stefano proietti e la moglie davanti alla loro villa

ROMA COME CARACAS – L'IMPREDITORE STEFANO PROIETTI RACCONTA LA RAPINA SUBITA NELLA SUA VILLA NEL QUARTIERE AURELIO. UNA BANDA DI LADRI HA PRESO IN OSTAGGIO LUI, LA MOGLIE E I DUE FIGLI, LO HA COSTRETTO AD APRIRE IL CAVEAU, CHE CONTENEVA GIOIELLI E CONTANTI PER 300 MILA EURO: “SONO STATI 50 MINUTI TERRIBILI. ERANO 6 O 7, AVEVANO L'ACCENTO DELL'EST. CI HANNO MINACCIATO DI MORTE. MI PUNTAVANO UN COLTELLO ALLA SCHIENA” – NELLA CAPITALE SI INTRECCIANO IL BOOM DI FURTI NELLE CASE E L'EMERGENZA ARMI: IN ANNO SEQUESTRATE MILLE PISTOLE…

1 – IN OSTAGGIO DELLA GANG NELLA VILLA ALL’AURELIO: 300MILA EURO DI BOTTINO

Camilla Mozzetti per “Il Messaggero - edizione Roma”

 

stefano proietti e la moglie davanti alla loro villa

Quando indica con la mano la porta finestra del salone che sei, forse sette uomini, hanno provato a scardinare prima di fare di lui e della sua famiglia degli "ostaggi", Stefano Proietti, 59 anni, imprenditore nel settore immobiliare, ha un attimo di esitazione. Trattiene il respiro e rimanda indietro un accenno di pianto: «Sono stati cinquanta minuti terribili», racconta.

 

Lui, sua moglie Benedetta De Paola, avvocato di 50 anni, i due figli di 11 e 16 anni insieme alla coppia di domestici sono rimasti vittime di una rapina perfetta, consumatasi lunedì sera nella villa di famiglia all'Aurelio. «Potevano farci del male, ci hanno minacciato anche di morte» aggiunge l'imprenditore nel giardino della residenza.

 

la villa di stefano proietti

La famiglia Proietti vive da anni in una lussuosa abitazione in un comprensorio residenziale nascosto dietro l'Aurelia. Lunedì sera, poco dopo le 20, una banda - tuttora ricercata dalla polizia, le indagini sono della Squadra Mobile - è riuscita a entrare.

 

Dapprincipio i malviventi, vestiti integralmente di nero, con passamontagna, guanti e ricetrasmittenti attaccate al collo, hanno provato ad aprire una porta finestra ma poi hanno visto uno dei due domestici che stava uscendo per gettare l'immondizia e così lo hanno bloccato costringendolo a farli entrare in casa.

 

Proietti con sua moglie era già al piano superiore, i figli erano ognuno nelle proprie stanze. Non hanno sentito rumori, i banditi hanno minacciato i domestici, costringendoli a farli salire. Il primo a trovarseli davanti è stato il figlioletto più piccolo, perché la sua è la prima camera alla fine delle scale.

«Quando sono entrati in camera - ricorda l'imprenditore - hanno urlato polizia ma era chiaro che si trattava di rapinatori, ci hanno fatto alzare e hanno iniziato a chiedere ciò che avevamo in casa».

 

rapina nella villa di stefano proietti

Gioielli, preziosi, denaro: mentre un paio di loro teneva sotto controllo la famiglia, gli altri hanno ripulito la villa trovando alla fine anche la camera blindata. «Era nascosta dietro un armadio - spiega la signora Benedetta - ma quando hanno aperto le ante hanno preteso le chiavi».

 

Una volta afferrato il contenuto, più di 20mila euro in contanti, gioielli, orologi, preziosi, borse, hanno minacciato l'imprenditore: «Mi hanno detto "adesso portaci nella stanza delle telecamere" - ricorda ancora Proietti - così siamo scesi al piano di sotto, mi puntavano un coltello alla schiena, hanno staccato i fili, si vedeva che sapevano cosa facevano e si sono portati via tutto il girato».

 

Poi la famiglia e i domestici vengono lasciati in una stanza: «Ora ce ne andiamo - hanno detto i banditi - aspettate prima di chiamare i soccorsi altrimenti torniamo e vi ammazziamo».

 

stefano proietti e la moglie davanti alla loro villa

[…]  Iniziano le indagini e già si esclude che la banda sia entrata dal cancello principale del comprensorio […] Molto più probabile che il gruppo sia entrato o da una strada che confina con una delle recinzioni perimetrali del comprensorio o passando per la ferrovia ed entrando nel vasto parco.

