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ROMAN PSYCHO - MATTANZA DEL COLLATINO, IL PM NON FA SCONTI E CHIEDE PER IL DELITTO VARANI 30 ANNI DI RECLUSIONE PER FOFFO - “CON L’ATTENUANTE DELLA COLLABORAZIONE SI ARRIVEREBBE A UNA PENA TROPPO BASSA” - L'AVVOCATO DI FOFFO: “NON ERA QUESTO L’ACCORDO COL PM, È UNA SCELTA POLITICA PIU' CHE GIURIDICA”

LUCA VARANILUCA VARANI

Francesco Salvatore per la Repubblica - Roma

 

Il massimo della pena. Trent’anni di reclusione. Nessuna attenuante per Manuel Foffo, il proprietario dell’appartamento al Collatino accusato insieme a Marco Prato di aver torturato e ucciso, il 5 marzo dello scorso anno, il 23enne di La Storta Luca Varani. In una requisitoria di oltre due ore il pubblico ministero Francesco Scavo ha ricostruito minuziosamente la quattro giorni a base di droga e alcol vissuta da Foffo e Prato, nonché i momenti della mattanza e la lunga agonia di Luca, «seviziato e torturato al solo fine di procurargli sofferenza fisica».

 

PRATO FOFFOPRATO FOFFO

Quindi, per definire il quantum della pena, il pm ha legato la sua richiesta alla particolarità di quanto avvenuto dentro e fuori la casa in via Igino Giordani: «Foffo ha collaborato e meriterebbe una pena di qualche anno inferiore rispetto ai trent’anni — ha spiegato in aula al gup Nicola Di Grazia — vista l’efferatezza del delitto, però, non posso riconoscere le attenuanti generiche, altrimenti si arriverebbe a una pena troppo bassa».

 

MARCO PRATO - LUCA VARANI - MANUEL FOFFOMARCO PRATO - LUCA VARANI - MANUEL FOFFO

Con le attenuanti, infatti, e anche in virtù della scelta del rito abbreviato, Foffo sarebbe stato condannato a 16 anni di reclusione. Il conto è presto fatto: con la concessione delle attenuanti generiche il numero di anni da scontare per un omicidio equivale alla pena base, ovvero 24 anni. Da questa cifra va sottratto un terzo della pena, 8 anni, per la scelta del rito, e si arriva così a 16 anni.

 

Il pm Scavo, invece, ha contestato una serie di aggravanti, dalla crudeltà, ai motivi futili e abbietti, passando per la minorata difesa, arrivando in questo modo alla richiesta di 30 anni di carcere. In particolare ha insistito sulla premeditazione:

 

foffofoffo

«L’aver “girato” in macchina per la vie di Roma alla ricerca di un qualsiasi soggetto da uccidere» e aver dirottato, poi, le proprie attenzioni su Varani ne rappresentanto due elementi fondanti. Il pm, inoltre, non ha lasciato dubbi sul «concorso pieno dei due indagati», sconoscendo le dichiarazioni di Prato, difeso dall’avvocato Pasquale Bartolo, perché arrivate a chiusura dell’indagine e quindi a piena conoscenza degli atti del fascicolo.

 

La pena ha colto di sorpresa la difesa di Foffo: «Come uomo capisco la richiesta — ha commentato l’avvocato Michele Andreano — ma il ragazzo ha sempre avuto una rassicurazione diversa e il pm si era impegnato in questo senso. I genitori adesso sono increduli. È una motivazione più politica che giuridica ».

MANUEL FOFFOMANUEL FOFFO

 

Di parere totalmente opposto l’avvocato Alessandro Cassiani, che insieme all’avvocato Andrea Florita assiste i genitori di Varani. Insieme hanno chiesto un risarcimento di 4 milioni di euro: «La premeditazione è documentata — ha detto Cassiani — prima dell’arrivo di Luca nell’appartamento al Collatino i due sono andati in cerca di qualcuno vicino alla stazione Termini: erano come due lupi che si aggiravano alla ricerca di una preda da uccidere. I genitori di Luca sono distrutti.

 

Il ragazzo è stato massacrato volontariamente: per le modalità delle torture è assimilabile all’omicidio di Giulio Regeni ». Sulla stessa linea l’avvocato Savino Guglielmi, difensore della fidanzata di Varani: «Gaia vuole giustizia perché Luca è stata torturato. Non solo è morto l’amore della sua vita, ma quando ha conosciuto le condotte di questo omicidio la sua sofferenza è stata ancora più grande. È stato un trauma molto importante per lei».

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