torino film festival di malcolm mcdowell

UNA MOLE DI CINEMA – PRESENTATO CON LARGO ANTICIPO IL TORINO FILM FESTIVAL NUMERO 40: TRA GLI EVENTI PIÙ IMPORTANTI LA MASTERCLASS DI MALCOLM MCDOWELL, NEL CINQUANTENNALE DI "ARANCIA MECCANICA", E LA MINIRETROSPETTIVA DI 6 CLASSICI WESTERN – IL FESTIVAL AVRA' UN BUDGET DI UN MILIONE E 800MILA EURO E ACQUISTERÀ SPAZI COMUNI COME LA CASA FESTIVAL. MA LA VERA DOMANDA E': SI RIUSCIRA' A RIPORTARE LA GENTE AL CINEMA?

Fulvia Caprara per “La Stampa”

 

torino film festival 5

Più snello, più pop, più scapestrato. Ma anche concentrato su quello che oggi è il nodo clou dell'industria cinematografica, il quesito su cui tutti si interrogano, il «m' ama non m' ama» della margherita cinema-piattaforme. Ovvero, chi fra i due l'avrà vinta.

 

Il Tff numero 40, presentato ieri a Roma alla Casa Argentina, in Via Veneto, strada simbolo della dolce vita felliniana, parte da lontano e, con grande anticipo sulle date di svolgimento (25 novembre -2 dicembre), annuncia tra gli eventi più importanti, in testa la masterclass di Malcolm McDowell, nel cinquantennale di Arancia meccanica il convegno internazionale sulla centralità del grande schermo, messa in crisi da due anni di pandemia.

Malcolm McDowell

 

Non il solito dibattito condito di rimpianti e recriminazioni, ma una radiografia acuta e combattiva dello stato delle cose, annunciata, dati alla mano, dall'imprenditore culturale Gaetano Renda che si presenta «come uno che vive di cinema da 50 anni».

 

Il trampolino di lancio delle iniziative Tff, il primo del post-Covid, sarà, spiegano il Presidente del Museo Nazionale del Cinema Enzo Ghigo e il direttore Domenico De Gaetano, quel «sistema cinema piemontese» che, forte delle tante iniziative (oltre al Tff, promuove Lovers Film Festival, CinemAmbiente e TorinoFilmLab) reclama un'attenzione maggiore sul piano concreto dei sostegni governativi: «L'arte si evolve in continuazione - dichiara Ghigo -, e il Museo ha bisogno di essere considerato e riposizionato, è necessario ripartire con un diverso meccanismo di finanziamenti».

 

torino film festival 3

Il Tff 2022 disporrà di un budget pari a un milione e 800mila euro, rinsalderà il legame con la città, acquisterà spazi comuni come la Casa Festival , punterà su un tappeto rosso funzionale ai film in cartellone e non a «star che dichiarino solo quanto sono felici di essere a Torino». Nel rispetto delle linee tracciate a suo tempo dai padri fondatori (Della Casa cita più volte il nome di Gianni Rondolino), il divertimento è d'obbligo e infatti, dopo l'inaugurazione al Teatro Regio, c'è già chi non vede l'ora di assistere, nell'ambito della miniretrospettiva di 6 classici western, alla proiezione del musical con protagoniste persone di statura inferiore alla media: «Il western è la mia grande passione cinefila - dice Della Casa - lo considero l'ultima forma di narrazione epica prodotta dal cinema Usa».

Malcolm McDowell

 

 Dichiarazioni d'amore che riportano al cuore del problema: quanto può essere diverso seguire il viaggio della diligenza di Ombre rosse sullo schermo di tv, computer, cellulare oppure su quello grande, nel buio di una sala cinematografica?

 

Salvaguardare l'esperienza collettiva è il chiodo fisso di registi di ogni parte del mondo, ma anche di operatori che, in questi ultimi due anni, si sono confrontati quotidianamente con il problema: «La pandemia - spiega Renda - ha imposto la chiusura delle sale per 500 giorni che si sono rivelati letali. Alla fine il pubblico è scomparso e oggi ci ritroviamo a fare i conti con le percentuali in negativo.

 

La domanda è "ci sarà ancora un pubblico alla fine del Covid"?. I dati fanno riflettere e alimentano speranze: "Nel biennio precedente la pandemia, l'Italia ha consolidato una media di 100 milioni di cittadini che, ogni anno, sono andati a vedere film in sala. Un flusso che, con il virus, si è interrotto, ma che, negli anni precedenti, era rimasto stabile, con oscillazioni di 2 o 3 milioni in più o meno».

torino film festival 2

Lo zoccolo duro era invariato: «Sempre tra il 2018 e il 2019 i Paesi europei con la maggiore fruizione cinematografica, Italia, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, hanno totalizzato un miliardo e mezzo di spettatori, una cifra enorme». Le conseguenze economiche sono importanti: «Si tratta di un flusso di denaro contante che viene dai botteghini e che mai potrebbe essere realizzato in modo così diretto dalle piattaforme».

malcolm mcdowell arancia meccanica 1

 

Per questo, dice ancora Renda, è fondamentale che si agisca su quel tempo che intercorre tra proiezione dei film in sala e in streaming: «Con la pandemia questo spazio è stato quasi del tutto annullato, mentre ora si sta cercando il modo di fissare la finestra a 90 giorni». Nel frattempo, in Francia, si raggiungono traguardi che fanno rifletterei: «Il 24 gennaio è stato siglato un accordo che fissa lo spazio a 15 mesi.

 

La media degli spettatori annuali dei cinema francesi è il doppio della nostra, ci vanno 200 persone, e, adesso, la fruizione è tornata alla normalità». In Italia, invece, la trattativa continua, «tra associazioni di categoria, produttori, esercenti. Manca, però, una presenza più forte del Ministero, una capacità decisionale, a iniziare dall'intervento sulle sale, in stato comatoso, che hanno bisogno di attenzioni particolari».

torino film festival 1malcolm mcdowell truth seekers 2i drughi di arancia meccanicatorino film festival 4mcdowell in mozart in the junglemalcolm mcdowell arancia meccanica 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?