UNO SGUARDO DI TROPPO - A SAN LORENZO UN OLANDESE SFERRA SETTE COLTELLATE CONTRO UN ROMANO COLPEVOLE DI AVER SCHERZATO TROPPO CON LA SUA RAGAZZA - LA VITTIMA: "ERA UNA BESTIA, MI HA COLPITO PER NULLA" - A SOCCORRERLO VALERIO CAROCCI, PRESIDENTE DEL NUOVO CINEMA AMERICA, CHE PASSAVA DI LI' CON AMICI - ARRESTATO IL COLPEVOLE, IL ROMANO NON E' IN PERICOLO DI VITA...
Camilla Mozzetti per "il Messaggero"
Tutto è nato per uno sguardo fuori posto e un commento di troppo alla ragazza sbagliata. E in un attimo Alessandro C., romano classe 1997, è stato accoltellato più di una volta all'addome, al torace, alla spalla, alle gambe, non lontano dal terribile teatro di via dei Lucani dove nel 2018 morì Desirée Mariottini.
Il sangue torna per strada allo Scalo di San Lorenzo, in quello che tutti conoscono come parco delle stelle, sabato sera pochi minuti dopo il coprifuoco. C'è un gruppo di ragazzi tra cui la vittima che inizia a scherzare e a ridere con una 21enne anche lei romana accompagnata a un giovane olandese, Yuri Cerqueira Toledo, 23 anni, che non sopporta le attenzioni a lei rivolte.
LA DINAMICA E così dopo un veloce diverbio, il giovane estrae dalla tasca dei jeans un coltello a serramanico scagliandosi contro la vittima. Sette colpi sferrati all'impazzata su tutto il corpo. Il ferimento è così veloce che nessuno dei presenti si rende conto di quello che sta accadendo fino a che il ragazzo, colpito quasi a morte, finisce a terra in un lago di sangue.
Gli altri giovani si allontanano spaventati, iniziano a gridare. Sulla strada in poco scoppia il caos, auto ferme che suonano: non si capisce cosa sia accaduto. Un passante che altri non è se non il presidente del Cinema America, Valerio Carocci, si ferma mentre sta tornando a casa con alcuni suoi amici.
Compresa la gravità della situazione, inizia a tamponare le ferite con delle magliette e a tenere sveglia la vittima. Sul posto arrivano le pattuglie della Municipale ma solo l'intervento della polizia, con le volanti del commissariato San Lorenzo e di Porta Pia, è risolutivo.
LE RICERCHE I poliziotti, raccolte le testimonianze di Carocci e dei suoi amici oltre a quelle di altri giovani, si mettono alla ricerca dell'aggressore che viene fermato dopo poco in via dei Reti. «Che volete da me non ho fatto niente», ma l'olandese è alterato, visivamente scosso. Gli agenti insistono anche perché il ragazzo tiene il braccio dietro la schiena, nel tentativo di nascondere qualcosa.
«Che hai lì?», domandano, «Nulla» risponde il giovane ma ecco che spunta l'arma. Oppone resistenza aggredendo un agente nel vano tentativo di scappare ma alla fine viene bloccato. Addosso oltre al coltello ancora sporco di sangue non ha nulla: né droga né documenti.
Le verifiche immediate accertano come nel suo passato ci siano diversi precedenti di polizia. Anche la vittima è conosciuta dalla forze dell'ordine. Toledo non confessa ma non c'è bisogno di farlo. Viene cristallizzata la dinamica grazie anche alle poche parole sussurrate dalla vittima: «Era una bestia, mi ha colpito per nulla», avrebbe detto prima di perdere i sensi.
La brutale aggressione è scattata per futili motivi: l'attenzione di troppo data dal giovane romano alla ragazza dell'olandese. La vittima è stata trasferita in codice rosso al policlinico Umberto I e nella notte - poiché una delle sette coltellate lo aveva raggiunto allo stomaco - è stata operata d'urgenza ma per fortuna gli altri colpi sono stati superficiali: non hanno intaccato organi vitali e dunque non è in pericolo di vita.
Il suo aggressore invece dopo essersi chiuso nel più totale mutismo è stato condotto nel carcere di Regina Coeli. Oggi probabilmente si terrà la convalida del fermo. Dovrà rispondere di tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale.