george mendonsa

PROMESSE DA MARINAIO – È MORTO A 95 ANNI GEORGE MENDONSA, IL MARINAIO PROTAGONISTA, INSIEME ALL’INFERMIERA GRETA ZIMMER FRIEDMAN, DELL’ISTANTANEA DEL BACIO DIVENTATO ICONA DELLA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE – LA STORIA DEL CELEBRE SCATTO DI ALFRED EISENSTAEDT PUBBLICATO SULLA RIVISTA “LIFE”

Da "www.corriere.it"

 

george mendonsa

Aveva 95 anni, e a renderlo celebre in tutto il mondo era stata una sola immagine, scattata nell’agosto del 1945 a Times Square. È morto George Mendonsa, il marinaio protagonista dell’istantanea del bacio diventato icona della fine della Seconda Guerra Mondiale, immortalato dall’obbiettivo di Alfred Eisenstaedt. La protagonista femminile, l’infermiera Greta Zimmer Friedman, era morta a settembre 2016.

 

Greta zimmer e george mendonsa

Un pomeriggio del 14 agosto 1945, alle ore 5.51, Greta Zimmer Friedman si era recata al lavoro in un ambulatorio di Lexington Avenue mentre i rumors parlavano insistentemente della resa del Giappone dopo le bombe a Hioroshima e Nagasaki.

 

Entrata a Times Square si era sentita afferrare e baciare da un marinaio, che stava correndo entusiasta baciando qualsiasi donna (giovane, anziana, bella, brutta…) da quanto era felice per la fin della guerra. Greta e George Mendonsa si baciarono con trasporto, felici, e accidentalmente entrarono nella storia per sempre. Una settimana dopo l’istantanea fu pubblicata su Life.

 

edith shain 1

A pochi passi infatti c'era Alfred Eisenstaedt, il fotografo di Life, che catturò con prontezza quel momento simbolico con la sua Leica. Pochi secondi, quattro scatti secchi e solo uno entrò nella storia, con il nome di V-J Day (Victory over Japan Day) in Times Square. “Se lei fosse stata vestita di scuro, se lui fosse stato vestito di bianco, io non l’avrei mai scattata quella foto. Nelle altre tre lui era troppo piccolo, o troppo a sinistra, o troppo grande. Solo una era perfetta. La gente mi dice che quando andrò in Paradiso mi ricorderanno per quella istantanea”.

 

C’è un’altra foto della stessa scena, molto meno famosa, ma presa dal fotogiornalista Victor Jorgensen. Fu pubblicata il giorno seguente dal New York Times con il titolo Kissing the War Goodbye. Ma questo scatto era destinato a essere oscurato da quello di Alfred Eisenstaedt.

alfred eisenstaedt

 

E del resto sono i dettagli a fare la differenza, non solo nella fotografia. In questa immagine non si vedono le gambe e i piedi dei protagonisti, il luogo è meno riconoscibile, è più scura. Insomma, per una questione di punti di vista e di particolari, non ebbe mai lo stesso successo. Va a Jorgensen il merito di aver rinunciato ai diritti sulla sua istantanea, mentre quella di Alfred Eisenstaedt è coperta da copyright.

 

edith shain

Inizialmente l’identità dei due ragazzi era sconosciuta. Solo nel 1980 Life lanciò l’appello ai due protagonisti dello scatto, affinché rivelassero la propria identità. In un primo momento si era palesata l’infermiera Edith Shain, che fu celebrata e ri-fotografata dai media per poi scoprire che non era lei.

 

Il tempo ha riconosciuto in George e Greta I veri protagonisti di quella foto. George Mendonça e Greta Friedman, ospiti d’onore al Bristol, a Rhode Island, per le celebrazioni del 2009.

george mendonsa 1

 

Si chiama The Unconditional Surrender (resa incondizionata) la serie di sculture in bronzo a opera di Seward Johnson che si possono ammirare a Times Square (e in altre parti del mondo, come San Diego, Michigan, Civitavecchia, Florida, Francia, Pearl Harbor, ecc) e che riprendono il celebre scatto.

 

glenn mcduffie

Anche Glenn McDuffie, deceduto all’età di 86 anni, per molto tempo sostenne di essere il protagonista della foto. L’ex marinaio lo ha sempre sostenuto e forse, per l’atmosfera che c’era quel giorno a Times Square durante i festeggiamenti per la fine della seconda guerra mondiale, molti avrebbero potuto essere i protagonisti.

la foto scattata da victor jorgensenthe unconditional surrender

 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…