bare accatastate cimitero prima porta

SALMA E SANGUE FREDDO – IL CIMITERO DI PRIMA PORTA DI ROMA È AL COLLASSO: MIGLIAIA DI BARE SONO ACCATASTATE NEI DEPOSITI IN ATTESA DI UNA CREMAZIONE. I DEFUNTI IN CODA SONO OLTRE 2 MILA E CI SONO LISTE DI ATTESA ANCHE DI 2 MESI - L’AMA SCARICA LA COLPA SULLA PANDEMIA, MA VIENE SMENTITA DAI DATI: IN REALTÀ NELLA PARTECIPATA DEL COMUNE GLI ORGANICI SONO RIDOTTI ALL'OSSO IN PARTICOLARE TRA I SEPPELLITORI MENTRE I FORNI…

Rory Cappelli per "la Repubblica - Edizione Roma"

 

bare accatastate cimitero prima porta

Il lunedì mattina fuori e dentro il cimitero di Prima Porta c' è il caos. Il weekend sono pochi i funerali e ormai da mesi a inizio settimana le file con le bare che devono essere consegnate per la sepoltura in un loculo e a terra o per la cremazione fanno impressione. Nei depositi, in attesa di cremazione, sono accatastate migliaia di bare, con rischi biologici per una situazione decisamente al collasso. La Capitale ha un solo cimitero con sei forni crematori ( di cui un paio perennemente in manutenzione) quello di Prima Porta: la giunta capitolina già nel 2017 firmò una memoria per implementare i servizi e aumentare i forni, visto anche che la cremazione sta ormai diventando la scelta più diffusa.

 

TRUFFA CIMITERO PRIMA PORTA

Niente finora è stato fatto. E nascondendosi dietro un " picco di mortalità" che tutti i dati smentiscono, Ama Cimiteri Capitolini - la partecipata del comune che si occupa del servizio - ha scaricato sulla pandemia una situazione che è invece imputabile soltanto a se stessa. In azienda c' è un decennale blocco del turn over che ha decimato il personale.

Un' inchiesta ha visto il licenziamento di 15 addetti del cimitero di Prima Porta, per i reati di truffa, corruzione, induzione alla corruzione e vilipendio di cadavere.

 

CIMITERO PRIMA PORTA

C' è stato un concorso ma «si aspetta l' uscita della graduatoria per l' assunzione di 20 seppellitori, subordinata alla approvazione dei bilanci di Ama ( 2017) » , spiega Natale Di Cola, segretario Cgil Roma e Lazio, che da mesi denuncia il problema «nato ben prima della pandemia» dei cimiteri del Lazio. « Assunzioni che a mala pena suppliranno la perdita di personale, che si è ridotto del 30 % dal 2000 a oggi, dovuta ai pensionamenti. Gli organici sono ridotti all' osso in particolare tra i seppellitori: nei giorni scorsi alcune famiglie e agenzie sono state persino costrette a svolgere da sole le operazioni cimiteriali».

 

cimitero flaminio praticamente abbandonato

I defunti in coda per la cremazione sono oltre 2.000: ci sono liste di attesa anche di 2 mesi. «In tutti i comuni italiani per avere l' autorizzazione alla cremazione sono necessarie, quando proprio va male, 72 ore: la maggior parte dei comuni rilascia il certificato alla registrazione dell' atto di morte», spiega Gianluca Fiori, segretario di Assifur, Associazione Imprese Funebri riunite. «A Roma hai bisogno di almeno 45 giorni » . Un girone infernale, unito allo sconcio spettacolo di trattare i propri morti in maniera indecorosa dove chi ci rimette sono soltanto le famiglie.

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