peste suina roma

LA PESTE SUINA RISCHIA DI METTERE IN GINOCCHIO L’AGRICOLTURA NEL LAZIO - TONNELLATE DI FIENO E GRANO BLOCCATE NEI MAGAZZINI DI 200 AZIENDE CHE RIENTRANO NELL’AREA INFETTA PER UN VALORE DI 10 MILIONI DI EURO - PER GLI ALLEVATORI L'ORDINE DI PROCEDERE CON LA MACELLAZIONE D'EMERGENZA. MA IL PIANO DI CONTENIMENTO DELLA PESTE SUINA AFRICANA NON FRENA LE INCURSIONI DEI CINGHIALI IN CITTÀ…

Ferdinando Magliaro Flaminia Savelli per “il Messaggero”

 

PESTE SUINA ROMA

Tonnellate di fieno e grano bloccate nei magazzini delle aziende agricole. Per gli allevatori invece, l'ordine di procedere con la macellazione d'emergenza: così la Peste suina africana rischia di mettere in ginocchio la filiera agricola laziale. La disposizione è arrivata dopo la firma sulla nuova ordinanza (17 maggio): tra le misure sanitarie per il contenimento dell'infezione, nella zona rossa sono rientrate anche le aziende agricole che producono mangimi.

 

Sono 200 quelle che rientrano nell'area considerata infetta e che si estende per 125 chilometri tra la riserva dell'Insugherata, dove è stato individuato il focolaio (5 maggio), e il Parco di Veio. Con la produzione bloccata per un valore di 10 milioni di euro. «Abbiamo chiesto un incontro urgente alla Regione Lazio per salvare la nostra produzione. Il nodo è che questa infezione è altamente contagiosa e i branchi dei cinghiali devastano i nostri campi» segnala Riccardo Milozzi, proprietario di 100 ettari di terreno tra la Cassia e Grottarossa, proprio al centro del focolaio di Psa. Allo stesso tempo, per le nove porcilaie è arrivato l'ordine di macellazione programmata.

 

Peste suina a Roma

«I suini degli allevamenti nella zona rossa sono ora in attesa di macellazione d'emergenza. Le tempistiche verranno decise dai veterinari delle Asl e dipendono anche dai laboratori di macellazione: si può stimare ciò avverrà entro poche settimane» conferma Angela Garofalo di Cia-Agricoltori Italiani (responsabile zootecnia). In questo caso, così come chiarito nell'ordinanza, i prodotti potranno essere commercializzati. Tra le nuove disposizioni, gli allevatori dovranno procedere anche con recinti e aree in cui isolare i maiali che, fino alla macellazione, saranno in lockdown. Non è tutto: il ripopolamento delle porcilaie potrà avvenire solo tra sei mesi. Quindi, anche in questo caso, le attività di produzione dovranno essere sospese.

 

 

PESTE SUINA ROMA 4

LA CACCIA SELETTIVA Ma il piano di contenimento della Peste suina africana non frena, ancora, le incursioni degli animali in città. L'ultimo allarme è scattato ieri a Monte Mario. Tanto che l'assessore all'Ambiente del Centro Storico, Stefano Marin, ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco, Roberto Gualtieri, per chiedere «con la massima urgenza un sopralluogo al Parco di Monte Mario».

 

Dove i cinghiali «hanno distrutto e sfondato le recinzioni» ma, soprattutto, la «presenza di terza fissa dimora che risiedono abitualmente all'interno di vere e proprie baracche di fortuna» desta preoccupazione. Spiega Marin: «Mi preoccupa la contiguità fra animali infetti e persone, una situazione che va controllata quotidianamente».

 

Peste suina a Roma 3

Intanto la cabina operativa attivata da Regione Lazio, Ministero della Salute e Prefettura sta lavorando sulle recinzioni e sugli abbattimenti selettivi. Sono stati reclutati i cacciatori che dovranno eseguire il depopolamento selettivo: sono 2.574 gli quelli iscritti all'albo regionale del Lazio. A cui si aggiungeranno anche quelli della Liguria e del Piemonte impegnati dallo scorso dicembre.

 

Come è stato stabilito, le battute di caccia verranno eseguite durante le ore notturne e solo all'interno della zona cuscinetto individuata intorno alla riserva dell'Insugherata. Intorno dunque, non dentro la zona rossa dove sono scattati divieti. L'obiettivo è quello di contenere la Psa all'interno della zona rossa e impedire agli esemplari di attraversare il perimetro confinante.

PESTE SUINA

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…