marcantonio bragadin

QUELL’ANONIMO VENEZIANO CHE CAMBIÒ IL CORSO DELLA STORIA DELL’OCCIDENTE – CINQUECENTO ANNI FA NASCEVA MARCANTONIO BRAGADIN, NOBILE VENEZIANO E GENERALE - LUCA JOSI: “SI FECE SCORTICARE VIVO PER NON RINNEGARE LA SUA FEDE CRISTIANA E RESISTERE ALL’ASSEDIO TURCO DI FAMAGOSTA (DA QUI L'ESPRESSIONE "LASCIARCI LA PELLE"). COSÌ DA CONSENTIRE ALLA LEGA SANTA DI ORGANIZZARSI E FAR ANDARE LA STORIA A LEPANTO NELLA DIREZIONE CHE CI HA PORTATO FIN QUI” – A RIPORTARLO IN AUGE FURONO I “SERENESSIMI” CHE, NEL 1997, SBARCARONO IN PIAZZA SAN MARCO CON IL TANKO…

Estratto dell'articolo di Luca Josi per “Oggi”

 

Il supplizio di Marcantonio Bragadin

Cinquecento anni fa, venerdì 21 aprile del 1523, nasceva a Venezia Marcantonio Bragadin. Un eroe per alcuni, un nemico per altri; uno sconosciuto per i più. Qualche via dedicata, pochi busti e l’anfibio dei “Serenissimi” (quei secessionisti veneti che nel 1997 conquistarono il campanile di Piazza San Marco sbarcando dal loro “Tanko Marcantonio Bragadin 007”).

 

Chi era allora? Un martire, cristiano, che con le sue scelte consentì alla nostra storia di prendere la direzione che ci ha portato fin qui; rinunciando alla propria vita e ricevendone le chiavi che aprono le porte alla leggenda.

 

Sapete perché alcuni miti funzionano e rinascono, generazione dopo generazione, migrando di popolo in popolo? Perché racchiudono elementi che l’uomo cerca da sempre nelle sue aspirazioni, immaginando che da qualche parte quei valori esistano. E soprattutto che qualcuno li incarni.

 

[…]

 

busto di Marcantonio Bragadin di Tiziano Aspetti

Apparteneva alla nobiltà veneziana: alto, muscoloso, instancabile nuotatore; una folta barba e capelli mossi di un colore castano rossiccio incastonavano occhi azzurro chiaro, limpidissimi. Predestinato a un matrimonio aristocratico, vi rinunciò per inseguire la donna amata, dedicarle la vita e crescere con lei, nella fedeltà, i loro sei figli. Ma a ridosso del 1570 fu inviato dalla Repubblica di

 

Fu inviato a Cipro come governatore e, tra atrocità, resistette all’attacco turco per 14 mesi, dando il tempo al mondo cristiano di allearsi e fermare l’avanzata ottomana nel mare di Lepanto

 

Venezia a Cipro, come Governatore di Famagosta. Quell’isola, estremo avamposto della capitale veneta di fronte alla Turchia, veniva rivendicata dal sultano Salim II (figlio di Solimano il Magnifico e l’esperienza insegna a diffidare dei rampolli inadeguati a sostenere il confronto coi padri).

 

[…]

 

la chiesa di San Giovanni e Paolo a venezia dove e? conservata la pelle di Marcantonio Bragadin

Intorno a quella terra in mezzo all’acqua, per 14 mesi, si consumerà una delle più feroci resistenze umane che la storia abbia conosciuto. I turchi invieranno su quei mari quasi 250 mila uomini (come se rispetto alla popolazione di oggi si fosse riversato un esercito di 2 milioni di uomini). Seguiranno mesi di orrori disumani, durezze e violenze inenarrabili e l’assedio arriverà ai titoli di coda il 31 luglio del 1571. Bragadin, spinto dai suoi ufficiali, si piegherà a consegnare la fortezza non prima di aver trattato una capitolazione che garantisse la salvezza dei pochi sopravvissuti.

 

Si presenta al Serdar, il comandante dell’esercito turco, in alta uniforme, ma dopo un primo approccio conviviale il clima degenera nell’incubo: tutti i dignitari militari in sua compagnia vengono ammazzati; il Serdar taglia, brutalmente, il suo orecchio destro e ne fa recidere il sinistro e il naso da un suo armigero. Rinchiuso in una gabbia, esposto al sole agostano, privato di acqua e cibo, viene lasciato a macerarsi nelle infezioni delle sue ferite e preparato al supplizio.

 

il tanko dei serenissimi in piazza san marco

Il boia comincia a scorticarlo dalla testa, poi dalla schiena e dalle spalle, lontano dai punti vitali. Poi passa alle braccia, al collo e infine al ventre. A quel punto, Bragadin, trapassa, ma prima perdona i suoi aguzzini e raccomanda la loro anima a Dio.

 

Il suo corpo squartato in quattro parti viene mandato agli angoli della città, mentre la testa è alzata su una picca nella piazza. Tutto questo non è pornografia del dolore, ma memoria umana. La pelle del Governatore impagliata e vestita con i suoi abiti militari, viene portata a Costantinopoli come trofeo di guerra.

 

[…]

 

il supplizio di Marcantonio Bragadin in una illustrazione del 1846

Dopo peripezie e vicissitudini epiche le spoglie del Governatore riusciranno a tornare a Venezia dove ancora oggi riposano nella basilica della Serenissima Santi Giovanni e Paolo (il pantheon di Venezia). Grazie a quei mesi di resistenza il Papa Pio V ebbe il tempo di unire i litigiosi mondi delle Repubbliche di Venezia e di Genova al conflittuale regno di Filippo II e dar vita alla Lega Santa che il 7 ottobre del 1571, nel mare di Lepanto, fermò un’espansione, armata, dell’Islam che ciclicamente si riaffaccia.

 

Nei giorni scorsi ho ricordato questa storia e il suo anniversario a un primario, eminentissimo, uomo della comunicazione cattolica. Ha ascoltato il racconto battendo il tempo, ritmicamente, con un concerto di leonini sbadigli. Non sono un gran narratore. Ne sono consapevole, ma m’è rimasto il solido dubbio che il Santo Padre, al mio posto, gli avrebbe rifilato un papagno papale.

busto di Marcantonio Bragadin realizzato da tiziano aspetti

 

La pace è bellissima. Soprattutto se a conquistarla e difenderla è qualcun altro. E prima del sonno della memoria, arriva sempre ad annunciarlo lo sbadiglio. Per “Quelli che”, ricordava Jannacci, «con una bella dormita, passa tutto … anche il cancro». Figuriamoci le guerre e la violenza.

Il supplizio di Marcantonio BragadinL ASSALTO DEI SERENISSIMI VENETI AL CAMPANILE DI SAN MARCO NEL NOVANTASETTE marcoantonio bragadin

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...