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SEXTING ALLA TICINESE - NEL CANTONE GIRA UN LINK SU WHATSAPP CON FOTO PRIVATE DI RAGAZZE SVIZZERE, NUDE O IN COSTUME, CON NOME, COGNOME E VOLTI IN EVIDENZA. UNA PAGINA ''VIRALE'' CREATA DA UN GRUPPO DI RAGAZZI CHE HA CONDIVISO UNA SERIE DI SCATTI EROTICI E PRIVATI - LA POLIZIA INDAGA: SIA PER PRIVACY SIA PERCHÉ ALCUNE RAGAZZE SONO MINORENNI

Patrick Mancini per www.tio.ch

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Le foto private di ragazze ticinesi, nude o in costume, direttamente sul vostro cellulare. Con tanto di nomi, cognomi e volti riconoscibili delle dirette interessate. Il link che da qualche giorno sta circolando via Whatsapp sui telefonini della Svizzera italiana rappresenta uno scandalo senza precedenti per la realtà locale. Una pagina virale in cui, 'grazie' al sistema di DropBox, sono raccolte centinaia di immagini hot di teenagers della regione. "È sconvolgente - ammette Daniele Parenti, direttore del Centro cantonale di risorse didattiche e digitali -. Questo episodio ci dimostra come la nostra società sia ancora immatura di fronte al boom della tecnologia".

 

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Privacy in ginocchio - Alcune immagini, va specificato, sono ancora piuttosto caste e riconducibili a quelle pubblicate 'normalmente' sui profili Facebook. Altre ritraggono giovani che, forse, vivono all'estero. Per il resto, una carrellata di parti intime, pose osé, scene di masturbazione. E soprattutto volti famigliari. Un fatto gravissimo. Il caso coinvolge diverse ragazze ticinesi e, indirettamente, le rispettive famiglie. Difficile, al momento, capire come siano state raccolte fotografie tanto intime. E, soprattutto, chi sia alla base di una trovata che ha messo in ginocchio la privacy di molte persone.

il sexting diffusissimo fra adolescentiil sexting diffusissimo fra adolescenti

 

Effetto devastante - "Probabilmente - ipotizza Parenti - è stato sufficiente che 2-3 ragazzini si siano messi d'accordo per raccogliere quanto già era in circolazione sui cellulari degli amici e dei conoscenti. Il risultato però è devastante. Il Dipartimento dell'educazione negli ultimi anni sta facendo notevoli sforzi per sensibilizzare i giovani su queste tematiche. Purtroppo, nonostante alcuni concetti inizino a essere assimilati, siamo ancora a un livello di consapevolezza insufficiente".

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Ingenuità - Quello che è certo è che il link sta raggiungendo migliaia di ticinesi tramite l'applicazione di Whatsapp. Una situazione che sta dimostrando come una semplice foto inviata al fidanzatino mesi prima possa trasformarsi in un incubo. "Il fenomeno del Sexting - dice la sessuologa Kathya Bonatti - si verifica ancora, nonostante gli innumerevoli precedenti. Le ragazze in nome dell'amore abbassano le loro difese psicologiche. Quando sono innamorate attribuiscono al partner qualità di correttezza che in realtà non possiede. Si fidano. I ragazzi chiedono sempre più questo genere di immagini alla partner perché così hanno la sensazione di avere la propria porno diva personale. Altri lo fanno con il preciso intento di vantarsi in seguito con gli amici".

 

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Narcisismo e vendetta - Secondo Bonatti i problemi subentrano dal momento in cui le relazioni sentimentali finiscono. "Perché la vendetta è un sentimento più forte dell'amore - puntualizza -. Vanno considerate poi anche le sfumature narcisistiche. Alcuni si sentono forti proprio collezionando le foto delle ragazze conquistate e abilmente manipolate. È una triste realtà. L'unico strumento per combatterla è la prevenzione. Nessuno dovrebbe inviare al proprio partner immagini che mostrerebbe con vergogna ad amici e genitori. Questa dovrebbe essere una regola prioritaria in una società sempre più in balìa della tecnologia".

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Adulti ignoranti - Parenti è sulla stessa lunghezza d'onda. "La gente ha a disposizione un'infinità di innovazioni tecnologiche. Ma non ne conosce ancora i veri pericoli e, spesso, nemmeno i valori aggiunti. Non parlo solo dei ragazzi. Molti genitori non si rendono nemmeno conto di cosa combinano i figli con il cellulare e sui social network. E quando vedo le foto di alcuni adulti postate su Facebook, capisco che anche per molti di loro reggere l'urto dell'evoluzione della tecnologia non è semplice".

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Reato - Bonatti conclude con un appello a chiunque sia, attualmente, in possesso del materiale che sta facendo discutere mezzo Ticino. "Alcune ragazze sono palesemente minorenni. Se qualcuno viene trovato in possesso di queste immagini, rischia una sanzione e una denuncia. Il problema non riguarda dunque solo le persone ritratte nelle foto e nei video. Inviare e visionare materiale contenente immagini di minori è un reato penale. Queste fotografie vanno eliminate".

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