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“I CAPI DI STATO DEI PAESI CHE FORNISCONO ARMI ALL’UCRAINA DEVONO ESSERE CONSIDERATI CRIMINALI DI GUERRA” - IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO RUSSO, VYACHESLAV VOLODIN, TANTO PER CAMBIARE, ACCUSA L’OCCIDENTE, MENTRE SUL CAMPO I MILITARI DI PUTIN CONTINUANO AD ARRANCARE E A BOMBARDARE - LA TURCHIA: “LE AZIONI MILITARI RENDONO DIFFICILI I NEGOZIATI” - CONTINUANO LE EVACUAZIONI DEI CIVILI DA MARIUPOL: SECONDO I MEDIA RUSSI POTREBBERO ESSERCI ALTRI 500 CIVILI NELL’ACCIAIERIA AZOVSTAL… - VIDEO

 

 

Estratto da  www.ansa.it

 

Vyacheslav Volodin Vladimir Putin

Tutti i capi di Stato dei Paesi che forniscono armi all'Ucraina devono essere consegnati alla giustizia come criminali di guerra: lo ha scritto oggi sul suo canale Telegram il presidente della Duma, la camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin.

 

Secondo l'intelligence britannica più di un quarto delle unità russe dedicate all'invasione probabilmente adesso "non sono idonee al combattimento".

 

soldato russo

Intanto nel campo diplomatico, la Turchia ha fatto sapere che l'azione militare della Russia crea difficoltà a portare avanti il negoziato tra Mosca e Kiev.

 

[…]

 

Continueranno oggi le evacuazioni da Mariupol. Un centinaio i civili che ieri hanno lasciato la città. Ce ne potrebbero essere ancora oltre 500 nell'acciaieria Azovstal, secondo i media russi. Sono otto i civili uccisi ieri in bombardamenti russi nelle regioni di Kharkiv e Donetsk. Nella notte esplosioni nella città russa di Belgorod, non lontano dal confine con l'Ucraina. Il capo di stato maggiore russo Gerasimov ha visitato sabato scorso il fronte, secondo i media Usa.

 

militare russo a melitopol

Sono riprese questa mattina alle 7:00 (le 6:00 in Italia) le operazioni di evacuazione dei civili da Mariupol: lo ha reso noto il Consiglio comunale della città, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Gli autobus partono dal centro commerciale di Port City.

"Non ci posso credere. Due mesi di buio".

Vyacheslav Volodin 1

 

Natalia Usmanova sorride e si porta le mani sul volto. Lei è tra i circa 100 civili che ieri sono stati evacuati dall'acciaieria Azovstal di Mariupol e la sua testimonianza viene raccontata in un video della Bbc. "Non abbiamo più visto la luce del sole, avevamo paura", prosegue la donna, che ha parlato ai reporter nel villaggio di Benzimenne, nell'Ucraina orientale sotto il controllo russo.

 

evacuazione civili mariupol 22

"Quando siamo saliti sul bus (per l'evacuazione) ho detto a mio marito: non dovremo più andare al bagno con una torcia elettrica?", racconta Natalia emozionata e incredula: "E non dover usare un sacchetto o un cestino come bagno e una torcia".

 

"Siamo andati lì (alla Azovstal) per una nostra libera scelta, come i lavoratori della fabbrica, per salvarci", spiega ancora la donna, capelli raccolti, piumino giallo e due grandi borse nelle mani, mentre nel video scorrono le immagini dell'evacuazione del ministero della Difesa russo.

 

guerra in ucraina

 

"Quando abbiamo capito che stavano arrivando sempre più vicino a noi e siamo diventati sempre più spaventati, abbiamo cercato di andarcene. Sapevamo dei corridoi umanitari e delle evacuazioni. Ma non ci siamo riusciti", prosegue la donna. "E quando sono iniziati i bombardamenti ho pensato che il mio cuore si sarebbe fermato e non sarei sopravvissuta. I bombardamenti erano così forti e iniziavano a colpire vicino a noi", ricorda.

 

[…]

 

 

evacuazione civili mariupol 18

'RIPRISTINARE LA SOVRANITA' DI KIEV'

L'unico modo per riportare la pace in Ucraina è ripristinare la sovranità di Kiev sull'intero territorio del Paese: lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba in un'intervista a Xinhua, di cui riferisce la Tass. "L'unico modo per garantire ordine e stabilità a lungo termine in Ucraina è ripristinare la sovranità su tutto il suo territorio entro i confini internazionalmente riconosciuti", ha affermato nell'intervista, pubblicata sul sito web dell'agenzia di stampa cinese.

 

evacuazione civili mariupol 14

"Ho parlato con Josep Borrell sul prossimo round di sanzioni dell'Ue alla Russia che devono includere anche l'embargo al greggio", ha scritto su Twitter Kuleba. "Ho anche sottolineato - ha aggiunto - che non ci può essere alternativa alla concessione dello status di candidato all'Ue all'Ucraina".

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