romana liuzzo

ROMANA LIUZZO SVELA LA SUA RARA E GRAVE MALATTIA: ''PEGGIO DI ESSERE MALATI È IL PERCORSO PER SCOPRIRLO, QUANDO UN MALE COME IL MIO COLPISCE UN TOT SU UN MILIONE. IL CALVARIO DI VISITE, TAC, ANALISI, DIAGNOSI SBAGLIATE, MEDICI CHE DICONO 'STAI PER MORIRE'''

Romana Liuzzo per il suo blog, http://www.strettamenteconfidenziale.it/

 

romana liuzzo massimo dell omoromana liuzzo massimo dell omo

C’è qualcosa di peggio dell’essere malati rari: il percorso per arrivare a scoprirlo. Quando (e se) lo si accerta, scopri anche che la tua malattia colpisce una persona ogni tot milioni di abitanti. Il che, tradotto in soldoni, significa che c’è scarsa (o nessuna) ricerca, che ci sono pochi medici nel mondo che la conoscano, e ti prescriveranno mille test e analisi, diagnosticando poi, con assoluta certezza, tutto e il contrario di tutto. Oppure, preferiranno scappare, non senza prima averti guardata, scuotendo la testa, come a dire: poveretta, non c’è proprio niente da fare.

 

Purtroppo la storia questa volta non è la cronaca di una vita altrui, come raccontata talvolta sui giornali dove ho scritto e scrivo. Non è uno dei tanti casi di malasanità. Questo è un caso eccezionale, perché riguarda me. E, a parte i pochi amici veri, nessuno lo conosceva. Non ero pronta a confidarmi. Ora lo sono.

GIANFRANCO GUALDI E ANDREA FABBRIGIANFRANCO GUALDI E ANDREA FABBRI

 

Sono pronta anche a sostenere lo sguardo compassionevole nel quale leggi il pensiero che sto per passare a miglior vita. Consapevole che non c’è niente di peggio che essere un untore di cattive notizie: rischi di farti il vuoto intorno. Di incrinare quel refrain obbligatorio che si fonda su due pilastri: come stai? Benissimo, grazie. Ospedali o cliniche, medici e medicine, dolore, sofferenza non devono far parte della patinata superficie sociale.

 

romana liuzzoromana liuzzo

Premesso che non sto per morire, almeno non per la Lam, acronimo gentile della mia malattia rara che ha il meno accattivante significato di Linfangioleiomiomatosi. Premesso anche che mi ritengo una persona davvero fortunata per alcuni medici capaci e coraggiosi che ho incontrato – e che citerò – la mia avventura è iniziata a maggio scorso. Dopo una notte di dolori addominali fortissimi, la mattina mi reco in una clinica romana di cui non faccio il nome perché non riuscirei a parlarne bene. Lì, dopo un’ecografia, mi diagnosticano, senza incertezze, una pancreatite acuta con ridotta speranza di vita. Non mi fido, rifiuto il ricovero d’urgenza e mi sottopongo ad una Tac.

 

romana liuzzoromana liuzzo

 Questa volta il responso, elargito con il conforto di una pacca sulla spalla, è ancora più nefasto: linfoma. Il medico, che si rivela essere un libero opinionista della medicina e un analfabeta lettore di Tac, sbraita che mi devo ricoverare perché sto per morire. Vedo mio marito, per la prima volta in quasi trent’anni, con le lacrime agli occhi. E questa, credetemi, è la cosa che mi ha fatto più male perché è stato attraverso quelle lacrime che mi sono resa conto del mio stato. Eppure mi riservo uno spicchio di speranza. Il mio istinto mi ripete di diffidare del ciarlatano in camice bianco. E bene faccio. Fuggo da quella clinica. Voglio una conferma da altre voci.

 

romana liuzzoromana liuzzo

Inizia un calvario che si protrae per tutta l’estate: anche i migliori medici, fuorviati dalla diagnosi della Tac (che evidenzia alcune cisti nei polmoni e linfonodi all’addome), mi consigliano una biopsia, un esame molto delicato e doloroso. Esito, non mi decido, cerco ancora conferme e possibili terapie. E’ in quel periodo, con una serenità di cui tuttora mi stupisco, che mi metto al computer e scrivo il mio testamento. Non ho granchè da lasciare ma devo pur spiegare a mio marito Massimo e a mio figlio Guido dove tengo i documenti, le ricevute, la corrispondenza importante, gli impegni in sospeso: insomma tutta la burocrazia casalinga di cui mi sono sempre occupata.

