“GIOVANNI AGNELLI RIMANDÒ INDIETRO LA MIA PRIMA TARTARE DICENDO CHE FACEVA SCHIFO” – ALESSANDRO PIPERO, OGGI CHEF CON UNA STELLA MICHELIN, RACCONTA LO SCHIAFFONE RICEVUTO A 24 ANNI: “SFIDAI IL MAÎTRE E LUI, UN PO' PER SMACCO, MI CONTROSFIDÒ. FECI UN PO' IL GRADASSO. DA QUEL GIORNO, PERÒ, NON HO PIÙ SBAGLIATO. MEGLIO PRENDE GLI SCHIAFFI DA PICCOLO CHE DA GRANDE…”
Oggi Alessandro Pipero è patron del noto ristorante stellato 'Pipero' di Roma, eppure nella sua carriera non è mancato qualche scivolone. La sua prima tartare a 24 anni, per esempio, fu un disastro: preparata per due clienti importantissimi, Giovanni Agnelli e l'allora ad di Fiat Paolo Fresco, venne rimandata indietro "perché faceva schifo".
"Avevo circa 24 anni, lavoravo in un albergo importante di Roma, il Grand Hotel (oggi St. Regis ndr), ero un cameriere che voleva fare carriera ed ero pieno di euforia", spiega all'Adnkronos. L'aneddoto lo ha raccontato lo stesso ristoratore di successo in un reel condiviso sul suo profilo Instagram: "Era il 1998-1999 più o meno, facevo il commis di sala - ha spiegato - e il mio maître faceva ancora la steak tartare in sala ed era favoloso vederlo. Io la volevo fare e lo 'stalkerizzavo' dicendogli: 'Me la fai fare? Me la fai fare?'. Lui un giorno disse 'Al prossimo cliente che viene la fai tu'.
Entrarono Giovanni Agnelli e Paolo Fresco, allora ad di Fiat, mangiavano tutti i giorni la steak tartare lì e lui mi presentò e disse: 'Avvocato, adesso gliela fa questo ragazzo qui'. Io feci la mia prima steak tartare e loro la mandarono indietro perché dicevano che faceva schifo. Prendere le botte è bello, soprattutto da Agnelli. Qual è la morale? Non la so, credeteci sempre!"
"Io ho sfidato il maître - ricorda all'Adnkronos - e lui, un po' per smacco, mi ha controsfidato. Feci un po' il gradasso. Il maître un po' si arrabbiò, un po' si mise a ridere. Da quel giorno però non ho più sbagliato.
Esperto nel gestire la sala ristorante, dal 2012 mantiene la stella Michelin e oggi è convinto che sia "meglio prende gli schiaffi da piccolo che da grande". "La gavetta - dice Pipero all'Adnkronos - è anche quello. Ti senti arrivato, pensi di essere Maradona, poi entri in campo e prendi tre gol. Per crescere è meglio perdere che vincere".
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