PRESSING SUL GOVERNO PER IL GREEN PASS - IMPRESE E SINDACATI VOGLIONO DISCUTERE DELL'OBBLIGO NELLE MENSE AZIENDALI - MA ANCHE I RAPPRESENTANTI DEL PERSONALE SCOLASTICO VOGLIONO UN INCONTRO PER CHIARIRE LA QUESTIONE DEI TAMPONI, GRATIS SOLO AI PROFESSORI "FRAGILI" - CONFINDUSTRIA E FEDERMECCANICA NON SONO CONTRARI AL VACCINO OBBLIGATORIO - LANDINI (CGIL): "NOI SIAMO DISPONIBILI. MA DEVONO ASSUMERSENE LA RESPONSABILITA'"
Luca Monticelli per “la Stampa”
Pressing sul governo per rivedere il Green pass nelle mense aziendali. Imprese e sindacati, pur partendo da posizioni molto diverse, condividono l'urgenza di un tavolo con l'esecutivo. Il messaggio recapitato al premier Mario Draghi e ai ministri competenti è lo stesso: convocare una riunione per definire l'uso della certificazione verde.
Anche i rappresentanti del personale scolastico vogliono un incontro. Dopo il chiarimento del ministero dell'Istruzione che garantirà i tamponi gratis solo ai professori "fragili", la Uil minaccia di far saltare il protocollo firmato la scorsa settimana: «Con la circolare inviata alle scuole si cambiano le regole e si tradisce il merito dell'accordo. Siamo pronti al ritiro della firma».
Confindustria e i sindacati fanno sapere di non essere contrari al vaccino obbligatorio in fabbrica e in ufficio, ma deve essere il governo a prendere l'iniziativa. Federmeccanica chiede il Green pass per andare al lavoro e, soprattutto, misure chiare. Cgil, Cisl e Uil rivendicano la lotta contro la certificazione verde perché, sostengono, «le mense non sono equiparabili ai ristoranti».
Il ministro Andrea Orlando ha già appuntamento con le parti sociali il 2 settembre per esaminare la bozza di riforma sugli ammortizzatori sociali, potrebbe essere quella la sede per parlare anche del Green pass, allargando la riunione al ministro della Salute Roberto Speranza. Nel governo, comunque, la questione verrà affrontata la prossima settimana, quando rientrerà il presidente del Consiglio.
Maurizio Landini, a Radio 24, ribadisce: «Se il Parlamento apre la discussione sull'obbligo vaccinale noi siamo disponibili. Ma devono assumersene loro la responsabilità». Il lasciapassare a tavola, aggiunge, è «una forzatura che divide i lavoratori». Le tensioni dentro la Cgil, raccontate da questo giornale, e il rischio di apparire vicina alla battaglia No Vax, sembrano però scalfire la linea dura di Landini, tanto da annunciare «assemblee a settembre per ragionare su come estendere le vaccinazioni e garantire la salute e la sicurezza».
Pure le organizzazioni datoriali del mondo delle mense, da Confindustria alle coop, spingono per essere convocate al tavolo: «Ai gestori del servizio mense - scrivono in una lettera - si chiedono controlli oltre la propria mansione e responsabilità». Intanto, le polemiche corrono sui social dove circolano le foto di agenti di polizia che consumano il pasto per strada. Il tema sta facendo breccia al Viminale, che aveva inizialmente escluso i poliziotti dall'obbligo di Green pass. «Separati in mensa ma poi insieme sulle volanti e nelle piazze: rischia di essere un controsenso», osserva il sottosegretario leghista all'Interno, Nicola Molteni.
Tornando alla scuola, secondo i dati della Cisl il personale non vaccinato è stimato in meno di 100 mila persone. I presidi però temono code fuori dagli edifici alla campanella di ingresso e propongono di controllare solo i non vaccinati. Un'idea che difficilmente otterrà il via libera dal garante della Privacy.