GLI “AMICI DELLA WAGNER“ CADONO COME MOSCHE – QUALCOSA NON TORNA NELL’ATTENTATO AL GIORNALISTA NAZIONALISTA RUSSO ZAKHAR PRILEPIN, IN COMA DOPO CHE L’AUTO SU CUI VIAGGIAVA È ESPLOSA – PRILEPIN È IL TERZO SOSTENITORE DELLE POSIZIONI DEL LEADER DEI MERCENARI DELLA WAGNER, YEVGENY PRIGOZHIN, A RIMANERE COINVOLTO IN UN ATTENTATO – LA VITA SPERICOLATA DELLO “SCRITTORE MALEDETTO” PRILEPIN, EX SEGUACE DI LIMONOV TRA GUERRA, BESTSELLER, E...
1. BOMBA SOTTO L'AUTO, PRILEPIN È IN COMA. IL CREMLINO ACCUSA LONDRA E GLI USA
Estratto dell’articolo di Luigi Guelpa per www.ilgiornale.it
«Gerasimov ha sulla coscienza la morte di centinaia di soldati russi. Prima o poi dovrà rendere conto dei suoi fallimenti». Era lo scorso ottobre quando lo scrittore ed ex deputato nazionalista Zakhar Prilepin, 47enne veterano del Donbass, manifestava tutto il proprio disappunto verso la catena di comando dell'esercito russo, in un'intervista concessa al quotidiano Prospekt. Ieri Prilepin è stato vittima di un attentato. […] Prilepin […] è vicinissimo alle posizioni del capo della Wagner Prigozhin, così come a quelle del leader ceceno Kadyrov […]
Mentre Mosca accusa Usa e Gran Bretagna di aver cercato di assassinare Prilepin in collaborazione del sedicente gruppo terroristico di partigiani russo-ucraini Atesh, lo scrittore è il terzo sostenitore della Wagner, dopo il blogger Vladlen Tatarsky e la giornalista Daria Dugina, a rimanere coinvolto in un attentato. […]
Prigozhin insomma sembra avere il tocco della medusa: chi gli si avvicina troppo, […] rischia di perdere la vita. Da ieri però il proprietario della milizia privata ha deciso […] di defilarsi dall'assalto nel cuore dell'Ucraina. […]
Prigozhin sostiene di essere stato «tradito da Mosca» e ha insultato l'esercito russo per l'incapacità di fornire munizioni. Le sue accuse sono rivolte al capo di stato maggiore delle forze armate Gerasimov e al ministro della Difesa Shoigu. […]
Kiev ritiene che dietro l'atto sovversivo ci sia la firma di Putin, […] Sul caso l'autorità giudiziaria russa ha aperto una inchiesta per terrorismo. Sotto la vettura in cui viaggiava Prilepin è stato sistemato un ordigno esplosivo di oltre 2 chili, collocato da Oleksandr Permyakov, un trentenne con precedenti penali, fermato nel pomeriggio. Il detenuto dice di aver agito su istruzioni degli 007 ucraini, ma Kiev nega ogni coinvolgimento.
2. UNO SCRITTORE «MALEDETTO» E IN ARMI (COME LIMONOV) SUA L’IDEA DELLA GRANDE RUSSIA
Estratto dell’articolo di Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera”
Già anni fa, durante la «sporca guerra» tra gli indipendentisti filorussi e le truppe di Kiev, si vantava di aver ammazzato più ucraini di chiunque altro con il suo battaglione. Zakhar Prilepin stava tornando dalla […] Operazione militare speciale di Vladimir Putin che lo scrittore chiama da anni «imperatore Putin».
Questo perché secondo le strampalate teorie che il quasi cinquantenne Prilepin va sostenendo dal 2014, «la Russia ha diritto all’espansione… tutta l’Ucraina deve essere parte della Russia». Un’applicazione di quel concetto di Malorossya o Grande Russia che proprio lui ha lanciato per primo e che tanto è poi piaciuto a sostenitori del Cremlino. […] prima Prilepin era un’altra cosa e addirittura organizzava manifestazioni contro il Cremlino.
Era un seguace di Eduard Limonov e membro del suo partito Nazional-bolscevico. Lo imitava in tante cose e ammirava quella sua aria da «intellettuale maledetto», […] Dopo l’università, Prilepin aveva fatto lavori di tutti i tipi. Operaio, guardiano notturno, fino ad arruolarsi negli Omon, i reparti di polizia antisommossa. Dal 1996 al 1999 aveva servito in Cecenia. […]
Tornato in Russia, aveva iniziato a lavorare come giornalista, a scrivere racconti e un romanzo. «Non si può liquidare Prilepin come un propagandista, come Dugina o Tatarsky. Lui è anche un grande scrittore», ha affermato ieri Daniela Di Sora, fondatrice di Voland, la casa editrice che ha pubblicato in Italia «Patologie», «Sankia», «Il Peccato» e «Il monastero». Un suo lavoro, da molti bollato come antisemita, era intitolato «Una lettera al compagno Stalin», critica alla società liberale russa.
Poi la rottura con Limonov, la fondazione di un movimento chiamato «Per la verità» che avrebbe dovuto diventare un partito politico da far correre alle elezioni del 2021. Invece alla fine Prilepin si era avvicinato a Vladislav Surkov, ex vicepremier e ideologo del Cremlino […]. E il movimento di Prilepin era confluito in Russia Giusta, uno dei partiti creati a tavolino per dare l’impressione che in Russia esista una qualche opposizione (in questo caso moderatamente di sinistra). Di recente è tornato a combattere. È incluso nella prima lista delle persone sanzionate dall’Ue.
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