
TUTTE LE STRADE (E LE VILLE) PORTANO AI ROM - A ROMA LE ABITAZIONI DI LUSSO CONFISCATE ALLA CRIMINALITA’ ALL’EUR DIVENTANO CASE FAMIGLIA PER DETENUTE ROM - LA RABBIA DEI RESIDENTI: “NON SIAMO UNA SUCCURSALE DI REBIBBIA”
Enrico Paoli per “Libero Quotidiano”
Abituarsi alla nuova vita, con tutta probabilità, non sarà affatto difficile. Perché le ville dell' Eur, a Roma, sono da sempre una meta ambita per chi vuol vivere fuori dalla pazza folla del centro. Figuriamoci se i nuovi inquilini non devono nemmeno fare il trasloco, visto che alle spalle si lasciano solo il carcere. Il problema, semmai, sarà per i vicini.
Due ville del famoso quartiere della Capitale, il cui valore stimato si aggira attorno ai 3 milioni di euro l' una, stanno per diventare delle «casa famiglia», pronte ad accogliere ex detenuti e detenute con prole.
Si tratta di un progetto sperimentale, voluto dall' ex giunta Marino e messo in pratica dal prefetto Tronca, per il quale il Comune ha scelto di mettere a disposizione le due megaville di via Kenya 70 e 72, per ospitare detenute con figli minori di dieci anni, che si trovano attualmente nella casa circondariale di Rebibbia e che, non avendo una dimora fissa dove poter scontare i domiciliari, qui potranno portare a termine la loro pena detentiva, in un ambiente considerato «adatto» alla crescita dei loro bambini. Le donne sarebbero quasi tutte rom, e i bambini che vivono reclusi con loro sarebbero circa 18.
Il progetto, che è sperimentale e sarà realizzato per la prima volta in Italia, è stato pensato e voluto dai rappresentanti dell' ex giunta Marino, e avviato con un protocollo d' intesa firmato dal Ministero della Giustizia, dall' Assessorato alle Politiche Sociali di Roma Capitale e dalla Onlus «Poste Insieme», nell' ottobre 2015. La Onlus di Poste Italiane si è impegnata anche a stanziare 150mila euro l' anno per sostenere l' iniziativa: circa 2mila euro al mese per ogni detenuta.
Le ville, dopo essere state confiscate alla criminalità organizzata sono state assegnate in comodato d' uso gratuito al Comune di Roma nel maggio del 2015, e ora diventato una «succursale di Rebibbia», lamentano i residenti. Tanto che l' Associazione «Ripartiamo dall' Eur» e il Comitato di Quartiere «EurInsieme» hanno presentato un esposto-diffida al commissario straordinario Tronca, al Comune di Roma e all' Assessore alle politiche della legalità del IX Municipio.
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L' iniziativa ha provocato più di qualche perplessità anche nel mondo politico. Dubbi e incertezze che sono state raccolte e descritte in un' interpellanza urgente presentata alla Camera dei Deputati dal deputato di Forza Italia, Renato Brunetta, e sottoscritta dai parlamentari azzurri.
«In nessun modo è specificato il costo del progetto, limitandosi gli atti a prevedere che le utenze saranno a carico del Comune», sottolinea l' interpellanza di Forza Italia, così come le altre spese, «ma in questo modo», accusano i parlamentari azzurri, vengono «aggirate le leggi di bilancio che prescrivono espressa indicazione della copertura di ogni nuova spesa».
L' operazione, quindi, secondo l' interpellanza presentata da Brunetta, pur avendo alla base un progetto lodevole, mancherebbe totalmente di trasparenza. Ma sulle critiche riguardo le inadempienze procedurali, la scarsa attenzione alla garanzia della sicurezza del quartiere e dei cittadini, e sulla trasparenza riguardo i fondi, non è stata ancora fatta del tutto chiarezza.
A rispondere nel merito ai parlamentari di Forza Italia è stato incaricato dal governo, in modo singolare, il sottosegretario agli Esteri.