estetista in casa-1

SI ARRANGI CHI PUÒ – NONOSTANTE IL LOCKDOWN CI SONO PARRUCCHIERI ED ESTETISTE CHE SI SPOSTANO DI CASA IN CASA PER ACCONTENTARE SIGNORE CHE NON SI ARRENDONO AL PELO INCOLTO E ALLA RICRESCITA INFELICE: LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA HANNO CALCOLATO UN GIRO DI ABUSIVI "PIZZICATI" E MULTATI PARI AL 23%, MA IL SOMMERSO HA NUMERI PIÙ ALTI – UNA CONCORRENZA SLEALE VERSO I COLLEGHI CHE RISPETTANO LE DISPOSIZIONI E PREFERISCONO DARE LEZIONI ONLINE A…

Simona Pletto per “Libero quotidiano”

parrucchiere 1

 

Non c' è Covid che tenga: tante donne non riescono proprio a rinunciare a una tinta di capelli, alla ricostruzione delle unghie o ceretta. Nonostante il lockdown, in ogni angolo del Paese sono centinaia le persone che ogni giorno richiedono in casa i servizi di estetiste e parrucchieri irregolari. Le associazioni di categoria hanno calcolato un giro di abusivi "pizzicati" e multati pari al 23% (su 130mila imprese di acconciatori e centri estetici in cui operano 263mila addetti), ma sono pronti a scommettere che il fenomeno sommerso ha percentuali molto più alte.

estetista in casa

 

«Si tratta di soggetti che si improvvisano parrucchieri ed estetisti», spiega Tiziana Angelozzi, responsabile nazionale Confartigianato Benessere, «ma non ne posseggono i requisiti e non rispettano le norme di sicurezza. In tempi di Covid, oltre a rappresentare una forma di concorrenza sleale nei confronti dei colleghi regolari, mettono a rischio la salute dei clienti. Le segnalazioni di colleghi riguardano sia i clienti che vanno nei centri che dovrebbero essere chiusi, sia di parrucchieri o estetiste che vanno a domicilio».

 

estetista in casa 3

Confartigianato ha calcolato che l' effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e abusivismo causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro nei mesi di marzo, aprile e maggio, pari al 18,1% del fatturato annuo.

 

«Il problema esiste eccome, si parla di un regolare ogni cinque abusivi», lamenta Roberto Papa, segretario nazionale di Confestetica, che ha sede a Rimini e conta 19.463 titolare di centri. «Sono tanti quelli che lavorano irregolarmente e lo fanno perché è difficile controllarli. Per cogliere sul fatto un estetista occorre fare una violazione di domicilio cosa per la quale serve un ordine di un giudice. Speriamo solo di poter riaprire al più presto».

estetista in casa 2

 

Le segnalazioni piovono da tutta Italia. Migliaia i casi, come quello di un barbiere e del suo cliente multati due giorni fa in provincia di Como. I vigili si sono insospettiti nel vedere il cliente camminare in strada con i capelli freschi di taglio.

Colpa del virus che ci vuole tutti in disordine o capelloni.

 

«Quelli abusivi sono dei mascalzoni», va giù pesante il responsabile del "Collegio parrucchieri" di Roma, titolare di un negozio a due passi da Palazzo Chigi, e che tra i clienti ha senatori e deputati. «Ma anche chi accetta prestazioni al domicilio andrebbe multato».

 

estetista in casa 1

Il popolo delle lady che non vogliono rinunciare a farsi belle comunque aumenta e non teme neppure multe (il minimo della sanzione per chi si sposta per una prestazione estetica è di 533 euro ridotta a 280). I canali soliti del passaparola, sono stati superati da quelli social quali Facebook o Instagram. Qui si invitano ipotetiche clienti non solo a usufruire delle tradizionali prestazioni, ma persino ad allungare ciglia e capelli.

 

estetista in casa 2

«A me capitava ogni giorno di ricevere richieste da parte dei miei fedeli clienti», confida Massimiliano Festa, titolare insieme al padre di uno storico barbiere aperto a Firenze 52 anni fa, «ma ogni volta rispondevo no, non si può. Poi per aiutarli, perché noi parrucchieri e barbieri abbiamo anche una funzione sociale, mi sono inventato le videoconferenze, attraverso le quali spiego in diretta come fare a tagliare barba e capelli usando la macchinetta».

senza estetista

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...