IL PM CHIEDE 20 ANNI PER L’UOMO CHE HA SFREGIATO LUCIA CON L’ACIDO - LEI: È IL MASSIMO, MA È POCO” - LUI IN TRIBUNALE TIENE GLI OCCHI BASSI DAVANTI ALLE FOTO. LA MADRE DI LUCIA: “E GUARDALE, STRONZO”

Jenner Meletti per "la Repubblica"

«È il massimo, ma è poco. Non è giusto che ci siano tutti questi sconti. È una pena esigua, per reati come questo neanche l'ergastolo sarebbe abbastanza». Lucia Annibali, la donna sfigurata dall'acido, esce dall'aula dopo che il pubblico ministero Monica Garulli ha chiesto 20 anni di carcere per l'ex fidanzato Luca Varani e 18 anni per i due sicari albanesi. «E magari - dice Antonella Pompilio dell'Udi, che per due giorni è rimasta fuori dall'aula del processo a porte chiuse - gli faranno anche lo sconto. È una vergogna».

Lucia Annibali non vuole fare altri commenti. Il processo per lei è una speranza di giustizia ma anche una Via Crucis. Per due giorni ha rivisto il suo volto devastato su un grande schermo, in aula. Ha visto, a pochi passi da lei, l'uomo che voleva cancellarla nel modo più brutale e i suoi due servi criminali. Ma è forte come sempre, Lucia. «Ho visto, nella sequenza delle immagini, che il mio volto è molto cambiato. All'inizio ero senza faccia, adesso vedo, parlo, riesco a sorridere ».

La paura c'è sempre. «Rivedere quell'uomo a tre sedie dalla mia è come rientrare in un incubo. Lo stesso che avevo nei primi giorni in ospedale, quando ero cieca e tremavo quando sentivo dei passi. Erano quelli di un'infermiera ma avevo il terrore che fossero i passi di un sicario, mandato a finire il lavoro. Anche adesso sento addosso una tensione altissima».

Per rassicurarla, i carabinieri l'accompagnano sempre, nel viaggio fra la casa dei genitori a Urbino e l'aula del tribunale. «Non è una scorta - dice il comandante Giuseppe Donnarumma - ma un modo per farle capire che le siamo vicini, pronti a proteggerla». La pm Monica Garulli si è quasi giustificata, in aula. «Facendo il conto dei tanti reati - ha detto - fra tentato omicidio, lesioni gravissime, stalking e altro, dovrei chiedere 37 anni di carcere. Ma a norma di codice posso chiedere al massimo trent'anni, e con il rito abbreviato devo scendere a venti ».

Una requisitoria lunghissima. Luca Varani, nella prima udienza, sembrava assente. Occhi fissi sul pavimento, soprattutto quando sullo schermo sono apparse le foto del calvario di Lucia. La madre della ragazza, Maria Grazia, era dietro di lui e a un certo momento ha sussurrato: «E guardale, stronzo ». Come dire: hai avuto il coraggio di rovinarla, guarda il risultato. Ieri, altre poche parole: «Mia figlia, come l'ho fatta, chi me la ridà?». Raccontano che in aula, ieri mattina, Luca Varani si sia messo a piangere.

«Dovevi piangere prima », ha replicato Francesco Coli, l'avvocato di Lucia. «Non ti sei fermato di fronte a nulla. Hai preparato l'acido, da incompetente l'hai messo in una bottiglia di plastica che si è sciolta. Un goccia ti ha colpito la mano, ti ha fatto un buco tremendo e doloroso. Nonostante questo non hai detto ai due albanesi: fermatevi. No, sei andato avanti. Pieno di cocaina, come dimostrano gli esami sui capelli. Sapevi come sarebbe andata a finire. Se Lucia avrà dei bambini, come potrà rispondere a chi chiederà "perché quella mamma ha un volto diverso?"».

Non c'è mai stato nessun pentimento. «Con il padre, in carcere, si preoccupa di sapere solo se gli inquirenti abbiano trovato la cassaforte, se gli abbiano sequestrato il denaro... In un'intercettazione, una parente stretta dice che "quella là in ospedale legge il giornale, guarda la tv... Quella sfigurata mi sta anche sul c...".

Non è vero che l'avvocato Varani aveva detto agli albanesi di buttare l'acido solo sull'Audi di Lucia. In una lettera uscita dal carcere ci sono istruzione precise perché i due raccontino questa balla ai carabinieri, già sulle loro tracce. Questo pezzo di carta parla da solo ed è un'accusa senza appello». Ci sarà una lunga pausa, nel processo. Prossima udienza il 17 marzo. Ci saranno ancora le donne con i cartelli: «Lucia potrei essere io», «Io sto con Lucia». ©

 

 

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