pioltello operai

PERCHE’ QUATTRO OPERAI, CON CASCO E PETTORINE DELLA “RETI FERROVIARIE ITALIANE”, HANNO VIOLATO I NASTRI DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA E SONO ENTRALI NELL'AREA DEL DISASTRO FERROVIARIO DI PIOLTELLO, METTENDOSI FARE DEI RILIEVI VERSO IL LUOGO IN CUI UNO DEI BINARI SI È SPEZZATO? - SONO STATI FERMATI E ORA SONO INDAGATI: LA PROCURA VALUTA L’IPOTESI DI INQUINAMENTO PROBATORIO…

Paolo Colonnello per “la Stampa”

 

INCIDENTE FERROVIARIO DI PIOLTELLO - IL SOPRALLUOGO DEGLI OPERAI

Li hanno visti attraversare i binari con uno strumento a ultrasuoni per la misurazione dei metalli. Quattro persone, all'apparenza operai, con caschetto giallo, pettorine fosforescente arancioni della Reti ferroviarie italiane e giacconi gialli, come se fosse un giorno normale in un luogo normale, hanno superato i nastri della polizia giudiziaria usati per sigillare i due chilometri dell' area del disastro ferroviario di giovedì scorso, e si sono messi a fare dei rilievi verso il luogo in cui uno dei binari si è spezzato.

 

Uno di loro prendeva appunti e gli altri misuravano il grado di usura o corrosione dei binari.

INCIDENTE FERROVIARIO A PIOLTELLO

A questo punto gli agenti della Polfer sono intervenuti bloccandoli, identificandoli per poi portarli in questura e farli diventare così i primi quattro indagati ufficiali (per violazione di area sottoposta a sequestro, ma si sta valutando anche il più grave inquinamento probatorio) di questa inchiesta che procede per disastro ferroviario colposo e che si preannuncia tormentata, visto gli interessi in campo e la «guerra» sotterranea tra le due principali società interessate dalle indagini: da una parte la Rfi, appunto, per la gestione dei binari. E dall' altra Trenord, per quella dei treni.

INCIDENTE FERROVIARIO A PIOLTELLO

 

Una gara di vetustà niente male (i convogli erano del 1980, i binari pare avessero non più di sei anni) su una delle linee tra le più trafficate, problematiche e delicate, in un gioco allo scaricabarile che allontana i sospetti da sé. Ora bisognerà capire che diavolo ci facevano quei quattro signori la mattina di sabato in un' area sottoposta a sequestro.

Se si tratta davvero solo di operai oppure di tecnici di parte mandati sul luogo dell' incidente per preparare le difese.

 

«Non si sono resi conto di sconfinare», sostiene Rfi in un comunicato, confermando che si tratta di operai mandati sul posto «per controlli tecnici» per la riapertura della linea lunedì. Solo che i quattro non hanno quasi aperto bocca: sapendo di essere indagati, hanno chiesto di vedere degli avvocati avvalendosi della facoltà di non rispondere. E ora, anche i pm se vorranno interrogarli, potranno sentirli solo alla presenza di legali.

INCIDENTE FERROVIARIO A PIOLTELLO

 

Il tutto il giorno stesso in cui alcune foto hanno rivelato come sotto il binario spezzato fosse stata piazzata una zeppa di legno, forse per pareggiare un cedimento del terreno: il motivo per il quale il binario, all' ennesima sollecitazione, con un treno lanciato a 140 allora, sarebbe saltato. Chi ha messo quel pezzo di legno su una linea che, secondo i responsabili di Rfi, non aveva problemi ed era stata controllata l' 11 gennaio scorso?

 

INCIDENTE FERROVIARIO A PIOLTELLO

Un vero mistero, soprattutto alla luce del comunicato diffuso ieri dalla stessa società che afferma come «l' uso di spessori in legno non sia previsto da normative e protocolli» e come l' uso del nobile materiale sia stato «sostanzialmente abbandonato in Italia e limitato a pochissimi casi» per lasciar spazio a materiali che rispondano a standard «elevati di sicurezza e prestazionali».

 

Rimane il fatto che il pezzo di legno, 40 centimetri per 60, sia lì da vedere, proprio sotto il binario spezzato. Ed è altrettanto un fatto che al giunto del binario manchi un bullone (anche questo si vede chiaramente dalle foto) che non si trova.

 

INCIDENTE FERROVIARIO A PIOLTELLO

Così come sono ancora sul luogo dell' incidente costato la vita a tre persone e l' amputazione di una gamba a un ferito grave (oltre a quasi un centinaio di feriti), i vagoni accartocciati contro i pali della luce. Carrozze vecchie di quasi 40 anni, che i periti nominati dalla procura stanno esaminando con molta attenzione.

 

Perché in questa storia nulla ancora si può escludere. Lunedì il treno dovrebbe essere rimosso e portato in un hangar per permettere il ripristino della linea. E appena i periti consegneranno le loro relazioni, cominceranno le prime convocazioni in Procura.

E le altre iscrizioni sul registro degli indagati.

INCIDENTE FERROVIARIO A PIOLTELLO - UNA TAVOLETTA SOTTO IL BINARIO

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…