IL COVID RINGRAZIA! - POLEMICHE A NON FINIRE PER IL BLOCCO DI 5 ORE DELLA LINEA C DELLA METROPOLITANA DI ROMA. SEI DIPENDENTI IN MALATTIA SONO STATI SUFFICIENTI A MANDARE IN TILT IL SERVIZIO. BUS SOSTITUTIVI PRESI D'ASSALTO. LE FOTO SCATTATE DAI PASSEGGERI, STIPATI BEN OLTRE L'ASSEMBRAMENTO IN TEMPI DI COVID, SOLLEVANO NUOVE POLEMICHE CONTRO LA RAGGI E ATAC…
ROMA, METRO C COME COVID
Niccolò Carratelli per “la Stampa”
La linea C della metropolitana di Roma ieri mattina non ha funzionato per 5 ore perché "mancava il personale". Così ha spiegato l' Atac, garantendo verifiche sulle assenze. Un maxi sciopero selvaggio, penserete. No, 5 o 6 dipendenti in malattia. Sufficienti, però, a bloccare tutto. Perché erano metà degli addetti previsti in turno in sala di controllo (la linea C è automatica e senza macchinisti).
Risultato: treni fermi nell' ora di punta e assalto ai bus sostitutivi. Le foto scattate dai passeggeri, stipati ben oltre l' assembramento, evocavano i bei tempi in cui non esistevano Covid, distanze a bordo e limiti di capienza. E si viaggiava uno sopra all' altro, abbracciati e felici. Del resto a Roma la curva dei contagi pare stabile, il virus aveva bisogno di una mano. O di una metro.
MANCANO GLI ADDETTI, SI FERMA LA METRO C ASSALTO AI BUS NAVETTA
Andrea Arzilli e Egizia Fiaschetti per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”
Chiusa, da Pantano a San Giovanni, la linea C della metropolitana. Ieri mattina, nella fascia di maggiore affluenza, il servizio non è partito per mancanza di personale. Caos nelle periferie e assalto ai bus navetta, con i passeggeri (30 mila persone) stipati nonostante le misure anti Covid.
A causare il blocco di oltre quattro ore (la circolazione è stata ripristinata intorno alle 11.30) l' assenza per malattia della quasi totalità degli agenti di stazione. Per il turno dell' alba era previsto che fossero presidiate almeno nove fermate, ma su otto addetti se ne sono presentati soltanto due. Un paio di notifiche sarebbero arrivate alle 4, altre alle 11: comunicazioni last minute , che hanno impedito di approntare un piano B insinuando il sospetto che si sia trattato di uno sciopero bianco.
Atac ha aperto un' indagine interna per appurare le ragioni che hanno portato allo stop: «Stiamo controllando i giustificativi, anche per valutare eventuali azioni davanti alle autorità». Nel frattempo, il Garante degli scioperi ha chiesto alla società di via Prenestina «di comunicare con urgenza ogni utile informazione corredata da idonea documentazione».
Il Codacons presenterà invece un esposto alla Procura con l' ipotesi di interruzione di pubblico servizio. Ma i sindacati contestano l' addebito di responsabilità ai lavoratori, ricordando la cronica carenza di organico: «L' anomalia non è che ci siano cinque o sei quarantene in più - controbatte Daniele Fuligni, segretario regionale della Filt-Cgil -, ma come mai una metro così importante chiuda con cinque o sei dipendenti in meno. In questo momento su 12 mila ce ne sono circa 500 in quarantena, tra positivi e in isolamento».
Mentre si cercano riscontri ai certificati medici recapitati all' ultimo momento, si ipotizza che dietro l' assenza da record vi sia un contenzioso con l' azienda. Per tutta la giornata di ieri i sindacati hanno negoziato con la municipalizzata su una serie di questioni, tra cui il ripristino dell' indennità dei turni straordinari sia per il servizio di superficie sia per la metro. Il verbale di accordo accoglierebbe anche la proposta di trasferire sulle altre linee gli operatori della Roma-Giardinetti e di anticipare al 2020 le risorse per le nuove assunzioni in programma nel 2021. Oggi il confronto verterà invece sulle nuove indennità di condotta per la linea C e la Roma-Viterbo.
L' assessore capitolino alla Mobilità, Pietro Calabrese, promette «pene esemplari» stigmatizzando «lo schiaffo in faccia alla città e ai romani, che ogni giorno si recano al lavoro con responsabilità». Se il Campidoglio mostra il pugno duro minacciando «azioni legali nei confronti dei dipendenti», le opposizioni criticano la gestione del Tpl da parte dei Cinque stelle. «Siamo al collasso con un' azienda fuori controllo, più attenta a proporre contratti e assunzioni importanti che un servizio decente», insorgono dal Pd.
Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera in quota FdI, protesta per i mezzi sovraffollati, ben oltre la capienza massima consentita, e insiste: «Da mesi abbiamo proposto l' utilizzo di bus privati, taxi, Ncc e car sharing... Le folle indispettite di utenti che cercano di andare al lavoro testimoniano che siamo lontani dalla soluzione.
Il Covid ringrazia». Il senatore di FI Maurizio Gasparri accusa Raggi di «irresponsabilità», mentre il consigliere della Lega Davide Bordoni chiede un question time in aula. Non bastassero i disagi quotidiani, tra contingentamenti e disservizi, domani ennesimo sciopero di quattro ore, dalle 8.30 alle 12.30, proclamato dalla sigla Usb:oltre al settore dei trasporti, saranno coinvolti i nidi e le scuole materne.