"MI HA CONVOCATO NEL SUO UFFICIO. DOPO POCHI SECONDI HA INIZIATO A TOCCARSI MENTRE CONTINUAVA A GUARDARMI…” – IL RACCONTO DELLE MOLESTIE SUBITE DA UNA STAGISTA DI UN’AZIENDA CHE VENDE SEX TOYS IN RETE - LA RAGAZZA HA INIZIATO IL TIROCINIO NEL 2021 NELLA SEDE DI ROMA MA IL SUO RESPONSABILE, ARRAPATO DAI VIBRATORI E ALTRI GIOCHINI, LA INFASTIDIVA: “MI HA CHIESTO SPESSO QUALI FOSSERO LE DIMENSIONI ‘IDEALI’, MOSTRANDOMI..."
Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Edizione Roma”
Il luogo in cui va in scena l’abuso è un’azienda romana che vende sul web sex toys. Il datore di lavoro inopportuno chiede alla giovane stagista: “Qual è l’accessorio sessuale delle giuste dimensioni?”. La domanda equivoca viene ripetuta più volte, nonostante l’evidente disagio della ragazza.
La domanda imbarazza la tirocinante, il cui compito è quello di archiviare dati, fotocopiare documenti e accompagnare nuovi clienti nell’ufficio del direttore. Gli interrogativi spiacevoli hanno rappresentato, però, solo una parte dei comportamenti sopra le righe dell’uomo.
L’apice è stato toccato quando ha convocato la vittima nel suo ufficio molestandola per un quarto d’ora. Per tutto questo il datore di lavoro rischia di finire sotto processo con l’accusa di violenza privata. All’uomo è stato notificato l’avviso di garanzia, il 415 bis da parte del pubblico ministero Eleonora Fini.
Ma ecco il racconto della vittima riportato ina una dettagliata denuncia: «Il cinque marzo 2021 ho iniziato un tirocinio semestrale nella sede di una società romana in via Cristoforo Colombo […] Fin dal primo colloquio con lui mi sono accorta che ha assunto un atteggiamento equivoco nei miei confronti, […]».
«Successivamente, non ha perso occasione per rivolgermi commenti in ordine alle mie esperienze intime. In particolare mi ha chiesto spesso quali fossero a mio avviso le dimensioni “ideali”, mostrandomi come termine di paragone modelli di vibratori e oggetti sessuali commerciati dalla società.[…]».
[…] «Il 22 aprile 2021 alle 18.15 mi ha convocato nel suo ufficio asserendo di voler fare il punto su alcune questioni lavorative. È importante precisare che lui era perfettamente consapevole del fatto che in quel momento nella sede della società non c’era nessuno. Egli dunque mi ha fatto sedere accanto a sé e dopo pochi secondi ha iniziato a toccarsi mentre continuava a guardarmi […] Io sono scappata via e da quel giorno ho interrotto il tirocinio» […]