LA RAGAZZA SENZA VAGINA - L’INCREDIBILE STORIA DELLA 19ENNE INGLESE AFFETTA DA UNA RARA SINDROME CHE VIETA DI POTER FAR SESSO E DI AVERE FIGLI

Dagotraduzione dell'articolo di Isabelle Loynes e Anna Hodgekiss per il "Mailonline"
www.dailymail.co.uk

Jacqui Beck ha 19 anni ed è affetta dalla sindrome di Rokitansky (o MRKH, dal nome di tutti gli scopritori), una sindrome rara che colpisce il sistema riproduttivo - il che significa che lei non ha utero, tube o apertura vaginale. Le è stata diagnosticata a 17 anni, solo dopo che è andata al suo medico di famiglia per un mal di schiena.

I successivi test hanno rivelato la sua condizione e che dove ci sarebbe dovuta essere la vagina, c'era solo una "fossetta" e che quindi per lei era impossibile fare l'amore o avere un bambino.

Le donne con questa sindrome appaiono del tutto normali esternamente - il che significa che niente di solito viene scoperto fino a quando una donna cerca di avere rapporti sessuali, o si accorge di non avere le prime mestruazioni.
Jacqui dice che quando le fu diagnosticata si sentì come un "mostro". 'Ero sicura che la dottoressa avesse capito male, ma quando ha spiegato che quello era anche il motivo per cui non stavo avendo le mestruazioni, tutto è cominciato ad avere un senso".
'Mi ha poi spiegato che non sarei mai stata in grado di avere un bambino e che avrei dovuto sostenere un intervento chirurgico per poter avere rapporti sessuali'.

Nonostante questa diagnosi, Jaqui Beck, che vive nell'Isola di Wight, cerca di vedere almeno un lato positivo 'è un modo per trovare l'uomo giusto, che lui ha un problema con questa cosa, allora vuol dire che non è l'uomo giusto'.

'Quando a 14-15 anni tutte le mie amiche avevano le mestruazioni mi è sembrato non normale che a me non venissero ma non mi sono fatta prendere dal panico. Dopotutto sono alta e magra e magari mi sarebbero venute più tardi'.

Dopo la scoperta della sua malattia Jacqui Beck è stata curata da due ospedali londinesi specializzati nella sua sindrome, che colpisce una donna su 5000 nel Regno Unito.

Lì ha iniziato un trattamento focalizzato sulla dilatazione, attraverso l'uso di dilatatori di dimensioni diverse per cercare di allungare il suo canale vaginale - ma le è stato detto che se queste tecniche non avessero funzionato, avrebbe dovuto sottoporsi a un'operazione.

'In ospedale, mi hanno fatto entrare in contatto con un network di altre donne nella mia stessa condizione. Per me è stato importante parlare con altre ragazze che si sentivano come me. Ho smesso di sentirmi così sola ed è servita anche ad avere speranza visto che molte donne erano riuscite lo stesso ad avere una vita sessuale intensa'.

Per fortuna, il suo trattamento ha funzionato e se lei continuerà la terapia non avrà bisogno di un intervento chirurgico e quando lo sceglierà potrà avere rapporti sessuali. 'Io non sono in un'età in cui sto pensando ad avere bambini, ma penso che sarà un'esigenza che arriverà più tardi. Userò un surrogato, o l'adozione, ma dovrò fare in modo ogni ragazzo che incontro sia d'accordo con questa scelta.

Per Jacqui Beck, l'unica speranza è che la condizione diventi più nota, in modo che altre donne si rendano conto in anticipo di questa malattia rispetto a lei. 'Avevo detto solo a cinque dei miei migliori amici della mia condizione, ma poi ho capito che non è una cosa di cui doversi vergognare. Così, ho da poco scritto su Facebook su questa malattia, raccontando a tutti la mia condizione. Sono rimasta sorpresa di come tutti erano positivi sull'argomento, dicevano che ero bella e coraggiosa, e ora vorrei essermi aperta prima con tutti"

 

 

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