porticciolo turistico

IL PORTO FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI - RENZI E ALFANO ANNUNCIANO MAGGIORI CONTROLLI MA I PORTICCIOLI TURISTICI SONO UN PERICOLO: DA LÌ PUÒ ENTRARE CHIUNQUE - NON C’È DOGANA NE' CONTROLLI DI FRONTIERA

Antonio Amorosi per “Libero Quotidiano”

PORTICCIOLO TURISTICOPORTICCIOLO TURISTICO

 

Dopo le stragi efferate di Parigi sono stati «intensificati i controlli su tutto il territorio nazionale», ha annunciato Renzi. «In Italia la vigilanza è strettissima», ha integrato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. E ha aggiunto: «Lo stesso faremo su tutti i valichi con controlli su strade, ferrovie, porti e aeroporti». Ma al di là degli annunci ci sono luoghi aperti, sotto gli occhi di tutti, in cui è possibile far passare armi, droga, denaro, qualunque cosa dai latitanti ai trafficanti, terroristi islamici compresi.

 

Lo certifica lo Stato, lo conferma la Guardia di Finanza e lo registra anche la commissione nazionale antimafia. Ma nessuno fa niente. E da anni. Chi non ne è a conoscenza è il cittadino che si vorrebbe ogni volta rassicurare. I luoghi che per legge bypassano ogni sistema di sicurezza e gli «eccezionali » controlli sono i porticcioli turistici. Rappresentano la maglia aperta di una rete che si vorrebbe strettissima.

PORTICCIOLO TURISTICO  PORTICCIOLO TURISTICO

 

Lo permette la legge del TrasportoPubblico Locale e di riforma di porti e porticcioli del 1997 del ministro Claudio Burlando, varata durante il primo governo Prodi. Con la riforma questi luoghi turistici diventano facile strumento per promuovere traffici illeciti. Infatti la miriade di porticcioli che costeggiano l’Italia sono stati concessi dal demanio ai privati come porte aperte, senza alcun controllo in entrata e in uscita, su quanto,chi e cosa viene imbarcato. Sono ad esclusiva competenza e discrezione del privato che li gestisce. Come è a totale cura del privato indicare in autocertificazione date e orari di uscita e quelle di rientro delle imbarcazioni ormeggiate.

 

PORTICCIOLO TURISTICO   PORTICCIOLO TURISTICO

Non esistono le ispezioni eseguite dalla Capitanerie dei porti ordinari. Non c’è dogana. Non c’è alcun controllo di frontiera. Anche dopo l’11 settembre la norma rimane immutata. Ma facciamo qualche esempio: in Liguria il più grande porto turistico delMediterraneo, quello di Lavagna, è stato segnalato dalla Guardia di Finanza il 31 gennaio 2002 alla procura della Repubblica di Chiavari per la pericolosità delle attività che mascherava: «La gestione dello scalo portuale levantino», si legge in un procedimento penale aperto dalla Guardia di Finanza, «permetterebbe il riciclaggio di capitali di provenienza illecita, attraverso il noleggio plurimo di posti barca già effettivamente locati ed occupati da persone ignare».Nello stesso atto si parla di proventi poi reinvestiti e riferibili sia alla criminalità comune che «a frange dell’estremismo islamico».

 

PORTICCIOLO TURISTICO PORTICCIOLO TURISTICO

C’è poi caso del piccolo porto Calabrese di Amantea finito nel 2014 sotto sequestro dalla Capitaneria diVibo perché costruito in modo abusivo, poi sanato e reso di nuovo fruibile da una sentenza della Cassazione. O dei porticcioli della Sardegna come Porto Rafael, tanto amati dagli arabi, ma anch’essi insicuri. Christian Abbondanza, esperto di criminalità organizzata ha segnalato la falla nel 2014 alla commissione antimafia di Rosy Bindi.

 

In riferimento al Porto di Loano (Savona) scrive che «chi si occupava del personale impegnato nella vigilanza interna al porticciolo era il pluripregiudicato Walter Amedeo Negro, con società intestata alla figlia ed altra persona». Ed è Abbondanza a rilevare che «società private hanno in concessione porticcioli con soci aventi radici e sedi in paradisi fiscali o in fiduciarie di cui si ignorano i proprietari». Non proprio una garanzia. Ma in commissione neanche un sussulto o provvedimento.

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…