acido martina levato alexander boettcher

GUARDARE LA MORTE IN FACCIA - PIETRO BARBINI, SFIGURATO DAGLI AMANTI DELL'ACIDO CHE ORA SI RICICLANO GENITORI AMOROSI, NON ESCLUDE DI APPARIRE IN AULA PER MOSTRARE AI SUOI AGUZZINI IL DANNO CHE GLI HANNO FATTO - L'AVVOCATO: ''È GRAZIE A LUI SE I DUE SONO STATI FERMATI. È UN EROE''

Pierangelo Maurizio per “Libero quotidiano

 

alexander boettcher  8alexander boettcher 8

«Pietro? È stato un eroe, è stato lui a fermare la serialità delittuosa di Martina Levato e Alexander Boettcher. Non escludo che possa essere presente anche lui in aula. Valuteremo». Pietro Barbini, lo studente 22 enne, l' ultimo ad avere avuto la vita rovinata dalla coppia dell' acido, e la famiglia come sempre non rilasciano dichiarazioni.

 

E come sempre l' avvocato Paolo Tosoni, il legale del ragazzo, fa da filtro e in qualche modo da portavoce. Dovranno decidere se seguire l' esempio di Stefano Savi, 25 anni, che ha annunciato che il 16 settembre sarà presente al nuovo processo contro i due amanti e mostrerà il suo viso deturpato: «Voglio che vedano ciò che mi hanno fatto».

le armi trovate a casa di alexander boettcherle armi trovate a casa di alexander boettcher

 

Pietro Barbini è stato aggredito il 28 dicembre e la coppia è stata condannata con un processo per direttissima a 14 anni di carcere. Savi, studente di economia, anche lui un bel ragazzo, alto un metro e 90, è stato colpito nella notte tra il primo e il 2 novembre 2014 per errore, scambiato per un altro, Giuliano Carparelli, «colpevole» di aver avuto un flirt con Martina durante una delle separazioni da Boettcher.

l acido sequestrato a casa di alexander boettcherl acido sequestrato a casa di alexander boettcher

 

Ora comincia il giudizio per questo ed altri episodi, a carico dei due amanti e del complice Andrea Magnani. In comune Pietro e Stefano hanno lo stesso percorso di sofferenze, operazioni e cure dolorosissime, un' esistenza devastata dalla follia degli atti di «purificazione» del duo Levato-Boettcher.

 

Ma Pietro ha sempre voluto tenersi lontano dai riflettori, nascondere le deturpazioni, nel tentativo di ritrovare una normalità. Si trova a Boston, dove cerca di riprendere gli studi.

STEFANO SAVI STEFANO SAVI

«In questo processo sono stati citati come testimoni dall' accusa anche Pietro e il papà, perché viene contestata l' associazione per delinquere e quindi si devono ricostruire i vari fatti», spiega l' avvocato Paolo Tosoni: «Il tribunale stabilirà quando convocarli e ovviamente come testi sono tenuti ad essere presenti. Ma per motivi psicologici e di salute si può chiedere di essere esentati. E io tenderei a lasciare Pietro a Boston».

PIETRO BARBINIPIETRO BARBINI

 

Andrea Savi, l' altra vittima, invece ha deciso di farsi vedere. Di metterci la faccia, come capo d' accusa. «Non sono io che mi devo vergognare. Forse scoprendomi la faccia provocherò un' emozione. Non pretendo una confessione ma la verità», ha detto, visto che Martina e Alexander hanno negato ogni responsabilità in questa vicenda.

«Ognuno reagisce come può e come ritiene. Ammiro il coraggio dimostrato da Andrea Savi.

 

 Alexander Boettcher e martina levato Alexander Boettcher e martina levato

Si deve tenere conto però delle condizioni diverse che possono aiutare a capire i due comportamenti. Il processo per l' aggressione a Pietro è avvenuto per direttissima e nell' immediatezza dei fatti; Pietro oltretutto era alle prese con le cure e gli interventi. È passato quasi un anno e Andrea può aver avuto più tempo per un' elaborazione di quanto è successo, lo spero per lui. E ritengo probabile che sulla sua scelta abbiano pesato tutto il clamore intorno al bimbo nato dalla coppia e certe affermazioni che hanno definito Martina come "vittima". Ora inevitabilmente l' attenzione torna sui fatti e dunque sulle vittime».

 

Quale è certamente Pietro. Che cosa dice?

MARTINA LEVATOMARTINA LEVATO

«Pietro è all' estero. E non escludo che ci sarà. Guardi, io e la famiglia gli abbiamo sempre detto: quando lo riterrai, quando ti sentirai pronto, siamo a tua disposizione in ogni momento se vorrai fare una dichiarazione. Io credo, ma è il mio pensiero, che Pietro può rivendicare una cosa soprattutto».

 

 

Quale?

«Il suo atto di estremo coraggio. Con l' acido in faccia, dopo che Martina glielo aveva gettato sul viso, ha affrontato un uomo, Boettcher, armato di martello che lo inseguiva e lo ha bloccato. È stato lui con la sua reazione a fermare quella catena di delitti e a fare in modo che i responsabili fossero assicurati alla giustizia».

 

acido e martello le armi di alexander boettcher e martina levatoacido e martello le armi di alexander boettcher e martina levato

Prima ha cercato di proteggere il padre che era con lui.

«Esatto. Gli ha urlato "scappa, questi due sono matti". Sì, è stato un eroe».

 

Nella osannata, a volte a sproposito, giustizia inglese, prima della pronuncia delle sentenze le vittime se in vita o i familiari in faccia al condannato o ai condannati raccontano il loro calvario. Pensa che per Pietro potrebbe essere una sorta di riparazione mostrarsi agli imputati?

«Non lo escludo. Valuteremo quando arriveranno le convocazioni per l' udienza».

 

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…