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PUNK FOREVER - JOHN LYDON, IL JOHNNY ROTTEN DEI SEX PISTOLS, SCATENATO ALLA MOSTRA SULL’ARTE E GRAFICA PUNK A NEW YORK: “L’IMMAGINE DELLA REGINA? MAI PENSATO AL COPYRIGHT, IN QUANTO CONTRIBUENTI PENSAVAMO FOSSE NOSTRA” – “TRUMP? I POLITICI SONO BUGIARDI E IMBROGLIONI. QUINDI UN UOMO D'AFFARI CORROTTO CHE GIOCA CON LORO È ESILARANTE PER ME"  (VIDEO)

 

DAGONEWS

 

john lydon 2

La leggenda del punk John Lydon - alias Johnny Rotten - l'ex frontman dei Sex Pistols (e leader storico della band post-punk Public Image Ltd.) ha partecipato all’inaugurazione della mostra "Too Fast to Live, Too Young to Die: Punk Graphics" al Museum of Arts and Design di New York dove sono stati presentati oltre 400 opere tra cui volantini, manifesti, copertine di album, materiali promozionali del decennio 1976-1986.

sex pistol 5

 

«È intrigante e importante - ha detto Lydon ad Artnet News - bisogna ricordare alla gente quanto fossero avanti i Sex Pistols.

 

Nonostante alcune delle opere d'arte siano erroneamente accreditate alle persone che hanno lavorato per noi è giusto ricordare che i Sex Pistols avevano sempre un occhio di riguardo all’aspetto grafico.

 

Le canzoni venivano prima di tutto, ma come confezionare il materiale grafico aveva per noi una grande importanza».

 

sex pistol 4

«Lo sfondo sociale e politico del Regno Unito negli anni '70 e '80 ha avuto una grande influenza sull’arte punk – ha continuato – Le lettere di ricatto - come quelle sulla copertina dell’album, “Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols” - furono un segno premonitore dell'Inverno del malcontento del 1978-79, durante la quale i sindacati del settore pubblico scioperarono, lasciando cumuli di spazzatura in tutto il paese.

 

Abbiamo fatto nostri questi eventi e le persone hanno capito chiaramente che si riferivano a quello che stava accadendo nel Regno Unito in quel momento».

sex pistol 3

 

Per quanto riguarda la famosa copertina del singolo, "God Save the Queen", una delle immagini più riconoscibili nella storia della musica, ha continuato: «Quando abbiamo usato l'immagine della regina, non abbiamo mai considerato il copyright.

 

Come contribuenti, la presunzione era che fosse nostra. Ci furono massicce manifestazioni e disordini che fecero da sfondo glorioso alla canzone. Per questo ha funzionato».

 

E a chi tra il pubblico gli ha detto di aver copiato dai Ramones ha ribattuto: «Non è vero in alcun modo. 'God Save the Queen' non era una drag queen a Lower Manhattan». Poi lancia una stoccata: «Ho notato un declino nell'arte dei Sex Pistols dopo che me ne sono andato».

RAMONES 1

 

E a chi dice che è un sostenitore di Donald Trump ribatte: «Da quanto mi ricordo, la verità sui politici è che sono bugiardi e imbroglioni. Quindi un uomo d'affari corrotto che gioca con loro è esilarante per me.

 

Ciò di cui ogni Paese ha bisogno è un serio scossone. E siccome dico questo la gente pensa io sia un sostenitore di Trump. Mi dispiace, ma non ho una visione del mondo estremista. Madre Lydon non ha allevato bambini foll»i.

 

Lydon, che ora è cittadino statunitense e ha vissuto in California negli ultimi 35 anni, non condivide alcune delle principali cause del Presidente e preferirebbe che Trump si concentrasse sul problema dei senzatetto in California.

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Lydon ha sottolineato di avere sempre una mentalità aperta, e in particolare apprezza gli amici che hanno opinioni radicalmente diverse da lui. «Il dibattito è una cosa sana. È una delle poche cose nella vita che sono gratis».

 

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