“DAMMI I SOLDI, SONO UN BOSS DEI CASAMONICA” – UN ROM TENTA LA TRUFFA DELLO SPECCHIETTO FINGENDOSI UN BOSS DEL CLAN, MA SCEGLIE LA VITTIMA SBAGLIATA: UN UFFICIALE DEI CARABINIERI – IL MARCHIO CASAMONICA ESIBITO COME FOSSE UN FRANCHISING PER TERRORIZZARE: UNA VOLTA MOSTRATO IL TESSERINO L’UOMO…
1 - Tenta la truffa dello specchietto spacciandosi per un Casamonica: condannato a 4 anni
Adelaide Pierucci per il Messaggero – Roma
Per mettere paura ha millantato di essere un boss dei Casamonica. «Sbrigati, vai a prendere i soldi al bancomat - ha detto - Mi hai rotto l' orologio con lo specchietto della tua auto. Sono un pugile, sono il boss di via Pincherle, e appartengo ai Casamonica. Ti conviene fare quello che ti dico. Prendi tanti soldi».
Ma non è stato fortunato Alessandro Bevilacqua, 30 anni, un rom italiano appartenente all' omonima famiglia specializzata nella truffa degli specchietti: la vittima prescelta di fronte alla sede dell' associazione Capitolina Scherma, era un ufficiale dei carabinieri, che poi lo ha fatto arrestare per estorsione.
Bevilacqua, l' altra mattina, è stato condannato con rito abbreviato, davanti al gip Monica Ciancio, a 4 anni e 4 mesi di carcere. Il pm Carlo Villani aveva chiesto quattro anni. L' ufficiale si era sentito bussare al finestrino da un trentenne, moro, barba incolta, altezza media, con un giubbino scuro e un tatuaggio: «Guarda, poco fa mi ha urtato con l' auto l' orologio. Non te ne sei accorto? Ora per favore paghi il danno».
nello trocchia e la troupe di nemo aggrediti dai casamonica durante l arresto 5
L' ufficiale, nonostante fosse certo di non averlo neppure sfiorato, ha proposto un accordo ma solo in presenza dei vigili, ma è stato rifiutato. A quel punto ha provato a offrire, a scopo conciliativo, venti euro. Il truffatore ha preso la banconota e l' ha gettata per terra e poi infuriato lo ha minacciato vantandosi di essere un boss dei Casamonica: «Vai al bancomat a prendere i soldi».
nello trocchia e la troupe di nemo aggrediti dai casamonica durante l arresto 3
La vittima si è qualificata mostrando il tesserino e Bevilacqua è scappato ma è stato identificato il giorno dopo tra 75 foto segnaletiche. L' arresto è stato eseguito a febbraio. «L' indagato - riporta l' ordine di cattura - mostra di essere aduso non solo alla violenza ma anche alle minacce adducendo di essere in contatto con ambienti criminali di particolare pericolosità sociale».
2 - Se Casamonica diventa un marchio
Enrico Bellavia per la Repubblica
casamonica - aggressione a una disabile in una bar in zona romanina
Aveva fatto le cose per bene, faccia truce, petto in fuori, sinistri tatuaggi in vista e tono che non ammette repliche. Ad Alessandro Bevilacqua, 30 anni a luglio e una sfilza di precedenti per furto, rapina e qualche denuncia per droga, l' ennesima variante della truffa dello specchietto stava per riuscire ma poi ha voluto strafare. Ha mostrato credenziali che non possedeva, millantando di essere un Casamonica per alzare la posta. E quel marchio criminale a cui lo lega solo la comune origine nomade ma preso a prestito ed esibito come fosse un franchising per terrorizzare, ha sì elevato il tono della minaccia ma gli è costato un' accusa di estorsione.
casamonica aggressione a una disabile in una bar in zona romanina 3
Tanto più che aveva scelto come bersaglio del raggiro un carabiniere. Roma, via Pincherle, tra l' Università Roma Tre e la Basilica di San Paolo, il carabiniere fuori servizio ha appena parcheggiato la propria auto.
LA VILLA CONFISCATA AI CASAMONICA
Bevilacqua bussa al finestrino: «Mi hai urtato con lo specchietto e mi hai rotto l' orologio, mi devi pagare». Il militare tergiversa, prova a capire, ma no, non ricorda di aver sentito l' urto. Dice che con l' assicurazione, tuttavia, sistemeranno ogni cosa. Ma l' altro taglia corto: «Ma quale assicurazione, pagami questo - dice agitando uno Swatch in frantumi - e facciamola finita». La vittima sembra cascarci, tira fuori una banconota da venti euro. E a questo punto la truffa prende tutt' altra piega. Bevilacqua si infuria, strappa i soldi dalle mani del carabiniere, li getta per terra e ringhia: «Io sono un Casamonica, sono un pugile, sono il boss di via Pincherle, a me non dai venti euro, forza, vai al bancomat, prendi un po' di soldi e corri a darmeli, altrimenti ti aspetto sotto casa».
Solo a questo punto il carabiniere si qualifica. Il presunto boss si sgonfia in fretta. Il marchio della temuta famiglia sinti, protagonista del raid al bar della Romanina con il pestaggio di titolare e cliente disabile corsa in soccorso, si dissolve con la stessa velocità del truffatore. Bevilacqua capisce che non è aria, raccoglie i venti euro da terra e se la dà a gambe. I colleghi del truffato ci mettono poco a rintracciarlo, la vittima lo riconosce e Bevilacqua finisce dritto dal giudice che gli contesta la tentata estorsione e le minacce. Con lo sconto per il rito abbreviato fanno quattro anni e quattro mesi da trascorrere in cella, visti i precedenti. E chissà se in carcere avrà modo di imbattersi nei Casamonica, veri, pronti a contestargli a loro modo l' usurpazione di titolo.
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