europei roma

SEGNATEVI LA DATA: DAL 3 MAGGIO L’ITALIA RIAPRE – E A GIUGNO SI TORNA ALLO STADIO. SALVI GLI EUROPEI DI CALCIO: SARA’ AUTORIZZATA LA PRESENZA DI ALMENO IL 25% DI SPETTATORI SPALTI - IPOTESI COPRIFUOCO ALLE 23,30 PER AIUTARE LE APERTURE SERALI DEI RISTORANTI. VIA LIBERA ANCHE A PALESTRE, PISCINE, CINEMA, TEATRI E FIERE…

Alberto Gentili Francesco Malfetano per "il Messaggero"

 

RIAPERTURE RISTORANTI

Nella via crucis dei vaccini e con il rischio-varanti ancora alto, una sola cosa è certa: le riaperture scatteranno il 3 maggio. Ma sul tavolo del governo, che farà il punto venerdì sulla base dei nuovi dati, ci sono due opzioni. La prima prevede nelle Regioni che avranno numeri da zona gialla l' apertura di bar e ristoranti, cinema e teatri, fiere e congressi, perfino palestre e piscine.

 

La seconda, decisamente più prudenziale, porta invece a un giallo rafforzato nella prima parte di maggio con il via libera solo per bar e ristoranti con tavoli all' aperto e con orario limitato al pomeriggio per evitare l' effetto-movida.

 

Poi, nella seconda metà del mese se l' epidemia darà respiro e la campagna vaccinale per gli anziani marcerà speditamente, la riapertura di tutti i settori. Anche la sera. Con conseguente allentamento del coprifuoco alle 23.30 o a mezzanotte. Di certo, l' 11 giugno gli spettatori torneranno allo stadio.

 

L' occasione per quella che la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali chiama «data simbolo della ripartenza», sarà la partita inaugurale degli Europei tra Italia e Turchia in programma allo stadio Olimpico.

GABRIELE GRAVINA FOTO MEZZELANI GMT96

 

A comunicare con una lettera l' atteso via libera del governo al presidente della Federcalcio Gabriele Gravina è stata la Vezzali: «Sarà autorizzata la presenza di almeno il 25% della capienza». E ciò varrà anche per le altre partite del torneo continentale in programma nella Capitale il 16 e 20 giugno e il 3 luglio.

 

Per le altre riaperture tutto dipenderà dall' andamento dei contagi, dalla tenuta delle terapie intensive e dalla copertura vaccinale degli over 70. Fronte, quest' ultimo, su cui dovrebbe avere scarsa influenza lo stop provvisorio di Johnson&Johnson. «È ancora da valutarne l' impatto», dice una fonte di governo, «ma ci sono dosi sufficienti degli altri vaccini per immunizzare gli anziani».

 

Il pressing su Mario Draghi è forte. Le Regioni, che domani presenteranno una serie di proposte «per riaprire in sicurezza», chiedono al premier di dare il via libera a «ristoranti a pranzo e a cena sfruttando gli spazi all' aperto». Soluzione, quella dei dehors, apprezzata anche dal ministro della Salute Roberto Speranza.

EUROPEI ROMA

 

EUROPEI WEMBLEY

E sollecitano anche la ripartenza di palestre, cinema, teatri e musei, trovando un alleato nel ministro della Cultura Dario Franceschini che ha chiesto al Cts di aumentare il numero degli spettatori (da 200 a 500 al chiuso e da 400 a mille all' aperto). Senza l' obbligo del tampone. In più i governatori rilanciano la proposta di Draghi: «Tra i parametri deve essere inserito il numero di somministrazioni di vaccino effettuate nelle singole Regioni».

 

La road map verrà decisa tra venerdì e la prossima settimana. Nel governo comunque prevale la prudenza, anche per evitare di dover tornare a nuove misure restrittive come è accaduto in Sardegna, passata dal bianco al rosso in poche settimane. Tant' è, che perfino il ministro leghista Giancarlo Giorgetti, mentre Matteo Salvini invoca «aperture immediate», si mostra cauto: «Non è ancora possibile indicare una data certa, ma gli indicatori stanno migliorando.

 

dario franceschini 6

Presumibilmente maggio sarà un mese di riaperture». Più o meno le parole di Mariastella Gelmini, ministro di Forza Italia agli Affari regionali: «Dobbiamo riaprire in sicurezza per poi non essere costretti a richiudere, non dobbiamo farci prendere da un eccesso di fretta». E Speranza: «È lecito aspettarsi le riaperture a maggio, ma servono gradualità e prudenza».

 

LA PRIMA IPOTESI Ma ecco lo schema che stanno esplorando il governo e il Cts. Una prima opzione, si diceva, prevede che dopo il 30 aprile vi sia il reintegro tout court della zona gialla. In questo modo, nelle Regioni che avranno numeri adeguati, potrebbero riaprire ristoranti e bar a pranzo, cinema e teatri anche nel weekend (tutti con prenotazione).

 

E, per la prima volta dalle chiusure delle scorso autunno, fiere e congressi, palestre e piscine. Fino all' ultimo Palazzo Chigi proverà a perseguire la strada dell' apertura di tutte queste attività assieme, al fine di dare un segnale concreto di ripartenza ai cittadini.

speranza draghi

 

In questo scenario resterebbe però ancora in vigore il coprifuoco alle ore 22. E solo dopo la prima metà di maggio, qualora i numeri del contagio dovessero calare e quelli delle vaccinazioni continuare ad aumentare, si potrebbe ragionare su un approccio differente spostando le lancette del coprifuoco alle 23.30 o a mezzanotte. E riaprendo di conseguenza i ristoranti a cena fino alle ore 23 o alle 23.30, mentre i bar (e altre attività simili, senza posti a sedere) alle ore 21. L' allungamento degli orari permetterebbe ai ristoratori, come vuole Draghi, di ripartire in modo sostenibile, facendo cassa.

 

RIAPERTURA PALESTRE

LA LINEA PIÙ PRUDENTE La seconda opzione segue uno schema più prudente. Dal 3 maggio (si punta a regole ad hoc, non in stile Pasqua ma quasi per il ponte della Festa dei lavoratori) si instaurerebbe un regime di giallo rafforzato con orari anti-aperitivi per bar e ristoranti e più margini solo per i locali con spazi all' aperto: potrebbero riaprire con servizio al tavolo, ma fino alle 15 o alle 16 e soltanto con posti a sedere.

 

In questo scenario cinema, musei e teatri sarebbero sì aperti con i protocolli in via di definizione, ma potrebbero restare chiusi nei fine settimana. Per quanto riguarda palestre e piscine invece, le regole di riferimento esistono già.

riaperture ristoranti 1

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…