PAPPONI DELLA TERZA ETÀ – A RIMINI UN 90ENNE E L'EX MOGLIE DI 86 ANNI GESTIVANO UN GIRO DI PROSTITUTE NEL LORO RESIDENCE. A DARGLI UNA MANO ANCHE UN 27ENNE CAMPANO, I DUE FIGLI DELLA COPPIA E UNA DONNA CHE SI OCCUPAVA DELLE PULIZIE - IL RESIDENCE ERA STATO GESTITO DALLA FAMIGLIA PER ALMENO VENT'ANNI: IL 90ENNE SI OCCUPAVA DELLA CONTRATTAZIONE, L'86ENNE DELLA RISCOSSIONE DEGLI AFFITTI DEI 13 APPARTAMENTI - IL GIRO D'AFFARI, DURANTE GLI ANNI, HA SFIORATO I 10 MILIONI DI EURO...
(ANSA) - Nove indagati, quattro misure cautelari, di cui due arresti in carcere e due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, oltre al sequestro di un immobile, il residence Portofino di via Pola a Rimini. Questo il bilancio di un'operazione antiprostituzione scattata all'alba di questa mattina della polizia locale coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani.
L'indagine durata tre anni si è conclusa con un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Vinicio Cantarini nei confronti dello storico gestore del residence, un riminese di 90 anni e l'attuale gestore, un campano di 27.
Al residence la prostituzione è sempre stato un affare di famiglia, tanto che indagata con obbligo di presentazione alla pg è anche l'ex moglie del 90enne, una riminese di 86 anni, e due figli di 66 e 62 anni, (entrambi indagati a piede libero, tutti difesi dall'avvocato Luca Brugioni). Obbligo di firma all'anziana donna delle pulizie del residence, una cittadina romena di 69 anni.
Il reato contestato è quello di sfruttamento, favoreggiamento e tolleranza abituale della prostituzione in concorso. L'attività investigativa degli agenti è stata rappresentata da lunghi e continui appostamenti nei pressi del residence nonché da intercettazioni (telefoniche, ambientali ed audiovideo) e dalle informazioni rilasciate dalle donne stesse.
Come ha ricostruito polizia municipale, fino al 2020 e per almeno vent'anni, il residence era stato gestito dalla famiglia riminese: il padre 90enne si occupava della contrattazione, l'ex moglie 86enne della riscossione degli affitti dei 13 appartamenti che potevano fruttare anche fino a 30mila euro l'anno. Il figlio maggiore prima di cedere l'attività aveva quindi costituito una società che nel 2021 era stata acquistata da un imprenditore campano che a sua volta l'aveva ceduta alla società del figlio 27enne, che risulta arrestato perché ultimo gestore (difeso dall'avvocato Maria Rivieccio).
La locazione che veniva riscossa settimanalmente poteva arrivare ad 800 euro per un giro d'affari che in 20 anni ha sfiorato i 10 milioni. Molte le ragazze passate per il residence Portofino e di varie nazionalità: cinesi, brasiliane, filippine, romene e italiane. Tre i protettori indagati, due di nazionalità romena e una cinese. Il residence sequestrato è stato affidato a un curatore giudiziario.