santa maria capua vetere

DEPISTAGGIO E DE-PESTAGGIO – DURANTE LE PROTESTE DI APRILE 2020 NEL CARCERE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE, LA DIREZIONE DISSE CHE I DETENUTI AVEVANO BASTONI, OLIO BOLLENTE E VARI OGGETTI PER COLPIRE GLI AGENTI DELLA POLIZIA PENITENZIARIA. MA DALLE CHAT EMERGE CHE NON ERA AFFATTO VERO. E L’INDAGINE DELLA MAGISTRATURA SULLE VIOLENZE CHIARISCE CHE C’È STATO UN “DEPRECABILE DEPISTAGGIO” PER GIUSTIFICARE L'INTERVENTO DEI POLIZIOTTI - LE FOTOGRAFIE CON LE DATE FALSATE

DEPESTAGGI - LA PRIMA PAGINA DEL MANIFESTO SULLE VIOLENZE A SANTA MARIA CAPUA VETERE - 2 LUGLIO 2021

Federico Marconi e Nello Trocchia per “Domani”

 

C’è un lato ancora più oscuro di quelli già noti nella storia del pestaggio dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, avvenuto il 6 aprile 2020: i detenuti avevano bastoni, olio bollente, e oggetti per offendere gli agenti della polizia penitenziaria?

 

Li avevano usati durante le proteste del giorno prima?

 

Domani aveva posto la questione lo scorso ottobre sollevando dubbi e ipotizzando un possibile depistaggio, ma la direzione del carcere e le forze dell’ordine avevano confermato la presenza degli strumenti d’offesa.

 

Dalle chat dei “registi” della «orribile mattanza», invece, emerge che non c’erano né bastoni e né olio.

 

ANTONIO FULLONE

Di olio parlava anche un’interrogazione parlamentare, presentata da 15 deputati di Fratelli d’Italia, nel giugno 2020. Ma ora l’indagine della magistratura chiarisce che quello degli indagati, gli agenti e i vertici della penitenziaria di Santa Maria, il provveditore regionale Antonio Fullone, è stato un «deprecabile depistaggio».

 

LE FALSE FOTOGRAFIE

I “registi” della spedizione punitiva sono accusati di aver depistato le indagini, con fotografie «oggetto di manipolazione informatica» per «creare ulteriori elementi calunniatori nei confronti dei detenuti» denunciati per le proteste nel carcere.

le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 11

 

Dopo le proteste del 5 aprile e la “perquisizione straordinaria” del giorno dopo, gli indagati scrivono: «per ristabilire l’ordine e la sicurezza del reparto, è stato necessario bonificare la totalità delle celle, nelle quali sono stati rinvenuti oggetti di fattura rudimentale atti a offendere: pentole colme di liquidi bollenti, accumuli di bombolette di gas pronte per essere lanciate, spranghe di ferro ecc...». Ma questo materiale non c’era e bisogna “fabbricarlo”.

 

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 6

«Con discrezione e con qualcuno fidato fai delle foto a qualche spranga di ferro… In qualche cella in assenza di detenuti fotografa qualche pentolino su fornellino anche con acqua», scrive Anna Rita Costanzo, commissario capo responsabile del reparto Nilo, a un collega.

 

Sulle foto poi hanno cercato anche di modificare le date, per far vedere che non erano state scattate l’8 aprile ma il 6 aprile, giorno della “mattanza”. Costanzo è finita ai domiciliari, considerata tra le registe della mattanza. Le foto vengono scattate l’8 aprile all’interno di una cella, sfruttando l’assenza dei detenuti e ritraggono «pentole e padelle poste su fornelli, contenenti olio o liquidi giallastri».

 

le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 12

A che serviva questa macchinazione? Lo scrive il giudice Enea: «Il tutto serviva ad accreditare la tesi secondo cui le lesioni subite dai detenuti fossero causate dalla necessità di vincere la loro resistenza, imputando la detenzione al giorno 6 aprile, a sostegno della falsa relazione redatta da Colucci in data 8 aprile». Relazione che veniva falsificata datandola “6 aprile”. Pasquale Colucci, comandante del gruppo di supporto agli interventi, è finito ai domiciliari.

