putin invasione ucraina

PUTIN PUNTA A LASCIARE AL BUIO L’UCRAINA – LA RUSSIA HA COMPIUTO UN NUOVO MASSICCIO RAID CON MISSILI E DRONI SULLE CENTRALI ELETTRICHE E ALTRE INFRASTRUTTURE ENERGETICHE UCRAINE, DA KHARKIV A LEOPOLI – SECONDO IL “WASHINGTON POST”, LA CASA BIANCA HA IMPOSTO A KIEV LIMITAZIONI ALL'USO DEI SISTEMI MISSILISTICI INVIATI: NON OLTRE CENTO CHILOMETRI ALL'INTERNO DEL TERRITORIO RUSSO – IL MESSAGGIO DI ZELENSKY A BIDEN: “SERVONO SCELTE PIU’ CORAGGIOSE...”

Estratto dell’articolo di Sara Miglionico per “Il Messaggero”

 

VLADIMIR PUTIN

Tempesta notturna di missili e droni russi sulle centrali elettriche e altre infrastrutture energetiche ucraine, da Kharkiv che è prima linea a Leopoli vicino al confine con la Polonia, a Zaporizhzhia dove si trova la più grande centrale nucleare del Paese. Senza sosta gli attacchi che arrivano dalle basi aeree a cento e più chilometri dalla frontiera.

 

Quattro bombe sono state lanciate su aree residenziali, centri commerciali e fermate dell'autobus a Kharkiv, seconda città dell'Ucraina, provocando tre morti. «Il terrorismo russo dev'essere fermato», scrive Zelensky sui social. «C'è bisogno di decisioni forti da parte dei nostri alleati, in modo da distruggere terroristi e aerei da combattimento russi là dove si trovano».

 

volodymyr zelensky e joe biden bilaterale al g7 di borgo egnazia 2

Parole che riecheggiano e rilanciano l'allarme di anonimi funzionari ucraini raccolto dal foglio più vicino alla Casa Bianca, il Washington Post, per cui l'amministrazione Usa avrebbe imposto limitazioni all'uso dei sistemi d'arma inviati. In pratica, non oltre cento chilometri all'interno del territorio russo.

 

Una distanza, un raggio, che secondo Zelensky e i suoi generali è «insufficiente», come lo sono anche le armi messe a disposizione. Kiev chiede almeno sette sistemi di difesa antiaerea Patriot per blindare i cieli e impedire che i russi possano distruggere giorno dopo giorno le infrastrutture energetiche e preparare una campagna d'autunno e d'inverno che replicherebbe le difficoltà di Kiev a mantenere le forniture di acqua e luce alla popolazione, già ora costretta ad anticipare di due ore la fascia di possibili black-out, dalle 16 alle 14, fino alle 24. […]

 

VOLODYMYR ZELENSKY JOE BIDEN - VIGNETTA BY OSHO

[…] secondo l'Institute for the Study of War, il think tank americano che dall'inizio della guerra segue da vicino l'evoluzione sul terreno  […] le restrizioni imposte dai consiglieri americani avrebbero in effetti garantito ai russi il mantenimento di un "santuario", una zona franca inattaccabile, che le nuove concessioni avrebbero ridotto di appena il 15 per cento.

 

Ed è in quel vasto "santuario" che i russi avrebbero trasferito e messo al riparo le loro truppe combattenti, i centri di comando e controllo, la logistica e i servizi di supporto nelle retrovie che rendono possibile alla Russia proseguire le azioni offensive. Intanto, secondo Zelensky i russi avrebbero scaricato sull'Ucraina, nel mese di maggio, ben 3200 bombe pesanti guidate, che l'antiaerea fatica a intercettare.

 

VLADIMIR PUTIN

Per il ministero della Difesa di Kiev, Mosca ha lanciato nelle ultime ore almeno 16 missili da crociera, oltre a 13 droni kamikaze, che l'antiaerea avrebbe abbattuto tutti tranne quattro. Le autorità militari russe, invece, in uno scarno bollettino di guerra parlano di «bersagli tutti centrati», elencando «servizi energetici che alimentano l'industria bellica, depositi di munizioni, armi di produzione occidentale». […]

volodymyr zelensky joe biden incontro alla casa bianca 2

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…