incidente alessandria

SCAPPARE DAI CARABINIERI PER INCONTRARE LA MORTE – IL RAGAZZO DI ORIGINE MAROCCHINE CHE ERA ALLA GUIDA DELLA MACCHINA CHE SI È SCHIANTATA AD ALESSANDRIA UCCIDENDO 3 SUOI AMICI È RISULTATO POSITIVO ALL’ALCOL TEST – DOPO AVER VISTO LE PARTITE DEI MONDIALI SI È MESSO ALLA GUIDA DELLA SUA MACCHINA CON ALTRI SEI AMICI. QUANDO I CARABINIERI GLI HANNO INTIMATO LO STOP LUI È SCAPPATO FINO A PERDERE IL CONTROLLO E COMPIERE UNA STRAGE – E ALL’OSPEDALE I PARENTI DELLE VITTIME CERCANO  DI FARSI GIUSTIZIA DA SOLI E I CARABINIERI LO DEVONO PROTEGGERE…

Floriana Rullo per www.corriere.it

 

danise maspi

Stavano tornando a casa dopo una serata trascorsa in discoteca quando, nel tentativo di lasciare indietro la vettura dei carabinieri che li volevano fermare, si sono schiantati vicino ad un passaggio a livello. A terra, senza vita, sulla strada provinciale 224 che collega Cantalupo a Cabanette, tra le campagne Alessandrine, sono rimasti Lorenzo Pantuosco, 23 anni, Lorenzo Vancheri, 21 anni, e Denise Maspi, appena 15 anni.

 

Un tragico bilancio a cui si devono aggiungere anche altri quattro giovani: Vincenzo, ricoverato in terapia intensiva in condizioni disperate, due ragazze di 16 e 17 anni, la prima, Giorgia, gravissima e operata ieri mattina e Maruam, l’autista di 23 anni, alessandrino di origini marocchine, arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato e piantonato dalle forze dell’ordine in ospedale per evitare ritorsioni nei suoi confronti.

 

lorenzo pantuosco

Un centinaio i familiari e gli amici, molti nemmeno maggiorenni, che hanno stazionato per tutto il giorno davanti al nosocomio. Un tam tam di notizie sulle condizioni di salute di chi ancora lottava per la vita. Lacrime, abbracci e parole di conforto che sono continuate per tutto il giorno e che, per alcuni, sono sfociate nel desiderio di vendetta.

 

Cosi all’improvviso c’è chi ha tentato di superare le porte del reparto e raggiungere la stanza del 23enne nel tentativo di punirlo per quelle vite spezzate troppo presto. Tensioni che sono state gestite grazie all’intervento delle forze dell’ordine. Resta ancora da far chiarezza su quanto avvenuto domenica mattina alle 4.

 

Il 23enne si era messo alla guida della sua Peugeot 807 sette posti, qualche minuto prima. Insieme con gli altri aveva appena concluso la serata in discoteca dopo aver visto la partita del Marocco ed esultato per la vittoria della sua squadra anche in piazza ad Alessandria. «Come ogni giorno, anche ieri erano qui. Hanno guardato, insieme, le partite dei Mondiali Marocco-Portogallo, poi anche Francia-Inghilterra» ha raccontato Simone Ballacchino, presidente e gestore del circolo sportivo-ricreativo di Alessandria, in via Pietro Nenni, nel quartiere Cristo Re, luogo di residenza della maggioranza dei ragazzi.

 

lorenzo vancheri

Ma una volta usciti dalla discoteca erano stati notati da una pattuglia dei carabinieri mentre zigzagavano per il quartiere Cristo di Alessandria. I militari gli avrebbero chiesto di fermarsi attraverso i lampeggianti ma lui, invece, avrebbe aumentato la velocità.

 

I carabinieri li avrebbero così lasciati andare, per poi raggiungerli pochi minuti dopo e trovare alcuni di loro sull’asfalto, senza vita. Vicino al passaggio a livello il giovane — positivo con un tasso di 0,7 all’alcol test — avrebbe perso il controllo della vettura finendo nel giardino di un’abitazione, poco distante da una bombola Gpl. Uno schianto violento, tanto che alcuni pezzi del veicolo finiti sul tetto della villetta.

 

«Ho sentito un boato e un colpo vicino alla finestra — ha raccontato Luigi di Bitetto che abita nella casa vicino alla strada —. Quando sono uscito ho visto l’auto ribaltata che stava prendendo fuoco. Era vicino al bombolone del gas e per questo ho subito spento le fiamme con un estintore. Nell’abitacolo c’era solo una ragazza che chiedeva aiuto. Era incastrata sotto la vettura. Un vaso ha evitato che rimanesse schiacciata dalle lamiere. Gli altri ragazzi erano tutti fuori dalla vettura. Quattro di loro erano vicino al bombolone del gas, mentre un altro era fermo sull’asfalto».

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