UN PROCESSO IN PUNTA DI PENNA - PER I PM, ALBERTO TARALLO AVREBBE FALSIFICATO TESTAMENTO E LETTERE DI TEODOSIO LOSITO CHE SI È IMPICCATO AI PRIMI DI GENNAIO 2019 NELLA VILLA DI ZAGAROLO - E IERI DAVANTI AL RIESAME UNO SCONTRO SULLA CALLIGRAFIA PRESENTE DEI DOCUMENTI: IN DISCUSSIONE LE “C” A “CONCHIGLIA”, LE “A” DISEGNATE “CON MOVIMENTO ARROTOLATO” E PERFINO CERTE “O”, TRASFORMATE IN STRUMENTO DELL'ACCUSA PER DIMOSTRARE CHE TESTAMENTO E LETTERE DI LOSITO SONO FASULLE. MA ALL'ORIZZONTE SI PROFILA UN'ARCHIVIAZIONE PER L'IPOTESI DI ISTIGAZIONE AL SUICIDIO…
Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera - ed. Roma”
ALBERTO TARALLO TEODOSIO LOSITO
Una lunga serie di morbide vocali hanno tradito l'ex patron della Ares (Mediaset) Alberto Tarallo, accusano i pm. Niente affatto, ribatte la difesa (avvocati Franco Coppi e Daria Pesce): in realtà quelle lettere manoscritte rivelano appieno la personalità dello sceneggiatore suicida, Teodosio Losito, e dunque vanno considerate autentiche.
Decapitate dall'impossibilità di effettuare esami sul corpo (cremato) di «Teo», le indagini della Procura convergono verso l'unico reato ipotizzabile al momento, quello del falso. Alberto Tarallo, a lungo compagno di vita di Losito, avrebbe falsificato testamento e lettere d'addio del fertile autore Ares che si è impiccato ai primi di gennaio 2019 nella villa di Zagarolo, passerella per attori come Gabriel Garko, Rosalinda Cannavò, Eva Grimaldi, Nancy Brilli, Massimiliano Morra e altri ancora.
Mentendo in sovrappiù a milioni di telespettatori, visto che quelle lettere, divulgate in prima serata (a «Non è l'arena» su La7), erano state presentate da Tarallo come il drammatico congedo di un uomo travolto dai suoi insuccessi.
Così, ieri, davanti ai giudici del Tribunale del riesame, è andata in scena una querelle calligrafica che somiglia da vicino a una guerra di perizie. In discussione le «c» a «conchiglia», le «a» disegnate «con movimento arrotolato» e perfino certe «o», trasformate in appuntito strumento dell'accusa volto a dimostrare che testamento e lettere di «Teo» «sono apocrife», fasulle.
Al netto di inevitabili tecnicismi, la perizia dell'esperta criminologa Maria Caldarazzo, depositata dal pm Carlo Villani, è chiara. Mettendo a confronto una sceneggiatura autografa di Tarallo («L'isola delle farfalle», drammone ambientato alla cupa vigilia della seconda guerra mondiale) e le famose missive verrebbe fuori «L'unica provenienza genografica» (di calligrafia, ndr ) dei testi.
Una stessa mano autrice de«L'isola delle farfalle» e delle lettere testamentarie di «Teo». Al contrario per la grafologa Silvia Passerini le famose «o» rivelano divergenze e asimmetrie. In un caso l'ovale «appare stretto e angoloso», mentre nell'altro «è tondeggiante e schiacciato». A dire che gli scritti appartengono a persone diverse e che, certamente, le lettere sono autentiche. All'orizzonte si profila un'archiviazione per l'ipotesi di istigazione al suicidio, mentre riguardo al falso gli avvocati Pesce e Coppi si dicono «fiduciosi che la documentazione depositata dimostri l'estraneità alle accuse di Tarallo».
TEODOSIO LOSITOTeodosio Losito a Sanremo 1987