ORA CHE SUCCEDE? LA PROTEZIONE CIVILE HA IPOTIZZATO QUATTRO SCENARI RELATIVI ALLA CRESCITA DELL’INDICE DEI CONTAGI E ALLE MISURE CONTENITIVE DA ATTUARE - SI TRATTA DI UN DOCUMENTO CHE RECEPISCE ANCHE I SUGGERIMENTI DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO E FA DA CORNICE ALLE NUOVE MISURE RESTRITTIVE DEL GOVERNO - DALLA TRASMISSIBILITA' DIFFUSA DEL VIRUS A QUELLA INCONTROLLATA: GLI SCENARI
Rosario Dimito per “il Messaggero”
GIUSEPPE CONTE AL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
Chiusure serali anticipate di ristoranti, bar, pub in modo contenere la movida, scuole, università fino a zone rosse territoriali per tre settimane, per finire a lockdown locali e temporanei oppure totale come quello dell' 11 marzo. In quattro scenari, Iss e Protezione civile hanno disegnato la crescita dell' indice RT e le misure contenitive da attuare. Si tratta di un documento che recepisce anche i suggerimenti del Cts e fa da cornice alle nuove misure restrittive del governo.
Scenario 1. Contagi immutati rispetto al periodo luglio-agosto 2020, con Rt regionali sopra soglia per periodi inferiore a 1 mese, nel caso in cui la trasmissibilità non aumenti a causa delle scuole aperte e i sistemi sanitari regionali riescano a tracciare e tenere sotto controllo i nuovi focolai. In questo caso si rimodulano le attività con quarantena dei contatti, mascherine, distanziamento fisico, igiene individuale/ambientale. Se l' evoluzione dovesse essere moderata prevista anche una valutazione del rischio nella Regione/PA per definire situazioni sub-regionali di rischio più elevato (circolazione nelle provincie/comuni; focolai scolastici), interventi in singole scuole o aree geografiche limitate.
CORONAVIRUS - CONTAGI IN ITALIA ALL 8 OTTOBRE 2020
Scenario 2. Situazione di trasmissibilità diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve-medio periodo, con valori di Rt regionali compresi tra Rt=1 e Rt=1,25. Sarebbe impossibile contenere tutti i focolai, per una costante crescita dell' incidenza di casi (almeno quelli sintomatici: è infatti possibile che si osservi una riduzione della percentuale di casi asintomatici) e aumento dei tassi di ospedalizzazione e dei ricoveri in terapia intensiva. La crescita del numero di casi potrebbe però essere relativamente lenta, senza comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali per almeno 2-4 mesi.
Anche in questo scenario resterebbero distanziamento fisico come chiusura locali notturni, bar, ristoranti (inizialmente solo in orari specifici tipo la sera/notte per evitare la movida); chiusura scuole/università (classi, plessi, su base geografica); limitazioni della mobilità, restrizioni locali temporanee su scala sub-provinciale (zone rosse) per almeno 3 settimane.
Scenario 3. Epidemia diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo, con valori di Rt regionali compresi tra Rt=1,25 e Rt=1,5, in cui si riesca a limitare solo modestamente il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2. Ci sarebbero segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali entro 2-3 mesi.
È però importante osservare che qualora l' epidemia dovesse diffondersi tra i più giovani, come a luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere i più fragili (anziani), il margine di tempo entro cui intervenire potrebbe essere maggiore. Se dovessimo trovarci in questa situazione per 3 o più settimane consecutive sono possibili lockdown locali temporanei su scala sub-provinciale (2-3 settimane) con riapertura possibile valutando incidenza e Rt.
SCUOLE SCAGLIONATE
Possibile anche l' interruzione delle attività sociali/culturali/sportive a maggior rischio di assembramenti e l' interruzione di alcune attività produttive. Potrebbe scattare la sospensione di alcuni insegnamenti che presentano condizioni di rischio più elevato (educazione fisica, lezioni di canto, strumenti a fiato, laboratori) e le lezioni sarebbero scaglionate a rotazione mattina e pomeriggio, se serve aumentare gli spazi. Possibile infine anche la chiusura temporanea di scuole/università in funzione della situazione epidemiologica locale.
Scenario 4. Situazione di trasmissibilità incontrollata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali maggiori di 1,5 e segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 1-1,5 mesi. Si rimarca che appare improbabile riuscire a proteggere le categorie più fragili. In questo caso scatterebbe un lockdown generalizzato con estensione e durata da definirsi.