polimeni sapienza studenti pro palestina

CHI ROMPE, PAGA - LA RETTRICE DELLA "SAPIENZA", ANTONELLA POLIMENI, PRESENTA IL CONTO AGLI STUDENTELLI “TESTE DI GAZA” DOPO MESI DI OCCUPAZIONI, SCONTRI E "ATTI VANDALICI DI INAUDITA VIOLENZA E RILEVANZA": "DANNI PER 330 MILA EURO" – I COLLETTIVI PRO-PALESTINA DA TEMPO MANIFESTANO IL PROPRIO DISSENSO CONTRO I RAPPORTI DELL'UNIVERSITÀ CON ISRAELE, INCLUSA LA PRESENZA DELLA RETTRICE ALL'INTERNO DEL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO DELLA FONDAZIONE MEDOR DI LEONARDO SPA…

Valentina Lupia per "la Repubblica - Edizione Roma" - Estratti

 

sapienza studenti pro palestina 5

Dopo mesi di occupazioni, scontri e "atti vandalici di inaudita violenza e rilevanza", addirittura nella cappella dell'ateneo e ai danni di spazi per disabili, alle 21.29 di ieri la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, ha inviato agli studenti e alle studentesse una lettera contenente la cifra spesa dall'ateneo per il ripristino degli ambienti: 330mila euro.

 

Nel documento, lungo una pagina e mezzo, seppur non nominandoli direttamente, se la prende coi collettivi pro-Palestina che da tempo ormai manifestano il proprio dissenso contro i rapporti dell'università con Israele, inclusa la presenza della rettrice all'interno del comitato tecnico-scientifico della Fondazione MedOr di Leonardo Spa.

 

antonella polimeni

In sintesi, nonostante la preoccupazione «per l'escalation militare e per la conseguente crisi umanitaria in corso in Palestina», l'università ha deciso di rifiutare «l'idea che il boicottaggio della collaborazione scientifica internazionale, la rinuncia alla libertà della didattica e della ricerca, e la negazione delle associate responsabilità di ogni singolo ricercatore possano favorire la pace e il rispetto della dignità umana». L'ateneo aveva chiesto inoltre "l'immediato cessate il fuoco".

 

La posizione della Sapienza non è andata bene ai collettivi, che hanno avuto una reazione, secondo la rettrice, «né legittima, né pacifica»: secondo la rettrice sono stati vandalizzati muri, piante, «la cappella, gli spazi dedicati a studenti e studentesse con disabilità" e addirittura "il Mammut posto di fronte all'edificio di Geologia» e «i macchinari per le pulizie dell'ateneo».

 

Si tratta di "danni materiali ai beni collettivi e ai luoghi della nostra convivenza" ma soprattutto sono atti «che hanno richiesto e continueranno a richiedere interventi immediati e costosi». A maggio, anche i gruppi pro-Israele hanno vandalizzato una parte dell'ateneo: la targa per ricordare Sufyan Tayeh, rettore dell'Università Islamica di Gaza ucciso in un bombardamento a dicembre. Infine la conta dei danni: 330mila euro. 

 

sapienza studentessa pro palestina

 

(...)

antonella polimeni foto di bacco (3)

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…