campi flegrei

IN CASO DI ERUZIONE, L'UNICA SPERANZA È SAN GENNARO - IL PIANO DELA PROTEZIONE CIVILE PER EVACUARE LA POPOLAZIONE DAI CAMPI FLEGREI ESISTE, MA È IRREALIZZABILE: COME PORTARE VIA IN 72 ORE 1,3 MILIONI DI PERSONE SENZA STRADE O INDICAZIONI? – IL MINISTRO MUSUMECI ANNUNCIA UN AGGIORNAMENTO DEL PIANO, MA SERVIRANNO MESI (E INTANTO LA TERRA CONTINUA A TREMARE) – NELL'ESERCITAZIONE DEL 2019, A BACOLI, SI SONO PRESENTATI IN 2 SU 26MILA… 

Estratto dell'articolo di Virginia della Sala e Marco Palombi per “il Fatto Quotidiano”

 

CAMPI FLEGREI - LA MAPPA DEI RISCHI - IL FATTO QUOTIDIANO

Non si può non essere d’accordo col sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, quando dice che parlando dello sciame sismico in corso ai Campi Flegrei “l’allarmismo non aiuta: ci vuole grande responsabilità nella gestione dell’informazione, dobbiamo dire ai cittadini la verità”.

 

E quindi va chiarito che ad oggi sul campo vulcanico flegreo non sta succedendo nulla di inusuale o troppo preoccupante – ancorché si stia discutendo in queste ore se alzare il livello di allarme ad “arancione” (il penultimo) – ma è altrettanto vero che quello resta un territorio a rischio in cui abitano quasi un milione e mezzo di persone, con infrastrutture viarie carenti e piani di evacuazione che esistono solo sulla carta, quando esistono.

 

terremoto campi flegrei 5

Sperare in bene è certo utile, prepararsi al peggio però dovrebbe essere il compito delle istituzioni, specie se si parla di un’area geografica in cui tre milioni di persone vivono a 15-20 km da uno dei tre vulcani della zona.

 

Nelle zone a maggior rischio dei Campi Flegrei ci sono almeno 1,3 milioni di persone: 500 mila in “zona rossa” (a Pozzuoli, Bacoli, Quarto, in alcuni quartieri di Napoli, etc) e altre 800 mila in “zona gialla”. Questo è l’esodo biblico che andrebbe garantito dal Piano di evacuazione della Protezione civile in caso di eruzione.

 

Il ministro competente Nello Musumeci ne ha promesso l’aggiornamento in tutta fretta attraverso un decreto ad hoc in modo da consentire l’evacuazione anche per “bradisismo intenso”: “Poteva essere concepito già diversi anni fa: una cosa è operare sotto la spinta emotiva della popolazione, un’altra farlo nell’ordinarietà...”.

terremoto campi flegrei 4

 

Insomma, si è perso tempo e l’aggiornamento del Piano richiederà mesi: tanto vale capire cosa prevede quello in vigore. Come detto non riguarda i fenomeni sismici, ma solo l’eventualità di un’eruzione, che i tecnici della Protezione civile prevedono di “taglia media”: una colonna eruttiva di gas e pezzi di lava “alta fino a decine di km” con relativo “scorrimento di flussi piroclastici” per chilometri e la caduta di cenere e lapilli anche a grande distanza (più altri tipi di esplosioni “minori” tipo quelle freatiche).

 

LO SCIAME SISMICO AI CAMPI FLEGREI

Come si scappa da questo disastro? Quando viene dato “l’allarme” tutta l’area dovrebbe svuotarsi in tre giorni, 72 ore, le prime dodici dedicate a “permettere alle persone di prepararsi” e a “predisporre le necessarie misure di regolazione del traffico”: l’eventualità che quelle 72 ore non ci siano non è stata presa in considerazione, non esiste alcun “piano B” per una evacuazione a eruzione in corso.

 

Si presume che la gran parte delle persone si muoverà con la sua auto per allontanarsi: queste decine di migliaia di macchine dovrebbero seguire vie di fuga già individuate che però nessuno conosce e che in qualche caso non esistono. “Sono in parte ostruite da crolli, abusi edilizi e opere stradali incompiute”, dice Francesco Borrelli dei Verdi. “Le vie di fuga sono il punto debole: quelle esistenti andrebbero allargate e dovremmo crearne di nuove ad hoc”, conferma al Fatto il sindaco di Quarto, Antonio Sabino.

 

terremoto campi flegrei 3

Per strada in quel momento ci sarà anche chi sceglie l’evacuazione “assistita”, ma su decine e decine di autobus: dovrebbe fornirli la Protezione civile regionale (ammesso li abbia) per prelevare le persone dalle “aree di attesa” comunali e portarle nelle sei “aree di incontro” – ovvero le stazioni di Napoli, Afragola, Aversa e Villa Literno, il porto di Napoli e una scuola di Giugliano – metà delle quali è peraltro in zona rossa. La fine del viaggio sono i “punti di prima accoglienza” nel resto d’Italia: secondo il Dpcm del 2016, ad esempio, i residenti a Pozzuoli andranno in Lombardia, quelli di Quarto in Toscana, etc.

 

La viabilità dell’area è il vero incubo: “Noi per evacuare dobbiamo attraversare tre Comuni: Bacoli, Pozzuoli e Napoli. La situazione è molto critica, abbiamo sole due strade per 12 mila abitanti, peraltro soggette a frane”, ci dice Giuseppe Pugliese, sindaco di Monte di Procida. È l’imbuto della fuga ben noto anche al primo cittadino di Bacoli, Josi Gerardo della Ragione: […]

terremoto campi flegrei 2

 

Le esercitazioni sono un altro buco nero: fondamentali, ma finora ne sono state fatte poche e puramente simboliche. “Da Bacoli nel 2019 hanno partecipato solo 2 persone su 26 mila”, ammette il sindaco.

 

Anche quella appena annunciata dal presidente campano Vincenzo De Luca riguarderà qualche centinaio di persone: roba che serve a poco, perché anche il miglior piano del mondo è inutile se la popolazione non sa dove andare e cosa fare.

 

E ci sono molti dubbi che questo piano sia il migliore: “Un’evacuazione improvvisa, problematica e costosa, si stima 30 miliardi di euro all’anno”, sostiene Antonio Coviello, docente universitario e ricercatore del Cnr che si occupa dei rischi da calamità naturali e del loro impatto economico. […]

TERREMOTO NAPOLI - CAMPI FLEGREI campi flegreiTerremoto Campi Flegreiterremoto campi flegrei 7terremoto campi flegrei 8campi flegrei

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…