ECCO QUANTO CI COSTANO GLI ECO-VANDALI – PER RIPULIRE I MURI DI PALAZZO MADAMA DALLA VERNICE ROSSA GETTATA LO SCORSO 2 GENNAIO DAGLI ATTIVISTI DI ULTIMA GENERAZIONE IL SENATO HA DOVUTO PAGARE 40MILA EURO A UNA DITTA SPECIALIZZATA – NEL PROCESSO CHE VEDE IMPUTATI TRE RAGAZZI, ACCUSATI DI DANNEGGIAMENTO AGGRAVATO, SONO STATE DEPOSITATE LE FATTURE – I LEGALI DEGLI AMBIENTALISTI: “SI POTEVA PULIRE UTILIZZANDO SOLO ACQUA”
Estratto dell’articolo di giu.sca. per “la Repubblica - edizione Roma”
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Hanno imbrattato i muri del Senato con della vernice rossa lo scorso 2 gennaio. Il blitz degli ambientalisti di Ultima Generazione a Palazzo Madama non è stato a costo 0, il danno sfiora i 55 mila euro. Il Senato è dovuto intervenire due volte per scrostare i residui della tinta e per questo servizio ha pagato 40mila euro. Ieri — nel processo che vede imputati a Roma tre ragazzi accusati di danneggiamento aggravato — sono state depositate le fatture che indicano le spese sostenute dallo Stato.
[…] per pulire i muri non era stato sufficiente il solo intervento dell’Ama (costato intorno ai 12mila euro), la municipalizzata del Comune di Roma che si occupa di rifiuti. Una squadra di operai si era attivata poche ore dopo il blitz degli attivisti con delle idro pulitrici. Tuttavia, questo intervento straordinario — come emerso ieri a dibattimento — non si è rivelato risolutore e così nei giorni successivi degli altri specialisti sono stati chiamati per spazzolare le pareti macchiate.
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L’avvocato che difende i militanti di Ultima Generazione (Laura Paracini, Davide Nensi e Alessandro Sulis di 26, 23 e 21 anni) a processo sta cercando di dimostrare che la vernice utilizzata, una tinta ad acqua, non ha arrecato alcun danno all’edificio storico. Il consulente nominato dalla difesa ha spiegato ieri al giudice che la vernice non era dannosa ed era sufficiente pocaacqua per lavare le pareti.
Tuttavia, quando il pubblico ministero Mario Pesci ha chiesto al tecnico, «dove avesse ricavato questo dato», la specialista ha risposto spiegando che non ha potuto analizzare la tinta e che il dato emerge dalla visione dei filmati della manifestazione. Adesso spetterà al magistrato, il prossimo 5 marzo, stabilire se effettivamente i ragazzi siano colpevoli o meno.
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Intanto a Firenze lunedì, in un processo simile, per un blitz agli Uffizi, due ambientalisti sono stati assolti, non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. […]
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