massimo dalema vino

QUALCUNO ERA COMUNISTA. POI È DIVENTATO BUSINESS MAN – LA SOCIETÀ DM&L ADVISOR, CHE HA COME SOCIO E AMMINISTRATORE UNICO MASSIMO D'ALEMA, HA UN BILANCIO PIÙ CHE ROSEO: IL FATTURATO È PASSATO NEL GIRO DI UN ANNO DA 820.000 A 2.956.000 EURO E L’UTILE È SCHIZZATO DA 393.800 A 1.358.000 EURO – IL BOOM DI EXPORT DI VINI (UN TERZO DEL TOTALE) IN CINA, PAESE PER CUI BAFFINO NUTRE UNA PROFONDA AMMIRAZIONE…

Estratto dell’articolo di Francesco Bonazzi per “la Verità”

massimo d alema - forum internazionale della democrazia a pechino

 

L’economia albanese cresce del 3,5% l’anno. Il Pil della Cina, nonostante la crisi immobiliare, nel 2023 è aumentato del 5,2%. Ma a Roma, quartiere Prati della Vittoria, c’è un post comunista con i baffi che con la sua società di consulenza planetaria l’anno scorso ha quasi quadruplicato il fatturato e ogni due euro incassati se n’è messo in tasca uno di utili.  Poco debito, struttura snella, niente soci, ma tante conoscenze giuste.

 

Il genio in questione è Massimo D’Alema, il primo ex comunista a conquistare Palazzo Chigi, imprenditore del vino con una società che rimanda esplicitamente alla Via della Seta e ora anche consulente globale per gli italiani che vogliono andare a fare affari in Albania e non sono come lui. Cioè, non conoscono la gente giusta.

 

massimo d alema vino 1

Il 29 aprile scorso, nel salotto di casa D’Alema, si tiene l’assemblea di bilancio della DM& L Advisor, una srl con sede a Roma in Viale delle Milizie, che ha come socio e amministratore unico Baffino. Dal verbale, risulta che per fare il segretario dell’assemblea, e ascoltarsi da sola D’Alema che legge a voce alta il più che roseo bilancio del 2023, è stata scelta la signora Maria Rosaria Florinda Giuva, detta Linda, incolpevole consorte.

 

L’uomo, si sa, vola alto, un po’ come i caccia della Nato che sotto il suo premierato hanno potuto bombardare Belgrado nel 1999, e l’oggetto sociale lo conferma: «Consulenza nell’ambito dei processi di internalizzazione dei mercati africani, asiatici, Far East, Middle East e Balcani per la ricerca e l’attrazione di investimenti di aziende private verso detti mercati».

 

Questa breve descrizione dell’attività della DM&L Advisor è del 2019, anno di fondazione della società, e riassume come poche altre la lunga marcia che il compagno Max ha saputo fare dalle Botteghe Oscure all’Albania.

 

[…] Tornando al bilancio 2023 di DL&M Advisors, va segnalato che il fatturato è passato nel giro di un anno da 820.000 a 2.956.000 euro e che l’utile è schizzato da 393.800 a 1.358.000 euro.

 

Tant’è che la società del parsimonioso ex segretario del Pds si è potuta finalmente permettere un’impiegata e ora spende 36.000 euro l’anno per «due addetti». I debiti ammontano a poco più di 600.000 euro. Interessante il capitolo partecipazioni, che a bilancio vale 762.500 euro ed è composto dal 15% della Silk Road Wine srl di Orvieto, la celeberrima casa vinicola di D’Alema ormai affidata ai figli, e il 30% dell’azienda agricola La Madeleine società semplice, sempre a Orvieto.

 

Se si leggono le scarne informazioni sull’origine geografica dei ricavi della planetaria DL&M Advisors, si scopre che in realtà D’Alema nel 2023 ha fatturato quasi tutto in Italia, salvo 300.000 euro in Regno Unito. L’Inghilterra del resto non è solo il Paese dove opera l’amico Tortorella, ma anche il posto dove D’Alema in persona ha portato i propri vini a partire dal 2014, ovvero cinque anni prima di darsi alla consulenza e di lavorare, tra l’altro, per Ernst & Young Italia.

 

MASSIMO DALEMA IN CINA

Se il D’Alema vignaiolo è un imprenditore che come tutti si è dovuto adattare […] alle turbolenze dei mercati internazionali, va detto che la sua casa vinicola fattura più di un terzo del totale in Cina. Un Paese, e un regime, per il quale l’ex politico nutre una profonda ammirazione. Nel 2021, un numero della rivista Italianieuropei da lui diretta si lanciò anche in un grande elogio di Cina, Russia, India e Brasile, ovvero i grandi Paesi emergenti, in chiave antiamericana, con gli Usa descritti come guerrafondai.

 

C’era una parte anche dedicata alla Russia di Vladimir Putin che, riletta dopo l’invasione dell’Ucraina, forse andrebbe un attimo sfumata. In ogni caso, l’Occidente colonizzatore, iniquo e avido, dà il benvenuto al compagno imprenditore D’Alema, che anche nei nomi delle proprie imprese ha voluto riconoscere il fascino della «&» commerciale, e gli augura una pronta quotazione in Borsa. Perché Baffino questo è, ormai da molti anni: un uomo che non potendo battere politicamente i propri avversari, fa un passo di lato e ne veste i panni. Dal commercialista.

CRISTINA DALEMA - MEME BY SHILIPOTI MASSIMO D'ALEMAmassimo d alema e i suoi vinimassimo d alema e il suo vino sfidegiancarlo mazzotta emanuele caruso e francesco amato con i colombiani UN INDIANO METROPOLITANO CON MASSIMO DALEMAMASSIMO D'ALEMA E GIORGIO NAPOLITANOfabio fazio massimo dalema michele santoro antonio bassolino 2004 massimo d alema - forum internazionale della democrazia a pechinomassimo d alema silvio berlusconigoverno d alema II

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…