hasib omerovic

“SE LO RIFAI, TE LO FICCO NEL CULO” – ANDREA PELLEGRINI, IL POLIZIOTTO CHE HA PERQUISITO CASA DEL 36ENNE SORDOMUTO HASIB OMEROVIC CHE POI È VOLATO DALLA FINESTRA DELLA SUA ABITAZIONE AL TERZO PIANO, È STATO POSTO AGLI ARRESTI DOMICILIARI CON L’ACCUSA DI TORTURA E FALSO – IL RACCONTO DELLA PERQUISIZIONE CHE HA SPINTO OMEROVIC A SCAPPARE BUTTANDOSI DALLA FINESTRA: SCHIAFFI IN FACCIA, URLA E MINACCE – PELLEGRINI “HA BRANDITO UN COLTELLO DA CUCINA, LO HA OBBLIGATO A SEDERSI SU UNA SEDIA E…”

Hasib Omerovich

Edoardo Izzo Grazia Longo per “la Stampa”

 

Senza «alcun apparente motivo» il poliziotto Andrea Pellegrini è entrato a casa di Hasib Omerovic, il trentaseienne sordomuto volato giù dal terzo piano della sua abitazione, il 25 luglio scorso, nel corso di una perquisizione, gli ha mollato «due schiaffi nella zona compresa tra il collo e il viso», lo ha «obbligato a sedersi su una sedia e gli ha legato i polsi con il filo del ventilatore».

 

E poi «gli ha brandito contro il coltello da cucina, minacciandolo, urlando al suo indirizzo la seguente frase "se lo rifai, te lo ficco nel c"» e «lo colpiva nuovamente con uno schiaffo e continuava ad urlare nei suoi confronti, dicendogli ripetutamente "non lo fare più"». Un sacco di botte insomma, anzi di più «torture».

 

scopa spezzata a casa di hasib omerovic

Che hanno provocato nel sordomuto «un verificabile trauma psichico, in virtù del quale precipitava nel vuoto dopo aver scavalcato il davanzale della finestra della stanza da letto nel tentativo di darsi alla fuga per sottrarsi alle condotte violente e minacciose in atto nei suoi confronti».

 

Il film dell'orrore è raccontato nelle 61 pagine dell'ordinanza con cui il gip Ezio Damizia, su richiesta del pm Stefano Luciani e dell'aggiunto Michele Prestipino, ha disposto gli arresti domiciliari per il poliziotto Andrea Pellegrini accusato di tortura e di falso. Quest' ultimo reato è stato contestato anche ad altri quattro agenti indagati per avere attestato il falso nell'annotazione di servizio redatta dopo l'attività eseguita.

il palazzo di Hasib Omerovic

 

Il caso era stato denunciato dal deputato radicale Riccardo Magi, le indagini sono state svolte, in tempi rapidi, dai poliziotti della Squadra mobile di Roma. Hasib Omerovic è vivo per miracolo. E ora Andrea Pellegrini è indiziato di aver agito «con abuso dei poteri e in violazione della funzione, nel corso dell'attività volta all'identificazione» di Omerovic e con «il compimento di plurime e gravi condotte di violenza e minaccia». All'origine della perquisizione la notizia, pubblicata il giorno prima su Facebook, che accusava Hasib di aver molestato una ragazzina scattandole alcune foto per strada.

 

Hasib Omerovic

Il poliziotto arrestato lo ha redarguito con la seguente frase: "Non ti azzardare mai più a fare quelle cose, a scattare foto a quella ragazzina" poi ha sfondato la porta della stanza da letto di Omerovic, sebbene quest' ultimo si fosse prontamente attivato per consegnare le chiavi». Il gip ribadisce l'illegalità della perquisizione: «Seppur l'intervento presso l'abitazione di via Gerolamo Aleandro possa ritenersi (inizialmente) legittimo, in quanto finalizzato, in un'ottica preventiva da parte degli agenti di polizia, all'attività di identificazione di Hasib Omerovic, sebbene solo per via di alcune notizie apparse su Facebook peraltro soltanto il pomeriggio precedente, che lo davano come "molestatore" di ragazze del quartiere, questa attività è stata svolta con modalità del tutto anomale, e, quantomeno da un certo momento in poi, strumentalizzata con conseguente violazione dei doveri e abuso e travalicamento della funzione in particolare da parte dell'assistente capo Pellegrini».

 

DENUNCIA RICCARDO MAGI Hasib Omerovich

E ancora: «Gli accadimenti sono indubbiamente di entità grave, commessi in spregio della funzione pubblica svolta. Pellegrini non ha avuto alcuna remora di fronte ad un ragazzo sordomuto e una ragazza con disabilità cognitiva (la sorella di Omerovic, ndr) compiendo ripetuti atti violenti, sia sulla persona che sulle cose e gravemente minatori, così da denotare pervicacia e incapacità di autocontrollo». Pellegrini, peraltro, secondo quanto emerge dall'ordinanza, in passato aveva avuto sanzioni in diversi procedimenti disciplinari, «uno dei quali, terminato con richiamo scritto» ed era stato trasferito dalla Squadra Mobile.

serratura della stanza di hasib omerovic

 

«In uno dei procedimenti disciplinari aveva subito una sanzione pecuniaria dopo essere stato arrestato in Florida per furto in un supermercato e rilasciato dopo il pagamento di una cauzione». Dalle dichiarazioni di un collega inoltre, «risulta che Pellegrini è aduso a comportamenti aggressivi nell'espletamento delle attività di servizio e che, in alcuni episodi, si era persino vantato con il collega di aver "malmenato un pedofilo in occasione di un arresto"».

 

Il collega ha inoltre evidenziato «l'atteggiamento tenuto da Pellegrini nei suoi confronti, volto a influenzarlo nel caso avesse avuto intenzione di riferire qualcosa circa l'accaduto, dicendogli che sarebbe stato meglio non riferire in merito allo sfondamento della porta». L'aver, infine, scattato fotografie di Omerovic «che si trovava a torso nudo nella propria abitazione sia durante l'identificazione sia soprattutto allorché è costretto a rimanere seduto assume senz' altro un effetto degradante, perché lesivo della dignità della persona».

finestra di casa Omerovic

 

In tale quadro, secondo il gip si innestano le «condotte violente e minatorie poste in essere da Pellegrini in danno di Omerovic, che hanno verosimilmente assunto i tratti di un intervento "punitivo" perché quella stessa attività di identificazione è divenuta semplicemente un pretesto e che integrano, almeno nella valutazione di questa sede, il delitto di tortura». La Questura di Roma in una nota precisa che «il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vige il principio della presunzione di innocenza».

la finestra di casa di Hasib Omerovic

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…