LA “PISTA INGLESE” SU EMANUELA ORLANDI - NEL 2011 UN SEDICENTE EX AGENTE DEL SISMI TELEFONO’ A UNA TRASMISSIONE TV DI “ROMA UNO” SOSTENENDO CHE “LA RAGAZZA E’ VIVA, SI TROVA IN UN MANICOMIO IN INGHILTERRA ED E’ SEMPRE STATA SEDATA” - E ORA NEL DOSSIER PUBBLICATO DA EMILIANO FITTIPALDI SULLA ORLANDI TORNANO CON INSISTENZA VIAGGI, LUOGHI E VISITE GINECOLOGICHE A LONDRA…
(ANSA) - ROMA, 17 GIUGNO 2011 - ''Emanuela e' viva, si trova in un manicomio in Inghilterra ed e'sempre stata sedata''. L'ultima rivelazione su Emanuela,figlia del dipendente del Vaticano scomparsa nel 1983, a 15 anni, e'in una telefonata,ieri, sera sul canale tv RomaUno. A parlare, in diretta, al fratello della ragazza un sedicente ex agente del Sismi, che ha detto che Ercole Orlandi, il padre, sapeva di grossi giri di denaro da ''pulire'',legati all'Antonveneta.Il rapimento sarebbe collegato a Calvi e al crack dell'Ambrosiano.
2 - “483 MILIONI DI LIRE SPESI DAL VATICANO PER L'ALLONTANAMENTO DI EMANUELA ORLANDI” - IL UN DOCUMENTO CHOC
Estratto dell’articolo di Emiliano Fittipaldi per http://espresso.repubblica.it
Per la fonte, la Santa Sede aveva sborsato 450.000 lire. C’era un’altra spesa per la “preparazione all’attività investigativa estera” costata altre 450.000 lire, uno “spostamento” da ben 4 milioni di lire e, soprattutto, le “rette vitto e alloggio 176 Chapman Road Londra”. […]
La nota, nella seconda e nella terza pagina, racconta i costi sostenuti per l’“allontanamento domiciliare” di Emanuela nel periodo “febbraio 1985-febbraio 1988”. Si elencano dispendiosi viaggi a Londra di esponenti vaticani di altissimo livello, soldi investiti per la “attività investigativa relativa al depistaggio”, spese mediche in ospedali e fatture per specialisti in “ginecologia”. Si parla di “un secondo” e di “un terzo trasferimento”, di decine di milioni di lire per “rette omnicomprensive” di vitto e alloggio.
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Ma, soprattutto, il resoconto diventa clamoroso quando mostra come tra il 1983 e la fine del 1984 il Vaticano, dopo indagini autonome, avrebbe investe in un primo “spostamento” la bellezza di 4 milioni di lire. Da allora il campo da gioco dei monsignori che si sarebbero occupati della vicenda di Emanuela si sposta in Inghilterra. In particolare, a Londra.
Il fratello di Emanuela Orlandi
[…] Possibile che Emanuela Orlandi sia stata ritrovata viva dal Vaticano e poi nascosta in gran segreto nella capitale inglese? Se non è così, e se il documento è autentico, a chi la Santa Sede ha pagato per quattordici anni “rette vitto e alloggio” elencate in un report che ha come titolo “Resoconto sommario delle spese sostenute dallo Stato Città del Vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi” e per il suo “allontanamento domiciliare”? Come mai nella nota sulla ragazza viene indicato che il capo della Gendarmeria del tempo, Camillo Cibin, avrebbe sborsato la bellezza di 18 milioni di lire, tra il 1985 e il 1988, per andare avanti e indietro da Londra?
Chi sarebbe andato a trovare qualche tempo dopo il medico personale di papa Wojtyla, Renato Buzzonetti, insieme a Cibin, “presso la sede l. 21”, una “trasferta” da 7 milioni di lire? Perché e a chi, all’inizio degli anni novanta, il Vaticano avrebbe pagato spese sanitarie – come segnala ancora l'estensore dello scritto – per i controlli (o addirittura un ricovero) alla Clinica St. Mary, sempre a Londra? Chi è andata, sola o accompagnata, a farsi visitare dalla “dottoressa Leasly Regan, Department of Obstetrics & Gynaecology” dello stesso nosocomio un' unica “attività economica a rimborso” di cui il capo dell’Apsa non indica la spesa precisa, invitando a leggere i “dettagli in allegato 28”?