toto riina bernardo provenzano

LO STATO DI SALUTE DI RIINA, CHE IN BARELLA NON SI PERDE UN’UDIENZA DEL PROCESSO STATO-MAFIA, NON È PARAGONABILE A QUELLO DI PROVENZANO, CHE NEGLI ULTIMI MESI ERA ALIMENTATO CON UN SONDINO. ANCHE LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO HA DATO RAGIONE A CHI LO HA TENUTO AL 41 BIS FINO ALLA MORTE: PERCHÉ PROVENZANO, RIDOTTO A VEGETALE, DOVEVA STARE RINCHIUSO E RIINA PUÒ TORNARE LIBERO? 

toto riinatoto riina

Attilio Bolzoni per “la Repubblica”

 

È il sogno che ha sempre avuto: uscire dal carcere, tornare nella sua Corleone. Dal giorno della cattura, avvenuta in misteriose circostanze il 15 gennaio del 1993, Totò Riina non ha pensato ad altro. Un' ossessione: riacquistare in qualunque modo la libertà perduta quando era all' apice della sua potenza. Anche lui, come ogni mafioso, ha sempre coltivato la speranza che - prima o poi - lo Stato gli potesse fare uno sconto, un piccolo regalo in virtù dei tanti segreti che porterà fino nella tomba. Una grazia.

 

toto riina  toto riina

È arrivato quel momento magico per quello che - ancora oggi - è formalmente il capo dei capi di Cosa Nostra? Lo ripetiamo, a scanso di equivoci: al vertice della Cupola, malato o non malato, c' è sempre lui. C' è sempre il contadino di vicolo Scorsone che omicidio dopo omicidio e massacro dopo massacro ha conquistato la Sicilia e ricattato l' Italia. C'è sempre uno che si fa ascoltare anche quando sta zitto.

 

BERNARDO PROVENZANOBERNARDO PROVENZANO

Quanto sarà aiutato da questa sentenza della Cassazione è ancora difficile dirlo, anche se ragionevolmente il boss siciliano più famoso del mondo secondo noi - e con tutto il rispetto per i convincimenti dei giudici della Suprema Corte - passerà i suoi ultimi anni sempre dietro le sbarre e sempre isolato in un braccio speciale.

 

Più che una svolta nella vicenda carceraria dello "zio Totò", questo pronunciamento della prima sezione penale è un segnale devastante che viene lanciato a meno di due settimane dalle pompose celebrazioni del 23 maggio in onore di Giovanni Falcone e a poco più di un mese dal venticinquesimo anniversario dell' uccisione di Paolo Borsellino.

toto riinatoto riina

 

I giudici del Tribunale di Sorveglianza di Bologna dovranno decidere sul destino di Riina il prossimo 7 luglio, proprio alla vigilia della strage di via Mariano D' Amelio. Ma ve lo immaginate, Totò Riina libero mentre si ricorda il giudice Borsellino saltato in aria per mano sua?

 

C'è qualcosa di veramente indecifrabile nell' amministrazione della giustizia del nostro Paese, quando la questione è la mafia e quando di mezzo ci sono i mafiosi. Come si può rimettere in libertà l'uomo che ha dichiarato guerra allo Stato per un quarto di secolo e ha abbattuto tutti gli uomini dello Stato che si sono opposti ai suoi voleri e ai suoi piani?

BERNARDO PROVENZANO   BERNARDO PROVENZANO

 

Per quello che ha rappresentato e ancora rappresenta,Totò Riina a piede libero è come liberare tutta la mafia, un perdono collettivo. Il messaggio che viene dalla Cassazione va decisamente oltre i ricorsi della difesa o i cavilli o i tortuosi percorsi che attraversano i codici. Rimettere fuori uno come Riina è una coltellata alle spalle ai familiari delle centinaia, migliaia di vittime che il corleonese ha reso tali. «Spegnilo», diceva ai suoi. E a turno, i suoi "canazzi da catena" andavano e uccidevano.

1 toto riina1 toto riina

 

Fermo il principio che anche lui deve avere garantita ogni cura e al meglio sino all' ultimo respiro - come qualunque cittadino italiano libero o detenuto - sembra davvero una provocazione scarcerare il più sanguinario dei mafiosi per il suo «decadimento fisico» e per assicurargli «il diritto a morire dignitosamente». Anche perché con il cervello lui c'è sempre. Un po' affaticato ma sempre lucido. Sempre in agguato.

 

Bernardo ProvenzanoBernardo Provenzano

Per provare a ragionare su questa sentenza e non cadere nella trappola delle suggestioni ci sono due considerazioni da fare. La prima. Se davvero Riina tornasse in libertà perché non più pericoloso o in grado di ordire trame e ordinare delitti, come giustificheremmo per esempio quell' imponente apparato di protezione intorno al pubblico ministero palermitano Nino Di Matteo, che da più di un anno vive prigioniero proprio per le minacce di morte del boss di Corleone, che va in giro con una scorta che non hanno nemmeno i presidenti della Repubblica? Totò Riina libero per (presunta) incapacità di nuocere e Nino Di Matteo ostaggio di cosa, di uno che non gli può torcere un capello? Qualcosa non quadra. La seconda considerazione.

 

Toto Riina dietro le sbarreTotò Riina dietro le sbarre

Lo stato di salute di Riina - che disteso su una barella non si perde un' udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia - non è paragonabile a quello di Bernardo Provenzano, che negli ultimi mesi era alimentato con un sondino.

 

Eppure anche la Corte europea dei diritti dell' uomo, al tempo, ha dato ragione a chi - pure in quelle condizioni - ha tenuto l'altro mafioso corleonese al 41 bis fino al giorno della sua morte. Perché Provenzano, ormai ridotto a un vegetale, doveva stare rinchiuso e Riina - meno malandato - può tornare libero? Curatelo, curatelo bene. Ma dentro.

casolare bern provenzanocasolare bern provenzano

 

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…