 

«Abbiamo fatto delle foto eccellenti. Ma il comandante ci ha stoppati… ha detto di non esagerare», è la risposta inviata alla Costanzo che insiste: «fatene giusto qualcuna». La risposta non lascia spazio a equivoci: «Il comandante poi ha aggiunto chi ha esagerato deve assumersi la responsabilità...».

le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 13

 

Un altro agente manda poi un audio a Costanzo. «Per quanto riguarda l’altra questione abbiamo fatto l’inventario di tutto quello era stato rinvenuto soprattutto terza e quinta sezione durante l’operazione e il buon Zampella con Gennaro ha fatto l’inventario tra tutti gli arnesi e pentolame e roba varia quello che era diciamo più potenzialmente pericolo oppure destinato all’offesa è stato inventariato con una decina di bastoni e altre pezzi di ferro ricavati mi pare sia dai tavolini che dal ping pong...». Nelle chat degli indagati non ci sono solo i riscontri al depistaggio, ma anche l’organizzazione della mattanza.

le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 9

 

LA NOTTE PRIMA

«Mariella scusami, la situazione non si sblocca e allora l’unica scelta è quella di usare la forza. Tecnicamente è il direttore che impartisce l’ordine. Ovviamente puoi fare riferimento che viene dato di intesa con me». È la sera del 5 aprile 2020, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere è ancora in corso la protesta dei detenuti, per la paura del contagio da Covid-19.

 

le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 8

Una protesta in cui nessun atto violento è stato compiuto nei confronti degli agenti della polizia penitenziaria. Alle 22.25 Antonio Fullone, provveditore delle carceri della regione Campania, anche lui considerato dall’accusa uno dei “registi” (ora interdetto dal giudice), invia questo messaggio a Maria Parenti (non indagata), vicedirettore e in quel momento reggente del carcere. Le dice che non c’è altra alternativa all’uso della forza per sedare la protesta, che invece termina grazie al dialogo. Un’ora e mezza dopo, Parenti scrive al provveditore che la «protesta [è] rientrata». Le chat aiutano a ricostruire ogni fase preparatoria della “perquisizione straordinaria”.

 

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 4

«Se vengo però interveniamo», scrive Pasquale Colucci a Manganelli, entrambi oggi sono ai domiciliari. Alle 12.36, in una chat della polizia penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere – composta da circa 110 persone – si dà appuntamento a tutti: «Entro le 15.30 in tuta operativa tutti in istituto. Si deve chiudere il Reparto Nilo (il reparto del carcere in cui sono presenti prevalentemente detenuti con problemi psicologici o di tossicodipendenza, ndr) x sempre, u tiemp re buone azioni e fernut. W la polizia penitenziaria».

 

Si passa alle maniere forti. Alcuni rispondono soddisfatti. Poco dopo le 13.30 però «non vi è alcuna rivolta» e «tutti i detenuti sono rientrati dai passeggi (nelle celle, ndr)», scrive Manganelli a Fullone. Non cambia nulla, la spedizione punitiva si farà lo stesso. «quattro ore di inferno… per loro», scriverà in serata a un collega il commissario Colucci.

le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 7le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 5le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere RIVOLTA NEL CARCERE DI SANTA MARIA CAPUA VETEREviolenze sui detenuti al carcere di santa maria capua vetere 1le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetereviolenze sui detenuti al carcere di santa maria capua veteremisure cautelari per 52 poliziotti santa maria capua veterele violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 10le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 10le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua veterele violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 11le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 3le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 14le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 2le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 4le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 1le foto usate per il depistaggio sulle violenze a santa maria capua vetere 6elisabetta palmieri

