fratelli bianchi

"SE NON PORTI L'OROLOGIO D'ORO E NON TI FAI LA FOTO COATTA PER LORO NON VA BENE" – I FRATELLI BIANCHI, IMPUTATI PER L’OMICIDIO DI WILLY, SCARICATI ANCHE DALL'AMICO PICCHIATORE CHE IN UNA TELEFONATA INTERCETTATA CON UN SUO CUGINO SOSTIENE CHE DA TEMPO NON CONDIVIDEVA PIÙ LA VITA “UN PO’ ACCELERATA” CHE FACEVANO E STAVA CERCANDO DI PRENDERE LE DISTANZE DA LORO: “DANNO IN CAPO I SOLDI…”

Clemente Pistilli per repubblica.it

 

I FRATELLI BIANCHI

I Bianchi sono stati subito scaricati anche dall'amico picchiatore. Quella tragica notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro, prima del massacro di Willy Monteiro Duarte, a chiamare i due fratelli di Artena quando si avvertiva in piazza aria di rissa erano stati i loro amici Omar Sahbani e Michele Cerquozzi. I due, secondo gli inquirenti, una volta interrogati dai carabinieri avrebbero anche cercato di sminuire il ruolo di Marco e Gabriele Bianchi e di scaricare le colpe maggiori su Francesco Belleggia, che li ha denunciati.

 

Ma due settimane dopo l'uccisione del 21enne di origine capoverdiana, è lo stesso Sahbani che, in una telefonata intercettata con un suo cugino e ora finita nella perizia disposta dalla Corte d'Assise del Tribunale di Frosinone, dice: "Guarda io credo in parte... io credo che in parte cugì sta cosa è stata pure un pochettino la salvezza mia, eh. Cioè da ... chi è purtroppo perché che è così.. è un periodo che sto a cercà di allontanarmi comunque, io non è che... non mi ritrovavo più in quell'ambiente, non mi ci proprio ritrovavo più, non era la vita mia".

I FRATELLI BIANCHI

 

In precedenza, proprio Sahbani, come ricostruito dai carabinieri in un'inchiesta antidroga, aveva fatto parte di un giro di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsioni insieme ai Bianchi. In quel contesto, il giovane di Lariano, anche lui appassionato di MMA, tecnica mista di arti marziali, avrebbe aggredito un ragazzo, minacciando lui e il padre intervenuto in difesa del figlio. Fatti per cui Sahbani a dicembre dell'anno scorso è stato arrestato e poi ha patteggiato la pena a 4 anni e 8 mesi di reclusione. Due settimane dopo la morte di Willy, però, parlando con il cugino sostiene che da tempo non condivideva più la vita che facevano Marco e Gabriele Bianchi e stava cercando di prendere le distanze da loro.

 

MARCO BIANCHI

Sul massacro di Colleferro, racconta quanto ha riferito ai carabinieri: "Cugì, io gli so risposto: "Io penso che se lei si trova con un suo collega, il suo collega dà de matto, comincia a sparà in faccia alla gente, lei si trova vicino a questo, e ve ne rinnate (riandate) insieme, tu che colpa ci hai? Ci so ditto (ho detto) "cioè non hai potuto fa niente, perché tu più che provarlo a fermà e digli aho fermati che cazzo stai a fa! Non hai potuto fa niente, quello ha continuato. Che colpa ci hai?" quindi gli so risposto io: "io che colpa devo avé? che colpa devo avé? E che io sapevo che gli amici miei.. sì sapevo che erano (parola incomprensibile) e tutto, ma sapevo che magari andava a finì che ci scappava un morto? Un ragazzo che non ci entrava niente?". Quello mi fa va bè, allora intanto io comunque te lo dovevo dì, poi tu sta a te adesso se dire la verità o.. o.. o vuole fa lo stupido, tipo quello mi ha ditto (ha detto) e io ci ho risposto: "Fa lo stupido?". Ma ci so ditto (ho detto) "scusa un attimo, scusate ma perché mi ritrovo nella posizione di poté dì una cazzata?". E poi scarica "i gemelli".

 

marco e gabriele bianchi

Le intercettazioni dei colloqui

Il cugino: "Cugì, parlamose (parliamoci) chiaro no, cioè questi tenevano una vita un po' accelerata no, facevano quello che facevano, mo senza dirlo però si sapeva quello che facevano, no?". Sahbani: "Sì, sì, sì...". Il cugino: "Quindi di conseguenza tu non è che puoi...". Ancora Sahbani: "Issi (loro) erano pigliato una cosa che comunque se non volevi ai (andare) a cena fuori non poteva esse (essere) se non... se non porti.. cioè capito? se non porti l'orologio d'oro non ti fai la foto coatta, non ti fai la storia mentre stai a magnà. Ma a mi che cazzo me ne frega di ste stronzate, aho.

 

fratelli bianchi

A me che cazzo me ne frega". Il cugino: "Menomale che te ne sei accorto allora, cugì". Sahbani: "Ma io solo che.. solo che verbalmente mi rimaneva difficile sbatterglielo in faccia, dirtelo no. Quindi dico li ho lasciato ì (andare), piano piano, piano piano li ho lasciati..". Il cugino: "Io.. io te lo so ditto (ho detto) la prima volta, quando la prima volta che noi simo (abbiamo) parlato, ti so ditto (ti ho detto) cugì guarda che questa.. a me mi dispiace e tutto, però è stata la salvezza tua, la prima volta te lo so ditto (ho detto)".

 

i fratelli bianchi a miamiwilly

Quella di Willy sembra una tragedia annunciata. E sembra ipotizzarlo anche il cugino di Sahbani: "Troppo tempo, troppo tempo che (incomprensibile) quindi di conseguenza.. che ne sai, hanno beccato proprio il ragazzino, perché quello è un ragazzino sbagliato al momento sbagliato proprio". La vita dei Bianchi sarebbe stata troppo sregolata ed esagerata. Sahbani non ne fa mistero: "Danno in capo i soldi, danno in capo". Per poi concludere: "Li dovresti solo da apprezzà perché non li si mai tenuti, mo che tiè due soldi stai a fa lo stupido". Ma ormai è tardi. Quelle parole arrivano a due settimane di distanza dalla morte del 21enne e da quelle telefonate fatte dallo stesso Sahbani a Marco e Gabriele Bianchi che, arrivati in centro a Colleferro, stando ai diversi testimoni ascoltati sinora dalla Corte d'Assise, hanno iniziato a sferrare calci e pugni, allontanandosi soltanto quando a terra c'era il corpo del giovane studente ormai agonizzante.

gabriele bianchila story instagram di gabriele bianchi con la canzone di fedez 5i fratelli bianchiwillygabriele bianchi gabriele bianchi a positanoWILLY 1gabriele bianchi gabriele bianchi willyalessandro e gabriele bianchigabriele bianchi in umbriaWILLY E I FRATELLI BIANCHIbianchiGABRIELE BIANCHIgabriele e marco bianchifratelli bianchi 2fratelli bianchiMARCO BIANCHIbianchii fratelli bianchi la notte dell'omicidio di willy 5

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