"UNA GALLERIA DEGLI ORRORI" - A ROMA, DIECI OPERATORI SOCIO-SANITARI DEL CENTRO DI EDUCAZIONE MOTORIA, GESTITO DALLA CROCE ROSSA, SONO STATI ARRESTATI CON L'ACCUSA DI TORTURE E MALTRATTAMENTI NEI CONFRONTI DI DUE PAZIENTI AFFETTI DA GRAVI PATOLOGIE PSICO-FISICHE - UNO DI LORO È ANCHE INDAGATO PER VIOLENZA SESSUALE PER AVER PALPEGGIATO UN PAZIENTE - IL GIP: "VIOLENZA COSTANTE E INAUDITA"
Estratto dell'articolo di Irene Famà per www.lastampa.it
Tortura e maltrattamenti nei confronti delle persone che avrebbero dovuto assistere. Questa è l’accusa formulata nei confronti di dieci operatori sanitari arrestati a Roma. E il gip denuncia anche «violenza costante e inaudita» e poi «derisione».
I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, su delega della locale procura, hanno eseguito un'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Roma, nei confronti di dieci operatori sociosanitari, cinque dei quali gravemente indiziati del reato di tortura e gli altri cinque gravemente indiziati del reato di maltrattamenti nei confronti di persone a loro affidate. […]
Per uno degli indagati è stato inoltre ipotizzato il reato di violenza sessuale in quanto in una circostanza è gravemente indiziato di avere palpeggiato un paziente.
In particolare, gli operatori socio sanitari, operanti presso il Centro di Educazione Motoria (Cem) gestito dalla Croce Rossa Italiana, sarebbero indiziati di aver inflitto ripetute violenze ai danni di due pazienti affetti da gravi patologie psico-fisiche.
Le attività investigative, coordinate dalla procura di Roma, traggono origine proprio dalla denuncia presentata ai carabinieri dai vertici della Croce Rossa capitolina nell'aprile 2023, con la quale veniva segnalato che un utente della struttura presentava una vistosa ecchimosi al volto compatibile con delle percosse. […]
Cosa accadeva nella struttura
«Le modalità della condotta, di quella che il pubblico ministero ha adeguatamente definito con una galleria degli orrori, fornisce la 'misura' dell'indole di ciascuno degli indagati, che hanno non soltanto esercitato una violenza costante e inaudita su persone del tutto incapaci di reagire, ma hanno accompagnato le loro azioni inqualificabili con parole di scherno, che hanno stigmatizzato, mediante la derisione, proprio i deficit mentali da cui le persone offese risultano affette». […]