musulmani milano

SOTTOMISSIONE ALLA MILANESE - VIVA IL VELO E NIENTE TACCHI: POLEMICHE PER LA SCELTA DELL’UNIVERSITA’ CATTOLICA DI MILANO - FRA I DOCENTI DI UN MASTER IN STORIA C’E’ UN PROF ISLAMICO CHE NON HA DUBBI: “OGGI SE UNA DONNA PROTEGGE LA SUA DIGNITÀ INDOSSA IL VELO”

MUSULMANI MILANOMUSULMANI MILANO

Alberto Giannoni per il Giornale

 

Il caso Islam di Milano arriva fino alla soglia del portone di Sant'Ambrogio. È sempre caldissima, in città, la discussione sui musulmani più o meno accreditati come interlocutori dai partiti, in Comune e nel mondo della finanza.

 

Oggi alla Cattolica tocca la stessa sorte. La prestigiosa Università, a due passi dalla basilica simbolo del cattolicesimo ambrosiano, è stata raggiunta da qualche malumore, di recente, per una scelta che - a qualche profano - è apparsa piuttosto bizzarra. Fra i docenti di un master su storia, istituzioni e norme dell'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, infatti, figura Gabriele Iungo, giovane italiano di fede musulmana piuttosto conosciuto a Milano (e non solo).

CATTOLICA MILANOCATTOLICA MILANO

 

Solo pochi giorni fa, a Torino, Iungo è stato fra i relatori di un convegno dedicato ai «Luoghi di culto nello spazio urbano della super-diversità», promosso dalla Fondazione fondo ricerca e talenti dell'Università degli studi di Torino. Iungo, che nel manifesto visibile in rete viene presentato come «Università Cattolica di Milano», ha tenuto un intervento su «Moschea e madrasa: culto e cultura nei processi di integrazione civile e di contrasto all'integralismo».

 

Il curriculum dell'insegnante è già un problema per qualcuno, che non ha mancato di sollevare domande sugli studi e il percorso accademico di Iungo, che - serafico - ha risposto così: «Ho completato lo studio di diverse opere classiche della tradizione sapienziale sotto la guida di Sapienti musulmani, che mi hanno rilasciato autorizzazioni a trasmetterle: questa è la modalità tradizionale di trasmissione della conoscenza islamica», aggiungendo: «Nel frattempo, se Dio vuole conseguirò altresì una formale laurea accademica, che mi consenta se possibile di svolgere attività di insegnamento in contesti per cui è strettamente richiesta».

 

MUSULMANI IN PREGHIERA A MILANO MUSULMANI IN PREGHIERA A MILANO

Ma, requisiti accademici a parte (evidentemente il «pezzo di carta» non è richiesto in casi del genere) è sull'orientamento del docente che si può discutere. Iungo si può senz'altro definire un ortodosso. «Che male c'è?» ha chiesto infatti, in proposito, nell'ambito di una discussione sulla contrapposizione fra ortodossi e laici, che lui definisce «insensata e controproducente».

 

E ha fatto molto discutere un suo intervento sulle donne in cui, in realtà, contrapponeva le donne «culturalmente educate a coprire il capo con un velo, con dignità regale», mentre ve ne sono altre «socialmente costrette a camminare sui tacchi con penosa difficoltà». Non il massimo per le donne musulmane laiche (e magari femministe e di sinistra) che anche a Milano si battono contro un certo islam oscurantista; mentre questa riflessione è stata invece condivisa dalla presidentessa dei Giovani musulmani.

GABRIELE IUNGOGABRIELE IUNGO

 

«In quest'epoca - ha poi ribadito Iungo - se una donna protegge la sua dignità indossa il velo». Discute di tutto e tutto affronta, dal voto Usa («eleggano pure chi gli pare, quali che siano sovrani e presidenti, è sempre il re dei re a governare») al terremoto, tema su cui ha perfino avuto modo di difendere gli ultracattolici (giustamente) «scomunicati» per aver ricondotto recenti tragici eventi naturali, alle scelte politiche delle istituzioni (unioni civili). «Iungo è un italiano convertito - spiega Paolo Branca, direttore del master e prestigioso docente alla Cattolica - ha fatto studi a Medina, segue molto una linea ortodossa ma è di ispirazione sufi.

MUSULMANI IN PREGHERIA MILANOMUSULMANI IN PREGHERIA MILANO

 

È stato il primo a musulmano a scrivere su Avvenire, fra l'altro un articolo molto sensato, a proposito delle moschee di Milano. Veste in modo tradizionale, ma c'è un'altra musulmana non velata, c'è una certa pluralità ma nessuno può essere accusato di avere posizioni radicali o estremistiche». «E sul velo - conclude - la sua posizione non è molto diversa da quella di un ebreo ortodosso».

 

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