 

Valeria Licastro Romana Liuzzo e Cesara Buonamici Valeria Licastro Romana Liuzzo e Cesara Buonamici

Nel frattempo la vita continua, nella spola tra una clinica e uno studio medico in cerca di una possibile cura. Sapere almeno se la mia malattia è a decorso rapido. E quanto rapido. Ogni tanto mi sveglio di soprassalto la notte, e, senza le difese della ragione, la mia situazione mi terrorizza. L’ansia, la tensione, anche se di giorno non le manifesto, mi consumano: io che sono già magra, perdo in un breve lasso di tempo, sette chili. L’anemia cresce, il ferro cala, la Moc (Mineralometria ossea computerizzata) denuncia senza possibilità di errori una forma di osteoporosi avanzata. Mentre tutti si domandano sul da farsi, cerco luminari a Milano. Ma anche lì ricevo risposte vaghe. Non si raccapezzano. Mi consigliano un oncologo, ma dicendomi che non ho un tumore.

 

Romana liuzzo Romana liuzzo

Le due cose non concordano tra loro, lo capirebbe anche un bambino. Tornata a Roma, decido di fare una Pet-Tac, la Tomografia assiale computerizzata ad emissione di positroni in grado non solo di segnalare i linfonodi, ma anche di evidenziarne il contenuto. Questa volta cambio clinica e mi rivolgo al professor Gianfranco Gualdi, alla Pio XI. E’ lui il primo che capisce immediatamente di che cosa si tratta e ha il coraggio di metterlo nero su bianco. La mia malattia si chiama Lam: Linfangioleiomiomatosi, una patologia caratterizzata da modificazioni cistiche dei polmoni, ingrossamento dei vasi linfatici addominali e pelvici, e angiomiolipomi.

 

ROMANA LIUZZO ALESSANDRO SALLUSTI ROMANA LIUZZO ALESSANDRO SALLUSTI

Può essere isolata (Lam sporadica) o insorgere in pazienti affetti da sclerosi tuberosa. La Lam sporadica colpisce solo le donne, con una prevalenza di circa una su un milione. La malattia causa scompenso respiratorio progressivo, con episodi di pneumotorace ricorrente e in alcuni casi necessità di trapianto ai polmoni. Resisto al panico con la consolazione di avere almeno raggiunto un punto fermo da cui partire. Bene è Lam. Ora bisogna trovare, se esiste, chi conosce la cura. Dopo molte telefonate, scopro l’esistenza dell’unico esperto di Lam in Italia, il professor Sergio Harari, nel piccolo ma efficiente ospedale san Giuseppe di Milano.

 

Matteo Marzotto e Romana Liuzzo Matteo Marzotto e Romana Liuzzo

Mi conferma la diagnosi ed è la prima volta che due medici concordano. Dunque è fatta: basta curarsi. Che almeno non degeneri. Posso andare avanti con l’anemia, con la fragilità polmonare, e tutti i danni collaterali come l’osteoporosi, ma vivo. No, non è così semplice. Come in tutte le malattie rare, mi spiega lo specialista milanese, non ci sono terapie se non nei casi più drammatici: sono cure sperimentali (dico io: molto invasive) e con risultati ancora incerti. E allora? Spossatezza, ferro quasi a zero, dolori alle ossa, nessuno se ne interessa, il dottor Harari solo di Lam si occupa, e in special modo di Lam polmonare. Per il resto devo arrangiarmi da sola.

Romana Liuzzo e Laura Melidoni Romana Liuzzo e Laura Melidoni

 

Continuo a lavorare, ma ho brividi di freddo e una stanchezza che non può essere normale, faccio sforzi sovrumani per sentirmi pure dire dagli amici: è un fatto psicologico, dai, è lo stress. Insomma, accertata la malattia rara (ma incurabile al mio stadio) ricomincio la ricerca di un medico che raccolga tutte le mie patologie e possa almeno arginare i danni collaterali.

 

Sperando di trovarne uno, generico, che oggi pare non esista più, qualcuno mi consiglia un endocrinologo, il professor Andrea Fabbri, che tuttora mi ha in cura, e allevia i miei fastidi (la malattia rara è lì), con potenti integratori, vitamina d, iniezioni per le ossa e flebo di ferro, calibrando giorno per giorno quello di cui il mio organismo necessita. E, soprattutto, con un atteggiamento ottimista e gentile che fa sempre piacere a chi sta male.

 

ROMANA LIUZZO ROMANA LIUZZO

Certo, non è divertente ripetere analisi, tac, ed esami polmonari ogni due o sei mesi, ma per ora sono qui. Sono in piedi, lavoro, sto con la mia famiglia. Per me che sono credente questo è stato un segnale: un invito a godere di una bella giornata, della compagnia di persone piacevoli, dell’affetto di chi ci vuole veramente bene. Tutto il resto è acqua che passa sotto i ponti senza lasciare traccia.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)