 

le violenze dei poliziotti sui detenuti a santa maria capua vetere 9

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - A 53 GIORNI DAL RINNOVO DELLA GOVERNANCE DI GENERALI, A CHE PUNTO È IL RISIKO BANCARIO? NEL SUO SOGNO DI CONQUISTARE IL LEONE DI TRIESTE, EVITANDO PERO' IL LANCIO DI UNA COSTOSISSIMA OPA, PARE CHE NELLA TESTA DI CALTA FRULLI UN PIANO IN DUE TEMPI: INTANTO CONQUISTARE LA MAGGIORANZA NEL CDA DELLA COMPAGNIA, DOPODICHÉ PAPPARSI MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI (SEMPRE CHE NON ARRIVI A PIAZZETTA CUCCIA UN CAVALIERE BIANCO) – ALL’OFFENSIVA DI CALTA, L’ASSO NELLA MANICA DI DONNET SI CHIAMA UNICREDIT. ORCEL AVREBBE PERSO L’ENTUSIASMO PER BPM E SAREBBE BEN FELICE DI PORTARSI A CASA BANCA GENERALI - TANTO PER SURRISCALDARE IL CLIMA GIÀ TOSSICO È ARRIVATA IERI “LA STAMPA” CHE LANCIAVA ‘’L’IPOTESI DEL CONCERTO CALTAGIRONE-MILLERI” (SMENTITA)…

luca richeldi papa francesco bergoglio sergio alfieri

DAGOREPORT - I MEDICI DEL GEMELLI CHE CURANO IL PAPA (SERGIO ALFIERI E LUCA RICHELDI) SONO STATI CHIARI CON FRANCESCO: SE E QUANDO VERRÀ DIMESSO, BERGOGLIO DOVRÀ DIMENTICARE LA VITA MOVIMENTATA CHE HA CONDOTTO FINORA, E DARSI UNA REGOLATA. IL FISICO DEL PONTEFICE 88ENNE È MOLTO PROVATO E NON POTRÀ REGGERE AD ALTRI VIAGGI, OMELIE AL GELO E MARATONE DI INCONTRI CON I FEDELI – IL FUMANTINO CAPO DELLA CHIESA CATTOLICA ACCETTERÀ LA “CAMICIA DI FORZA” DI UNA CONVALESCENZA "PROTETTA" A SANTA MARTA?

angela merkel friedrich merz

DAGOREPORT – IL MURO DI BERLINO NON E' MAI CADUTO: MERZ E MERKEL SONO LE DUE FACCE DI UN PAESE CHE NON HA SANATO LE STORICHE DISEGUAGLIANZA TRA IL RICCO OVEST E IL POVERO EST – FIGLIOCCIO DI SCHAUBLE LUI, COCCA DI KOHL LEI, MERZ E MERKEL SI SFIDARONO NEL 2000 PER LA LEADERSHIP DELLA CDU. MA LA DEFLAGRAZIONE DEI LORO RAPPORTI SI È AVUTA CON LA POLITICA MIGRATORIA DI ANGELONA, FALLIMENTARE AGLI OCCHI DI MERZ (CHE RITENEVA NECESSARIO INTEGRARE I TEDESCHI DELL’EST, PRIMA DI ACCOGLIERE SIRIANI E TURCHI) - SE LA MERKEL L’AVESSE ASCOLTATO, OGGI L’AFD NON SAREBBE AL 20%...

beppe sala elly schlein

DAGOREPORT - TE LO DO IO IL CENTROTAVOLA! - L'IDEONA DI ELLY SCHLEIN PER NEUTRALIZZARE CHI SOGNA LA NASCITA DI UN PARTITO CENTRISTA ALLEATO DEL PD: CREARE LISTE CIVICHE PER LE REGIONALI E, SE FUNZIONANO, RIPROPORLE IN CHIAVE NAZIONALE ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 COL NOME DI "ALLEANZA PER L'ITALIA" - LEADER DEL PROGETTO DOVREBBE ESSERE BEPPE SALA, CHE PERÒ HA PERSO SMALTO (LE INCHIESTE SULL’URBANISTICA MILANESE) - L'ISOLAMENTO DI SCHLEIN NEL PD SUL PIANO DI RIARMO DI URSULA E LA SUA MANCANZA SI CARISMA: I SUOI GIORNI AL NAZARENO SONO CONTATI...

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER