“CHE TU POSSA PROVARE GLI STESSI ATROCI DOLORI” – SI SCATENA LA FURIA INCONTROLLATA DEGLI ANIMALISTI CONTRO LA MINORENNE DI ALBEROBELLO, IN PROVINCIA DI BARI, CHE HA UCCISO UN GATTO SPINGENDOLO IN UNA FONTANA CON ACQUA GELIDA – SUI SOCIAL SONO STATI DIFFUSI FOTO E DATI PERSONALI DELLA RAGAZZINA CON MIGLIAIA DI MINACCE DI MORTE: “SARAI PERSEGUITATA PER SEMPRE”, “TI AUGURO DI NON AVERE PIÙ UNA VITA TRANQUILLA”, “QUESTA SARÀ LA TUA PUNIZIONE ETERNA"
Estratto dell’articolo di Natale Cassano per www.repubblica.it
"Che tu possa finire come quel gatto. E che quel sorriso di beffa si trasformi in lacrime", "togliete l’ossigeno a questa!!!!", "magari si sveglia elegante domani", "che possa morire fra atroci dolori e lentamente. Un mostro che si diverte a uccidere un essere indifeso non merita altro". Minacce di morte - non sempre velate - rilanciate sui social dopo la diffusione delle immagini di una ragazza che prende a calci un gatto e lo fa cadere in una fontana riempita con acqua gelida nella piazzetta dove ha sede il comune di Alberobello.
ALBEROBELLO - UNA MINORENNE UCCIDE UN GATTO SPINGENDOLO IN UNA FONTANA CON ACQUA GELIDA
Prima solo le foto, poi il video integrale del terribile gesto sono stati dati in pasto alla rete - accompagnati anche da frasi punitive e di sdegno, come 'ciao amò, ora beccati un po' di notorietà' - in alcuni casi senza coprire il volto della responsabile, del quale viene indicato anche il presunto nome e cognome.
Spiegando poi che si tratterebbe anche di una minorenne; indicazioni senza una conferma, ma che di certo hanno lanciato una caccia alle streghe da tutta Italia. […] sono migliaia oramai anche gli insulti che si susseguono, con la rabbia social ormai esplosa senza controllo. "Se questo è veramente il tuo nome e cognome sarai perseguitata per sempre - uno di questi - ed è quello che ti meriti. Ti auguro di non avere più una vita tranquilla, e questa sarà la tua punizione eterna".
A raccontare quanto era avvenuto era stata sui social la titolare del bar che affaccia sulla piazzetta, che per prima si prendeva cura del gatto Grey […] promettendo di denunciare la situazione alle forze dell'ordine. Tra i commentatori ci sono tanti che sperano in una punizione da parte della giustizia - il codice penale prevede la reclusione da 4 mesi a 2 anni per chi cagiona per crudeltà o senza necessità la morte di un animale - qualcuno invece ha un'idea diversa: "A che serve la denuncia? - si legge - a questa bisogna maltrattarla come ha fatto con il gatto, altro che la denuncia".