 

Di certo il colpo era stato studiato e non si esclude la presenza di un "basista", di qualcuno che per vari motivi - la famiglia Proietti sta realizzando ad esempio un campo da tennis nella proprietà - ha avuto accesso alla villa nelle ultime settimane. […]

 

«Parlavano italiano a tratti romano ma l'accento era dell'Est Europa - conclude la signora Benedetta - abbiamo avuto molta paura, non ci hanno fatto del male ma credo solo perché non abbiamo opposto resistenza».

 

2 – DALLE RAPINE AI FURTI DI ROLEX. EMERGENZA ARMI IN CITTA’

Estratto dell’articolo di C. Moz. per “Il Messaggero - edizione Roma”

 

rapina a mano armata

Rapine in villa, assalti in strada di banditi a caccia di Rolex e poi colpi nelle attività commerciali, farmacie, moltissime, ma anche gioiellerie e supermercati. Volti coperti e pistole in pugno. Bande più o meno organizzate, di sicuro armate. Una "promiscuità" allarmante che vede da un lato l'incuranza nella custodia di pistole e munizioni, regolarmente detenuti, e rapine e furti in casa che fanno sparire proprio quelle armi.

 

Usate poi per compiere altri reati senza per questo "disturbare" la criminalità organizzata. Molte bande sono ancora da trovare, nonostante l'impegno continuo delle forze dell'ordine che lavorano su decine di casi.

 

furto rolex a roma

Solo pochi giorni fa in una villa di Corcolle, un'altra coppia di coniugi è stata rapinata da una banda di malviventi. Diversamente da quanto accaduto lunedì sera all'Aurelio, nella proprietà dell'imprenditore Stefano Proietti, la coppia fu legata e imbavagliata mentre i rapinatori - anche loro con i volti travisati e dal chiaro accento dell'Est Europa - ripulirono l'abitazione. […]

 

Nulla a che vedere, ad esempio, con quella rapina in villa ai coniugi Martelli di Lanciano che furono barbaramente picchiati ma di sicuro, di là dai numeri, i casi avvenuti a Roma e nell'hinterland nell'ultimo anno, lasciano intendere la scaltrezza di bande organizzate, agguerrite, composte da professionisti e armate.

 

Che entrano, sequestrano, a volte legano a volte no, e mettono a segno colpi "perfetti". In quasi tutti i componenti sono stati descritti armati di pistole. Le stesse armi che altri banditi impugnano per mettere a segno le rapine in strada. E la banda - o le bande - dei Rolex lo hanno insegnato.

 

Dal Flaminio, dove non molto tempo fa la dipendente di una famosa azienda di gioielli fu rapinata mentre era in auto. Un uomo mandò in frantumi con il calcio della pistola il finestrino dell'auto e le strappò via l'orologio.

rapina a mano armata

 

Non molto tempo dopo l'ex moglie di Paolo Bonolis, Sonia Bruganelli, fu rapinata allo stesso modo a Ponte Milvio e ancora prima, a febbraio, un 54enne fu colpito da un bandito che brandendo una pistola gli portò via dal polso un orologio del valore di 20 mila euro in via Monteverdi. Un numero di episodi allarmante, aggravato per l'appunto anche dalle modalità con l'uso e l'impiego di armi.

 

Pistole di cui si ipotizza la provenienza, poiché esse stesse "bottino" di rapine o di altri furti, e per le quali si può parlare di un florido mercato della ricettazione nella Capitale. Senza dover ricordare gli "arsenali" scoperti dalla polizia e gravitanti nel sottobosco della criminalità, solo l'Arma dei carabinieri a seguito di un input chiaro lanciato dalla Prefettura ha sequestrato nella penultima settimana di marzo 165 pistole e fucili, fra sequestri e ritiri amministrativi, 26 arme bianche e quasi 5mila munizioni operando in tutto 478 controlli dal litorale a Bracciano, da Tivoli a Monterotondo.

 

rolex furto

Nel 2023 le armi, fra pistole e fucili, sequestrate dalla polizia e dai carabinieri sono state 898 solo dentro i "confini" del Grande Raccordo Anulare. La maggior parte dei sequestri è scattato per irregolarità di tipo amministrativo. Nei casi più recenti alcuni tenevano le pistole dentro le scatole di scarpe negli armadi e fucili sotto al letto dei figli. […]

furto rolex a roma furto rolex a roma

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