hounafi mehdi carmen de giorgio torino

PRIMA DI AGGREDIRE E UCCIDERE CARMEN DE GIORGI A COLTELLATE, IL 34ENNE MAROCCHINO HOUNAFI MEHDI AVREBBE URLATO "ALLAH MI PROTEGGE" - SECONDO GLI INQUIRENTI LA FURIA OMICIDA SI E' SCATENATA PER UN BANALISSIMO "NO" ALLE SUE AVANCES - LA DONNA ERA SEDUTA A UN TAVOLINO CON DUE AMICHE, LUI HA ASPETTATO CHE ANDASSERO VIA ALTRI CLIENTI E HA OFFERTO UN CAFFE' ALLE TRE DONNE - POI SI E' ALZATO, HA SCAMBIATO QUALCHE PAROLA CON CARMEN DE GIORGIO, MA QUANDO LEI E' TORNATA A SEDERSI...

Antonio Giamo per “La Stampa”

 

Carmen De Giorgi

Hanno lasciato una rosa rossa davanti alla porta del bar, sprangata e con i sigilli. Una rosa per una donna ammazzata senza un perché da un uomo che neanche conosceva. Lui aveva offerto da bere a lei e alle suo amiche. Loro hanno ringraziato. Poi lui s'è fatto avanti con Carmen.

 

Si sono detti due parole. Il tempo di tornare a sedersi con le altre ragazze e lui l'ha vigliaccamente accoltellata. Alla schiena. Una due, tre volte, chissà. Carmen De Giorgi aveva 44 anni, faceva l'operaia in un'azienda che imbottiglia acqua minerale. Era mamma di una bambina appena adolescente. Carmen è morta praticamente subito.

 

Carmen De Giorgi 2

E il suo nome adesso finisce nell'elenco delle donne ammazzate dagli uomini. È un femminicidio, sì. Per mano di una persona che andava in giro con un coltello in tasca: un coltello da cucina con la lama lunga così. Un uomo che non ha accettato quello che tutti adesso sospettano: un banalissimo «no» alle sue avances. Ecco, questa storia va raccontata partendo da qui, e da questo bar che si chiama Primavera.

 

Omicidio Carmen De Giorgi

Che è un buon posto di ritrovo per la gente di Luserna San Giovanni: 8 mila abitanti, diventato famoso per le sue cave di pietra. Paese della provincia torinese, della val Pellice. Case basse pochi stabili moderni, una lunga strada che taglia in due l'abitato. Si chiama via Primo maggio. Il bar Primavera è lì, accanto alle poste. E l'altra sera, all'una e mezza passata era ancora aperto. Tre tavoli occupati.

 

Nel primo c'era Carmen con le sue due amiche. Si chiamano Simona Davit e Loriana Aiello. In un altro un ragazzo di origini marocchine. Da solo. Filma con il cellulare le ragazze che ridono e scherzano, davanti a un caffè. Non parla con nessuno, ride pure lui. Forse per farsi notare. Quando gli avventori di un terzo tavolo - uomini - se ne vanno lui prende coraggio e ordina da bere per le donne.

 

Hounafi Mehdi

Poi si alza, scambia qualche parola con Carmen, ma lei torna a sedersi quasi subito. Cosa si siano detti non si sa. Quel che è certo è che quando il bar si svuota lui decide di avventarsi contro tutte le donne. Tira fuori la lama e la pianta nella schiena di lei. Quante volte lo dirà l'autopsia. La dinamica in questa storia è importante, e va raccontata per capire. Loriana e Simona si gettano sull'amica, cercando di difenderla da quell'uomo che infierisce. Si feriscono, lo spingono via, chissà. Poi lui molla la presa, lascia cadere il coltello. Se ne va.

 

E arrivano i soccorsi. Il resto è noto. Carmen non ce la fa. Sulle tracce di lui si mettono i carabinieri. In un posto così, dove tutti conoscono tutti, dove un viso nuovo lo inquadrano appena entra in paese, la latitanza dura un amen. Lo arrestano: non fa resistenza. Il suo nome è Hounafi Mehdi, ha 34 anni, arrivato dal Marocco sei anni fa: documenti tutti in regola, ma senza un'occupazione stabile. Da poco - dicono - era stato lasciato a casa dall'impresa dove lavorava come imbianchino. Si conoscevano Carmen e il suo assassino.

 

la donna uccisa a torino

«Assolutamente no» dicono in paese. Magari buongiorno e buonasera, per strada, se lo saranno anche detto. Di più, no. «Guardi, secondo me si è trattato di un gesto di odio nei confronti delle donne occidentali» azzarda una spiegazione sociologica Maria Aiello, l'ex proprietaria del bar Primavera, ora gestito da sua figlia Anna Chiara. «Mi hanno detto che quel tipo ha detto "Allah mi protegge" prima di aggredire alle spalle le ragazze. Pensi che mia figlia ha provato a rifugiarsi nel bagno quando quello è impazzito».

 

Omicidio Carmen De Giorgi 2

Forse, però, la spiegazione è più banale, ed è una storia fotocopia a mille altre. Nelle quali basta un rifiuto, oppure un addio a far scattare la voglia di vendetta. L'offesa che va lavata con il sangue. Ne sono convinti anche i carabinieri: forse si conoscevano, si erano già visti, in giro, magari avevano anche parlato: «Ma tra loro non c'era mai stato niente».

 

E questa è la pietra tombale su tutti i si dice, sulle voci che come sempre, in casi come questo, s'inseguono e alimentano per nulla. Restano le immagini di Carmen sui suoi social. È allegra, fa festa con gli amici. Nasconde, ma neanche troppo il dolore di essere una mamma sola. Poi pubblica un'immagine che strazia il cuore: Carmen abbracciata alla sua bambina ormai grande. Sua figlia. Le hanno detto che la mamma non c'era più quando ormai stava albeggiando.

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