baby squillo

LA CASA DEGLI ABUSI – A ROMA DUE SORELLE HANNO COSTRETTO A PROSTITUIRSI UNA 15ENNE – I GENITORI, CHE ABITAVANO IN ROMANIA, AVEVANO AFFIDATO LA LORO FIGLIA ALLE DUE DONNE DI 30 E 35 ANNI – APPENA ARRIVATA NELLA CAPITALE, LA 15ENNE PENSAVA DI LAVORARE COME BABY SITTER, INVECE È STATA FOTOGRAFATA E MESSA “IN VENDITA” SU UN SITO DI APPUNTAMENTI – LA SUA AGENDA ERA FITTA: IN UN GIORNO INCONTRAVA IN MEDIA 5 PERSONE – LE DUE SORELLE SONO STATE CONDANNATE A 7 E 6 ANNI DI CARCERE, MENTRE I CLIENTI...

Salvatore Giuffrida per www.repubblica.it

 

BABY SQUILLO

Affidata dai genitori in Romania a due sorelle che nel 2016 l’hanno portata a Roma e l’hanno costretta a prostituirsi in una casa d’appuntamenti sulla Casilina: aveva solo 15 anni, incontrava in media cinque adulti al giorno. Adesso è finita, le due sorelle di 30 e 35 anni sono state condannate dal tribunale di Roma a 7 e 6 anni con l’accusa di prostituzione minorile, scagionati i clienti.

 

carabiniere

L’incubo per la 15enne romena, che chiameremo Alina con nome di fantasia, inizia nel gennaio del 2016 quando viene affidata dai genitori a due sorelle con la promessa di trovarle un lavoro in Italia come babysitter: la famiglia della 15enne ha bisogno di soldi perché viene da una condizione di povertà e indigenza estrema come ancora oggi ce ne sono nelle aree rurali della Romania.

 

Alina arriva a Roma e va a vivere in una casa presa in affitto dalle due sorelle sulla Casilina ma scopre subito che non doveva fare la babysitter. Le due sorelle le scattano una serie di foto in posizioni intime e inequivocabili, le pubblicano on line oscurando il viso perché si tratta di minorenne, sequestrano i documenti di Alina e le consegnano un cellulare da cui può ricevere solo chiamate in entrata. E inizia l’incubo. Arriva anche la sorella maggiore di Alina, anche lei costretta a prostituirsi: controllava che i pagamenti fossero regolari e che Alina consegnasse tutto il denaro alle due sue 'maitresse'.

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