hemingway

HEMINGWAY IN LOVE - PAULINE PFEIFFER STRAPPÒ LO SCRITTORE ALL'AMORE DELLA SUA VITA, LA PRIMA MOGLIE HADLEY - UNA NUOVA BIOGRAFIA PARLA DEL TRIANGOLO AMOROSO CHE SI INSTAURÒ DI CUI HEMINGWAY NON PARLÒ MAI

Estratto dal libro "Hemingway in Love" di A. E. Hotcher e pubblicato dal http://www.dailymail.co.uk/

 

ernest hemingway e pauline pfeiffer il giorno del loro matrimonio   10 maggio 1927ernest hemingway e pauline pfeiffer il giorno del loro matrimonio 10 maggio 1927

 

Senza petto, con capelli corti e labbra dipinte, Pauline Pfeiffer sembrava uscita dalle pagine di Vogue Paris. Per la verità ha anche lavorato presso la rivista, quando non era in giro a scolarsi cocktail con la sua banda si ricchi americani espatriati in Francia.

 

Ernest Hemingway si era già imbattuto in donne di quel tipo in passato. Dopo averla conosciuta, lui la snobbò come l'ennesima 'ragazzina ricca e viziata' -, all'epoca, erano gli anni venti, Hemingway era follemente innamorato di sua moglie Hadley Richardson, una donna dai capelli lunghi, seno prosperoso e che usava poco trucco. L'esatto opposto della giovane e appariscente vittima della moda con cui era appena entrato in contatto.

 

ernest hemingwayernest hemingway

Ma Pauline era una ragazza molto determinata. A casa, negli Stati Uniti, suo padre e suo zio erano così ricchi che praticamente possedevano tutta la città di Piggott, Arkansas, e lei era cresciuta con la convinzione che avrebbe potuto avere tutto quello che voleva.

 

E quello che voleva in quel momento era Ernest Hemingway, il giovane e attraente scrittore senza un soldo che doveva ancora sfondare nel mondo della letteratura. Lei non aveva intenzione di lasciare che la moglie o il figlio le riuscissero a strappare quello che desiderava.

 

hadley richardsonhadley richardson

Pauline iniziò a frequentare la loro casa e a invitare tutta la famiglia Hemingway a cena, tanto sapeva che Hadley sarebbe rimasta a casa con il figlioletto "Bumby" e che così sarebbe restata sola con Ernest. La storia iniziò un giorno che Pauline lo invitò al suo appartamento: "accadde tutto molto velocemente", disse Hemingway, "il sesso con lei diventò una specie di narcotico e mi ritrovai ad amarla come amavo mia moglie, le amavo entrambe".

ernest hemingway e pauline pfeifferernest hemingway e pauline pfeiffer

 

Quando Hadley si rese conto dell'affaire del marito si trasferì con il figlio in un altro appartamento e diede un ultimatum a Hemingway: se lui e Pauline Pfeiffer non si fossero visti per 100 giorni e dopodiché lui l'avesse ancora amata, lei avrebbe chiesto il divorzio. Pauline accettò la sfida e tornò negli Stati Uniti ma non ci fu bisogno di aspettare tutto quel tempo. Dopo 75 giorni Hadley presentò la richiesta di divorzio e Pauline organizzò trionfante il suo matrimonio con lo scrittore.

 

 

HEMINGWAY -image-a-38_1438805406198HEMINGWAY -image-a-38_1438805406198ernest hemingway 6ernest hemingway 6ernest hemingway 3ernest hemingway 3ernest hemingway 2ernest hemingway 2ernest e marcellineernest e marcellineERNEST HEMINGWAYERNEST HEMINGWAYpivano fernanda hemingwaypivano fernanda hemingwayErnest HemingwayErnest Hemingwayhemingway ernest pechemingway ernest pecernest hemingwayernest hemingway

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…