policlinico umberto i

DACCI OGGI LA NOSTRA MALASANITÀ QUOTIDIANA – IL POLICLINICO UMBERTO I SPEGNE LA RADIOTERAPIA PERCHÉ I MACCHINARI SONO VECCHI E “TECNOLOGICAMENTE SUPERATI” E I PAZIENTI SONO STATI TRASFERITI AL POLICLINICO TOR VERGATA – “L’USURA HA DETERMINATO UN TENDENZIALE INCREMENTO DEL NUMERO E DEL LIVELLO DI GRAVITÀ DEI GUASTI, CON CONSEGUENTI DIFFICOLTÀ PER LE RIPARAZIONI A CAUSA DELLA CARENZA DI PARTI DI RICAMBIO DI MACCHINE NON PIÙ IN PRODUZIONE…”

POLICLINICO UMBERTO I

Antonio Sbraga per www.iltempo.it

 

Alla fine è arrivato lo stop, dopo i continui “rallentamenti”, per i 2 acceleratori lineari dell’Umberto I, talmente obsoleti e “tecnologicamente superati” da far spegnere la Radioterapia del policlinico. Con i malcapitati pazienti costretti a continuare il servizio di trattamento dei tumori con radioterapia a fasci a Tor Vergata. 

 

acceleratore lineare radioterapia

La più grande azienda ospedaliera romana ha dovuto chiedere “asilo” pur di riuscire a far fronte alla “necessità di assicurare la continuità assistenziale ai pazienti in cura”. E così ora il policlinico Tor Vergata metterà “a disposizione dell’Umberto I, in regime di convenzione, la dotazione tecnologica e strumentale del Ptv, con particolare riguardo ad un acceleratore lineare di ultima generazione, per 5 turni settimanali di 6 ore, dalle ore 14 alle 20”, gestiti dal personale dell’Umberto I. 

 

acceleratore lineare radioterapia

Alle prese, da settembre scorso, con i problemi tecnici della Radioterapia, che si occupa del “trattamento di tumori e patologie non neoplastiche a carattere malformativo e cronico degenerativo mediante l’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti”. 

 

Perché, come ha ammesso la stessa azienda ospedaliera, “l’usura, determinata dagli elevati carichi di lavoro a cui le stesse apparecchiature sono quotidianamente sottoposte da molti anni, ha determinato, altresì, un tendenziale incremento del numero e del livello di gravità dei guasti, con conseguenti, crescenti difficoltà per le riparazioni a causa della carenza di parti di ricambio di macchine non più in produzione”, talmente sono vetuste.

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