marine le pen matteo salvini giorgia meloni

SALVINI, L’ULTIMO DEI LEPENISTI - MENTRE IL “CAPITONE” SI CONGRATULA CON LA SUA CARA AMICA MARINE, LA MELONI PRENDE LE DISTANZE: “AL SECONDO TURNO NON C’È NESSUN CANDIDATO CHE MI INTERESSA”. LA “DUCETTA” DEVE ANDARCI PIANO: IN EUROPA È ALLEATA CON IL PARTITO POLACCO PIS, IL PIÙ ANTI-RUSSO D’EUROPA. LE SBANDATE FILO-RUSSE (E I FINANZIAMENTI DI MOSCA) DELLA LEADER DEL “RASSEMBLEMENT NATIONAL” NON SONO TOLLERATE - GIORGIA AL "VINITALY": "LE PEN È STATA COCCOLATA DAI MEDIA AL PRIMO TURNO, ORA È TORNATA A ESSERE UN MOSTRO"

Giorgia Meloni - Le Pen prima coccolata dai media, ora e tornata a essere un mostro

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”

 

MATTEO SALVINI CON MARINE LE PEN A PARIGI

Era pronto a dirlo in tivù, se fosse andato - come era previsto - ospite a Retequattro alla trasmissione di Nicola Porro.

 

Ma alla fine Silvio Berlusconi ci ha ripensato, ha annullato la sua partecipazione ufficialmente a causa di un contatto a rischio con un contagiato Covid (ma qualcuno ipotizza per stanchezza o mancata voglia), è tornato ad Arcore dove ha fatto un tampone risultato negativo e alla fine comunque non ci sono state da parte sua esternazioni ufficiali.

 

Ma il suo pensiero sulle elezioni francesi, che era stato accuratamente preparato con i suoi collaboratori, resta. Ed è stato informalmente diffuso dai suoi: tra Macron e Le Pen, molto meglio che vinca il primo.

GIORGIA MELONI JAROSLAW KACZYNSKI

 

Nessuna ambiguità, per un leader che non ha mai avuto rapporti diretti né tantomeno di alleanza o vicinanza con la leader del Front National, anche per la differente collocazione europea: «Penso che vincerà Macron - è il suo pensiero - è un europeista, un moderato, un uomo che guarda all'Occidente».

 

Certo, è anche «un tecnocrate» lontano dalla sua cultura, ma meglio vinca lui che la sua rivale, è il pensiero affidato ai suoi e completato da Alessandro Cattaneo: «Siamo noi l'antidoto all'incubo Le Pen ».

berlusconi putin

 

Sì perché, a chiarire, Berlusconi aggiunge una riflessione, che va letta sicuramente in chiave interna: «L'indebolimento delle forze di destra moderata a favore dei due candidati della destra estrema porterà alla vittoria di un leader sostenuto dalla sinistra, che ha occupato lo spazio politico del centro. Questo dovrebbe far riflettere».

 

Insomma, come già detto al Parco dei Principi sabato scorso, senza una Forza Italia baricentro della coalizione non si va da nessuna parte: o vince la sinistra, o si dà spazio a forze estreme non europeiste.

 

Ed è un messaggio agli alleati Salvini e Meloni, che però sulle elezioni francesi si sono differenziati parecchio, Forse per ragioni più di collocazione partitica europea che di contenuti, anche se da Forza Italia fanno sapere che da Draghi, mercoledì, a chiedere mediazioni e niente fiducia su giustizia e soprattutto su fisco le delegazioni azzurre (guidata da Tajani) e del Carroccio (da Salvini) andranno insieme.

SALVINI LE PEN-3

 

Ma sulla Francia le differenze restano. Salvini, come è noto, già domenica sera si era congratulato con Le Pen per essere approdata al ballottaggio, e ieri ha ribadito tutto il suo appoggio al «progetto di rinnovamento, cambiamento e autentica sovranità popolare rappresentati da Marine Le Pen». Nessuno sforzo nel farlo, non solo per la comunanza di posizioni in moltissimi campi, ma anche perché i due fanno parte dello stesso eurogruppo, e certo nessuno dei due ha avuto rapporti ostili con la Russia, anzi.

 

putin le pen

Meloni, viceversa, è a capo dei Conservatori europei, egemonizzati dal fortissimo partito polacco che è il più anti-russo in Europa, e la difficoltà nel creare un forte schieramento delle destre comune nasce anche da queste distanze nel rapporto con Putin. Anche per questo la leader di FdI è più cauta.

 

Non si scopre, non tifa: «Al secondo turno non c'è nessun candidato che mi interessa, se si unissero tutti i candidati di centrodestra vincerebbero». Ma difende a suo modo Le Pen vedendo nella sua «demonizzazione» in casa qualcosa in passato è accaduto a lei stessa: «È ridicolo ed è cinico perché la Le Pen durante il primo turno è stata coccolata dalla stampa mainstream in funzione anti Zemmour, perché era più funzionale al ballottaggio contro Macron. Da domenica sera che sta al ballottaggio è tornata ad essere un mostro. Ma veramente crediamo a tutte queste idiozie?».

giorgia meloni raffaele fitto carlo fidanza a varsavia con jaroslaw kaczynski e la delegazione del pisberlusconi putin

MATTEO SALVINI E MARINE LE PENMATTEO SALVINI E MARINE LE PENSALVINI LE PEN-2

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…