"NOI DEL POLITECNICO AVEVAMO CONSIGLIATO DI INSTALLARE SENSORI PER CONTROLLARE IL PONTE” - STEFANO DELLA TORRE: “IL NOSTRO CONSIGLIO NON E’ STATO SEGUITO. C’ERANO ANOMALIE SIGNIFICATIVE. SITUAZIONI CHE POTEVANO ESSERE IMPUTABILI ALLA CORROSIONE OPPURE AD UN DIFETTO DI INIEZIONE NEL CALCESTRUZZO…”
Estratto dell’articolo di M.P. per “la Repubblica”
vigili del fuoco a lavoro sulle macerie del ponte morandi a genova
«Noi abbiamo sottolineato delle anomalie che potevano rappresentare delle criticità, e abbiamo fornito anche ulteriori consigli, poi stava ad Autostrade decidere come intervenire. Non possiamo sapere se lo abbiano fatto, ma non credo».
Stefano Della Torre è il direttore del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, cioè il dipartimento che nell' autunno del 2017 con un pool di docenti guidati dal professore Carmelo Gentile "analizzò" il ponte Morandi. Dal 9 al 13 ottobre i docenti milanesi ne valutarono le condizioni di salute.
Come mai Spea chiese il vostro aiuto?
«Il nostro studio era finalizzato all' intervento di rinforzo degli stralli per il quale a maggio è stato pubblicato il bando».
[…] Il vostro referto per gli stralli della pila numero 9 appare inquietante anche per un neofita.
«[…] c'erano delle anomalie significative. Situazioni che potevano essere imputabili alla corrosione oppure ad un difetto di iniezione nel calcestruzzo. Le nostre conclusioni le abbiamo consegnate al committente».
le macerie dopo il crollo del ponte morandi a genova
[…] La particolarità degli stralli inventati dall'ingegner Morandi per le sue opere è stata rimarcata anche nel vostro studio, come si legge in alcuni passaggi.
«L' atipica adozione di tiranti, caratteristica del linguaggio strutturale del progettista ed utilizzata in svariate altre realizzazioni, ha richiesto la realizzazione costruttiva in fasi successive. Appare probabile che le differenze osservate siano riconducibili ad una differente presollecitazioni residua nei 4 tiranti, generata da possibili fenomeni di corrosione nei cavi secondari, oppure difetti di iniezione».
vigili del fuoco a lavoro sulle macerie del ponte morandi a genova
[…] Tornando alla conclusione del vostro incarico, con Spea non vi furono più contatti?
«In effetti vi fu un breve seguito. Noi suggerimmo l'adozione di sistemi di monitoraggio degli stralli per controllare la situazione 24 ore su 24».
E il consiglio venne seguito?
«Direi di no, o perlomeno venne preso in considerazione solo per il progetto di rinforzo».
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