vittorio sgarbi con donne

IL VECCHIO SGARBONE OGGI DEBUTTA IN PRIMA PAGINA DEL GRUPPO ‘QN-QUOTIDIANO NAZIONALE’: ‘IL VERO FINE VITA? È IL MATRIMONIO!’. E CHI È CHE INVECE SI DIVERTE DA MATTI? I PRETI, CHE NON SONO SPOSATI: L’INCHIESTA SULLE ORGE, LA COCA E L’ALCOL CHE STANNO FACENDO SBARELLARE CENTINAIA DI SACERDOTI COME DON CONTIN. CHE POI IL VATICANO SPEDISCE IN UN CONVENTO TRENTINO. CON CERTE STORIE…

 

1. SGARBI VS CAPRE

Vittorio Sgarbi per i quotidiani del gruppo ‘QN-La Nazione, il Giorno, il Resto del Carlino’

 

Da ragazzo appresi come una illuminazione, da un amico infelicemente sposato, che esistono gli individui e non le coppie. Ne ho dedotto che la vera conquista di civiltà sarebbe (con referendum) la liberazione dell’umanità dal matrimonio, anzichè l’estensione di oppressivi legami familiari dagli eterosessuali agli omosessuali – non per liberarli e legittimarli, ma per imprigionarli. Perché ne parlo?

SGARBISGARBI

 

Per la velocità con cui s’è decisa in Parlamento questa sciocchezza, e per la lentezza intollerabile e scandalosa con cui, in nome di malintesi presupposti religiosi, si continua a umiliare la dignità umana, non definendo il confine del fine vita per chi inequivocabilmente la vita ha perduto. Una vita di cui è espropriato. E che altro è, se non questo, il fine vita?

 

 

2. ORGE, COCA E ALCOL, QUANDO IL SACERDOTE PERDE LA TESTA

Giovanni Panettiere per ‘La Nazione - Quotidiano Nazionale’

 

Il prete che non ti aspetti. Quello di Padova, che trasforma la canonica in un set a luci rosse per sesso di gruppo, l' altro pizzicato a Milano in un coca party, oppure il sacerdote pugliese che palpeggia la ragazzina nel buio del confessionale. Storie vere, boccaccesche, alle volte maledette, che, se non possono e non devono cancellare il bene profuso ogni giorno dalla stragrande maggioranza del clero italiano, indignano, spiazzano un' opinione pubblica cresciuta nell' idea dell' infallibilità del prete. Quasi che l' ordine sacro elevi dal genere umano e metta di per sé al riparo dalla lussuria e dai cortocircuiti della mente.

SGARBISGARBI

 

«Sacerdoti alcolisti, tossicodipendenti, pedofili, ognuno di questi casi respira di vita propria - spiega la psichiatra bolognese Magda Mantovani -. Ciò non toglie che sia possibile individuare un denominatore comune nella solitudine del prete. In passato il chierico aveva la mamma o la perpetua che si prendevano cura di lui. Oggi abita spazi freddi e sproporzionati per le sue esigenze e non ha più rapporti stretti». Condivide l' analisi l' arcivescovo di Campobasso, Giancarlo Bregantini, tra i volti più noti della Conferenza episcopale italiana: «Quella della solitudine del sacerdote è la grande causa di tutto, ma è anche uno dei nodi più difficili da sciogliere.

 

I PRETI E IL SESSOI PRETI E IL SESSO

Fatti come quello di Padova suscitano in me sempre una certa amarezza per lo scandalo prodotto fra la gente, allo stesso tempo m' interrogano sulla formazione che diamo ai candidati al sacerdozio, infine mi ricordano che, una volta chiarito il male fatto, è necessario guardare a questi preti con occhi di misericordia: ciascuno di loro ha alle spalle una storia. vanno rintracciati i motivi scatenanti certi comportamenti». Misericordia, ricerca delle cause, prendersi cura. Fondata nel 1926 a Cavarzere, nel Veneziano, da padre Mario Venturini, la Congregazione di Gesù sacerdote offre ai chierici, che stanno attraversando una fase di difficoltà, un aiuto spirituale e psicologico.

 

I PRETI E IL SESSO  I PRETI E IL SESSO

Alla casa madre, una manciata di tornanti sopra il centro di Trento, giungono preti con disturbi alimentari, dipendenti da droga, alcol, gioco d' azzardo, con tendenze pedofile o anche solo bisognosi di staccare la spina. «Il più delle volte vi arrivano d' accordo con i loro vescovi - confida un noto prelato di una delle curie più influenti d' Italia -. Pagano loro stessi un contributo volontario ai venturini per il soggiorno. Si parla comunque di casi mai al limite, per gli altri la Chiesa si affida a strutture laiche». Nel convento trentino dall' atmosfera bucolica il riserbo è assoluto.

I PRETI E IL SESSO I PRETI E IL SESSO

 

Nessuno dei religiosi presenti conosce il motivo del soggiorno degli altri confratelli. I giornalisti sono tenuti fuori dalla porta. «Siamo stufi di essere etichettati come la clinica dei preti pedofili», tuonano al telefono dalla casa madre. Le ore trascorrono secondo una rigorosa scansione fra preghiera e lavoro nel giardino e nel vigneto. La terapia è affidata a religiosi-psicologi.

 

Diverso è il caso di quei preti, condannati per abusi sui minori, che dai venturini scontano i domiciliari. Per i pochissimi ammessi, non sempre la magistratura dà il placet, si aprono le porte di Villa Iride, un' altra struttura della congregazione ancora più riservata, sita a Verbania e affacciata sul lago Maggiore.

PRETI SESSO DONNEPRETI SESSO DONNE

 

Qui è un' equipe di criminologi esterni a predisporre e adottare i protocolli di recupero che coniugano la regola di vita della comunità religiosa con terapie psicodinamiche e comportamentiste. Anni fa il superiore generale della congregazione, padre Gianluigi Pastò, si dichiarò a sfavore della riduzione allo stato laicale dei preti pedofili. Il motivo? La Chiesa non può abbandonare i suoi sacerdoti smarriti.

 

Quelli dei venturini non sono gli unici centri di recupero dei preti pedofili in Italia. AltrI sorgono in Umbria e Veneto. Ma nel mondo quanti sono i chierici con tendenze di questo tipo? Nel 2010 Avvenire stimò un 2% del totale.

 

Eppure solo in Italia negli ultimi due decenni, tra indagati e condannati, sono stati circa 200 i sacerdoti denunciati per abusi. Per anni anche nel nostro paese è invalsa la prassi del trasferimento da parrocchia a parrocchia di preti come minimo chiacchierati. Il caso più eclatante quello dell' attuale vescovo emerito di Cremona, Dante Lafranconi, che, accusato di aver coperto atti di pedofilia nel clero ai tempi in cui era ordinario di Savona, nel 2012 vide archiviata la sua posizione per sopraggiunta prescrizione.

 

I PRETI E IL SESSO   I PRETI E IL SESSO

«Nessuno nega che vi siano state sottovalutazioni e trasferimenti sbagliati - fa il punto della situazione monsignor Nino Raspanti, vescovo di Acireale e ministro per le Comunicazioni sociali della Cei -, ma oggi nell' episcopato si avverte una maggior consapevolezza della negatività assoluta del fenomeno. Non si lascia più nulla d' intentato, poi ognuno fa quello che può». Contro la pedofilia nella Chiesa le linee guida Cei prevedono l' obbligo morale per il vescovo di collaborare con le autorità civili. Come dire, non è più tempo di chiudere un occhio.

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